Dario Cabianca, 31 anni, ha preso le redini dell’azienda di famiglia, l’azienda “Bianca società agricola” di Grisignano di Zocco (Vi), quattro anni fa, alla morte del padre Giulio. Alleva bovine da latte, consegnando il prodotto alla cooperativa Lattebusche per la trasformazione in Grana Padano.
E nonostante la giovane età dimostra un grande senso di equilibrio imprenditoriale, di strategia aziendale, quando ci spiega che fra i suoi progetti non c’è quello di aumentare sconsideratamente il numero delle proprie bovine: “Le dimensioni della mia attività produttiva sono ottimali così come sono ora: 160 bovini di cui 72 in lattazione, un carro miscelatore da 15 mc e un solo robot di mungitura. E sarebbe sbagliato cambiarle, alterare questo equilibrio”.
Il carro miscelatore in questione è il King Lion Avant 150, semovente, della ditta Zago. Che peraltro fa parte di una gamma che comprende anche diverse altre volumetrie: 13, 17, 20, 22, 24, 30 metri cubi (per approfondire: www. zago-srl.com). Un’elasticità dell’offerta, questa della Zago, che permette di andare incontro alle esigenze di diverse categorie di aziende zootecniche.
Tornando comunque alle scelte imprenditoriali di Dario Cabianca, rientra nell’obiettivo strategico della stabilità produttiva anche il fatto che questo carro miscelatore presenta quattro coclee orizzontali: “Il fatto che le coclee siano orizzontali ben si adegua ai numeri contenuti del mio allevamento. Che vuole rimanere stabile sulle 70 vacche in lattazione, sui 10mila quintali di latte all’anno, in altre parole su una media di 140 quintali di latte per vacca per lattazione”.
Le coclee orizzontali infatti, spiega l’allevatore vicentino, “generano una fibra tagliata netta e soffice, dalle caratteristiche sempre simili lungo i dodici mesi dell’anno. Una situazione tagliata su misura rispetto alle dimensioni contenute e costanti della mia mandria. E anche rispetto al tipo di benessere ricercato da me stesso come allevatore: ricerco condizioni di lavoro sostenibili e poco stressanti, anche in considerazione del fatto che in stalla lavoro solo io”.
Anche tulipani
Oltre ad allevare bovine da latte, l’azienda Cabianca coltiva 88 ettari di terreno: 12 a prato, 16 a medica, 4 a soia, 20 a orzo e frumento con secondo raccolto mais, 36 a mais di primo raccolto. E fin qui tutto normale per un’azienda zootecnica. Ma la cosa che stupisce è che Dario Cabianca trova anche il tempo per far crescere tulipani in un campo di 4.200 mq.
“Perché i tulipani? Perché vorrei che la gente nei weekend venisse a trovarci: darò ai visitatori un cestino e ci penseranno loro a raccogliere le piante per portarseli a casa, per il piacere di passare qualche ora in mezzo ai fiori. Non voglio vendere bulbi, ma una bella esperienza”.
Un’iniziativa, questa dell’apertura dell’azienda ai visitatori per vedere i tulipani, sostenuta dal fatto che l’azienda è adiacente a una famosa ciclovia ambientalistica della Regione Veneto, la Ciclovia Treviso-Ostiglia, 72 km, e sostenuta anche da una pagina instagram dedicata, denominata “il_tulipanodellostiglia”. Iniziativa che ha anche l’obiettivo di mostrare ai cittadini che l’allevamento di animali da reddito, come questo, può anche preoccuparsi di far vivere gli animali nel pieno del loro benessere.
Un’ora al giorno in meno
Ma torniamo al carro miscelatore. Il fatto che sia semovente e le sue dimensioni contenute (per esempio la lunghezza è di soli 8.450 mm, contro per esempio i 10.200 mm del modello da 30 mc) permettono di perseguire un altro vantaggio, molto importante negli allevamenti meno grandi, quello relativo alla maneggevolezza della macchina. In altre parole si manovra molto facilmente nei percorsi spesso stretti del centro aziendale e della stalla.
Il fattore maneggevolezza si traduce anche in minori tempi di lavoro a carico dell’allevatore: “Questo carro si muove ben più velocemente rispetto al carro, trainato, che possedevo sino a luglio 2023, quando ho acquistato il King Lion Avant della Zago. Inoltre è molto più veloce nel carico del fieno e tutte le operazioni risultano più comode. Conseguenza: preparando due carri al giorno risparmio ben un’ora di lavoro, dedicando al carro solo 700 ore l’anno”.
I due carri al giorno citati da Cabianca consistono in un carro al giorno per le vacche in lattazione, mentre l’altro è costituito a giorni alterni da un carro per le manze e un carro per le asciutte. Inoltre una volta alla settimana viene fatta una miscelata a secco per le vitelline. La quantità di unifeed distribuita si può definire in 13mila quintali l’anno per le bovine in lattazione, 1.300 quintali l’anno per le asciutte (dove essendoci più fieno c’è meno peso), 3.500 per le manze, 1.500 per le vitelle.
LEGGI L'ARTICOLO PUBBLICATO SU IZ 5.2024