Quella dell’azienda agricola Verde Oro, della famiglia Ugolini, è una storia di impegno e passione.
Si trova in via Fratta, nella zona di Canevare di Fanano (Mo) e quasi un anno fa, il 7 dicembre, la stalla è andata a fuoco. La famiglia Ugolini ha dovuto ricostruire tutto; i lavori di ricostruzione sono stati completati solo pochi mesi fa.
La stalla, lunga 70 metri, prima dell’incendio era divisa in due sezioni: una di 40 metri e l'altra di 30 metri, costruita nel 1998 dal padre Bernardo Ugolini. Attualmente l'azienda ospita 230 animali, compresi i vitelli, di cui 102 vacche in lattazione. "Il nostro obiettivo è riportare il numero di bovine a circa 115, il numero che avevamo l’anno scorso", afferma Daniele Ugolini, figlio del titolare, che ora gestisce l'azienda.
Il latte prodotto viene conferito al caseificio sociale il Casello di Acquaria per la produzione di Parmigiano Reggiano.
Alimentazione
“Per quanto riguarda la razione delle bovine – spiega Daniele - ogni mattina prepariamo il carro unifeed, caricandolo con materie prime quali farina di mais, mais fioccato, soia fioccato, orzo, girasole e poi le misceliamo con fieno, medica e miscuglio.
Facciamo tre carri diversi in base all’età degli animali, quindi uno per le bovine in lattazione, uno per quelle in asciutta, uno per le manze gravide e uno per quelle non gravide”.
L’azienda possiede 120 ettari di terreno, di cui il 60% è in affitto mentre il restante viene utilizzato per le produzioni aziendali. Fieno, medica e miscuglio vengono stoccati nei due fienili aziendali.
La vitellaia e il benessere animale
Anche la vitellaia è una struttura nuovissima, dotata di riscaldamento a pavimento. “Qui il capo è mia madre”, racconta Daniele. "I vitelli restano nel ricovero per il primo mese di vita. I box sono modulabili, ma noi preferiamo tenerli separati; comunque, possono essere uniti per formare un unico box. Le paratie dietro ogni box vengono alzate subito, in modo che i vitelli possano vedersi tra di loro fin dall’inizio".
Per quanto riguarda il ricovero delle bovine, sono stati scelti materassini in gomma e una pavimentazione gommata con pellet di paglia. È stata, inoltre, presa la decisione di eliminare la maggior parte delle catture, mantenendole solo in due piccole aree nel caso fosse necessario controllare alcuni animali. "Abbiamo scelto questa soluzione per garantire maggiore comfort alle bovine, evitando che i collari rischiassero di rimanere incastrati".
La robotizzazione della mungitura con Gemini Up
Dopo l'incidente dell'anno scorso, l'azienda Verde Oro ha scelto di affidarsi alla ditta Enne Effe, che l'ha guidata in un processo di “rinascita”, introducendo la robotizzazione come passo decisivo verso una nuova fase di crescita e innovazione.
Prima dell'incendio, l'azienda aveva già preso accordi con il concessionario di zona della ditta, Fausto Serafini, per l'acquisto dei robot. La scelta era ricaduta su questa azienda perché è l'unica che produce robot, il Gemini Up, con attacco a mungitura posteriore, una caratteristica che si adattava perfettamente alla configurazione della vecchia sala di mungitura dell’azienda.
Il sistema di mungitura posteriore è un aspetto chiave del Gemini Up, realizzati dalla ditta BouMatic. Questa scelta di progettazione offre diversi vantaggi: le vacche risultano più rilassate e comode, in quanto non vengono distratte dal movimento del braccio robotico. Inoltre, il miglior accesso alla mammella e il minimo movimento del braccio garantiscono una mungitura più veloce ed efficiente, rispettando allo stesso tempo la routine naturale dell’animale.
“I robot di mungitura Gemini Up sono macchine eccellenti” afferma Daniele. “Come tutta la nuova robotizzazione ci vuole un po’ per adattarsi ma le bovine si sono abituate in pochissimo tempo. Solitamente quando si installano nuove macchine, si prevede un periodo di transizione in cui accanto alla vecchia sala di mungitura si utilizzano i nuovi robot per abituare gli animali. Qui purtroppo questo periodo non è stato possibile quindi le bovine si sono dovute adattare velocemente; tuttavia, su 102 bovine in lattazione, 85-90 vanno dentro da sole. È un’ottima media considerando che i robot sono in funzione dal 7 ottobre”.
Sono numerosi i vantaggi
L'introduzione dei robot di mungitura ha ridotto notevolmente il carico di lavoro, permettendo di monitorare meglio la condizione degli animali, la produzione di latte e parametri come la conducibilità. "Grazie a questi parametri, possiamo intervenire tempestivamente se, ad esempio, un animale mostra segni di principio di mastite. Inoltre, questi robot sono molto precisi e forniscono una stima della produzione prevista per ogni animale, basandosi sui dati del giorno prima".
Una grande peculiarità presentata dal robot di mungitura Gemini Up è la caratteristica del “plug & play”. Ovvero, quando il robot arriva in azienda per venire installato contiene già al suo interno tutto il necessario, la macchina è una specie di monoblocco. Di conseguenza il suo inserimento nella stalla è particolarmente semplice, con una sensibile riduzione dei costi di opere murarie, elettriche e idriche.
Nel caso dell'azienda Verde Oro, sono stati installati due robot Gemini Up: uno a singola postazione e uno a doppia postazione. Quest’ultimo, grazie a un unico braccio robotico, è in grado di gestire due postazioni contemporaneamente e rappresenta un unicum nel mercato. Grazie a questa nuovissima tecnologia, il sistema è in grado di mungere fino a 110 vacche al giorno rendendo l’operazione estremamente efficiente.
Un’altra caratteristica distintiva del robot è la disposizione delle vacche, che vengono posizionate fianco a fianco; questo permette un accesso simultaneo e contemporaneo a più animali, aumentando la produttività.
Inoltre, il Gemini Up è dotato di una telecamera 3D "time of flight" per l'analisi tridimensionale dei capezzoli, che consente di identificare con grande precisione la loro posizione, migliorando ulteriormente la qualità della mungitura. Il software Vision guida il braccio del robot in maniera estremamente fluida, velocizzando e perfezionando l’attacco.
L'azienda ha inoltre adottato un sistema di raffreddamento del latte, ideato da BouMatic, per preservare la qualità del prodotto.
La scelta della razza Montbéliarde
"Abbiamo scelto la razza Montbéliarde per la sesta volta", racconta Daniele. "Iniziò mio cugino acquistando cinque esemplari, e siamo arrivati ad acquistarne 90 nell'ultima tornata. Questi animali sono più robusti e rustici della razza Frisona, che gradualmente vorremmo sostituire. Sebbene la Montbéliarde produca 3-4 litri in meno di latte rispetto alla Frisona, la qualità del latte è molto superiore. Il latte della razza Montbéliarde è ricco di proteine, grassi e caseina."
Una particolare attenzione va posta all'alimentazione, poiché, se le vacche sono sovralimentate con farina, possono sviluppare problemi ai piedi, come le zoppie. Per questo motivo, l'integrazione di farina avviene direttamente nei robot di mungitura.
La Montbéliarde francese deriva dalla Simmental svizzera (appartiene al gruppo di razze Pezzate Rosse derivate Simmental). È una razza robusta, longeva e presenta grandi qualità casearie.
LEGGI L'ARTICOLO PUBBLICATO SU IZ 20.2024