Nelle ampie pianure della provincia di Ferrara, a Ostellato, sorge un grande allevamento di bovini da carne, quello dell’azienda Visentini. Qui vengono allevati ben 2.500 capi, appartenenti a razze francesi.
L’alimentazione di questa imponente mandria costituisce una fase tecnica decisiva per il successo economico, dal momento che rappresenta il 65% dei costi totali di allevamento.
Il direttore dell’azienda, Andrea Destro, una laurea in agraria e una specializzazione da alimentarista, sostiene che il carro miscelatore Leader PF 2.26 plus Ecomode risponde in pieno alle aspettative operative della gestione dell’allevamento: “Il carro lavora 5-7 ore al giorno, durante le quali compie 8-10 giri di carico e somministrazione. Una mole importante di lavoro che la macchina compie con agilità, a dispetto della mole e del volume movimentato, mettendo in evidenza una grande maneggevolezza.
A rendere semplice la guida e rapidi gli spostamenti è la presenza di una trasmissione totalmente idrostatica che consente al carro di raggiungere con fluidità velocità fino ai 40 km/h. Ma l’aspetto che più ci ha soddisfatto ad oggi è il livello di omogeneità dell’unifeed che si ottiene”.
L’omogeneità della miscelata “impatta sia sulla omogeneità di distribuzione in mangiatoia che dell’alimentazione degli stessi capi; e, in definitiva, impatta economicamente sui risultati dell’allevamento”.
L’omogeneità
Assieme a Destro abbiamo dunque approfondito quest’ultimo aspetto tecnico, l’omogeneità dell’unifeed. “Si tratta di una caratteristica fondamentale della qualità del lavoro di questo carro che lo distingue da molti altri miscelatori disponibili sul mercato. Due anni fa ho scelto io, assieme al direttore che mi ha preceduto, di acquistare questo carro miscelatore Faresin proprio per le sue caratteristiche”.
Nell’alimentazione con unifeed è importante in particolare, continua Destro, “che la miscelata sia omogenea e lo resti anche dall’inizio alla fine della distribuzione. Se non rimane omogenea si va incontro al fenomeno indesiderato della demiscelazione”.
Questa condizione si raggiunge sostanzialmente per due fattori: “La demiscelazione è meccanica quando è dovuta all’inefficienza del carro che, nonostante il funzionamento degli organi di miscelazione, non arriva ad una uniforme dispersione dei compenti la razione. Oppure è biologica/fisica quando è dovuta alle differenze nelle dimensioni dei vari alimenti che per l’insufficiente tempo dedicato alla preparazione non arriva alle condizioni ottimali.
L’impatto sulla mandria è più negativo di quanto di pensi: in presenza di demiscelazione l’animale può andare incontro a problemi metabolici conclamati come l’acidosi ruminale, o alla più subdola acidosi subclinica. Da quando utilizziamo questo carro non abbiamo mai osservato il manifestarsi di questo fenomeno. Anzi, ripeto, siamo assolutamente soddisfatti delle sue prestazioni.
Alimentiamo i nostri capi con una miscelata composta da farina di mais, soia, polpe, integratori, distiller, paglia, insilato di mais e niente acqua.
È la presenza delle coclee verticali che sembra decisiva nel permettere al carro di realizzare una miscelata omogenea, più soffice, più appetibile, quindi meno soggetta alla selezione in greppia”.
Un ruolo di primo piano nell’ottenimento di una miscelata omogenea e nei tempi di preparazione, continua il direttore, lo gioca anche il mulino di cui è dotato questo carro unifeed.
“Quest’organo infatti taglia in maniera netta e costante la paglia prima che entri nella vasca di miscelazione. Noi usiamo paglia di grano duro, alimento che serve in grande quantità quando come nel nostro caso si prepara un’alimentazione non umida, ma secca”.
Abbiamo anche verificato come lo scostamento tra la razione teorica e la miscelata poi effettivamente distribuita agli animali sia ridottissimo: addirittura pari a solo il 2%. Le valutazioni sono state condotte con proprie analisi dal Dipartimento Maps dell’Università di Padova, al quale ci siamo rivolti”.
Dopo il carro è arrivato anche un sollevatore telescopico dello stesso costruttore, modello 7.45 VPSe 100, un 7 metri di carico in altezza e 45 quintali di portata massima. Una macchina ponderata per l’utilizzo in allevamenti come il nostro. La decisione è arrivata in modo spontaneo perché è più razionale avere rapporti con un unico fornitore di macchine”.
L’allevamento
Sono circa 2.500 i capi bovini allevati qui nelle stalle Visentini di Ostellato, dei quali 500 sono femmine di limousine. La capienza massima dell’allevamento può però raggiungere i 5 mila capi. Le razze bovine allevate al momento della prova sono tutte di origine francese: Charolaise, Limousine, Salers e vari incroci francesi. “I vitelli li acquistiamo dalla Francia, con certificazione ogm free. La stessa scelta di produzione continua anche in azienda, dove gli alimenti che utilizziamo continuano ad essere ogm free sino all’uscita dall’allevamento per la macellazione. Le femmine arrivano qui all’età di 6-11 mesi, i maschi a 8-10 mesi. Restano qui nelle nostre stalle per almeno 190 giorni prima di essere indirizzati alla macellazione.
I macelli che serviamo non sono aziendali ma esterni: fondamentalmente del gruppo Inalca o della Clai”.
L’azienda in pillole
Denominazione: Società agricola Fratelli Visentini, di Attilio Visentini e C.
Località: Ostellato (Ferrara).
Allevamento: circa 2.500 bovini da carne, fra maschi e scottone, importati dalla Francia con certificazione ogm free.
Razze bovine: charolaise, limousine maschi e femmine, salers, incroci francesi. Dei 2.500 capi, 500 sono rappresentati da femmine limousine.
Destinazione degli animali: a macelli esterni, come Inalca e Clai, dopo 190 giorni in stalla.
Coltivazioni: circa 3mila ettari in provincia di Ferrara, più altri 2mila circa fra Emilia e Veneto. Principali colture: Soia, frumento tenero e duro, mais da trinciato e da granella, bietola, riso, sorgo da insilato, medica.
Addetti: 4 per l’allevamento, 8 per la campagna.
Capacità di stoccaggio: 150mila quintali di derrate a secco.
Due essiccatoi: uno per il riso e uno per il mais da granella.
Le quattro caratteristiche di punta di questo carro miscelatore
Tutti i dettagli sulla tecnologia del carro miscelatore utilizzato da questo allevamento, il Leader PF 2 della Faresin, si trovano sul sito internet www.faresindustries.com.
Comunque ecco intanto le quattro caratteristiche principali di questa macchina, secondo quanto comunicano i tecnici della Faresin.
A) Con queste coclee, tempi ridotti e bassi consumi
L’inclinazione delle pareti della vasca di miscelazione permette una conicità in grado di far scorrere velocemente gli alimenti movimentati dalle coclee per garantire un taglio preciso e veloce. La coclea si interfaccia con la vasca di miscelazione in modo da garantire capacità di spinta, taglio, miscelazione e distribuzione. Come suggerisce anche la figura, le coclee Faresin sono caratterizzate da:
-
- Una struttura da cilindrica a conica, che permette di angolare meglio il prodotto con una velocità periferica superiore e quindi migliorare la miscelazione.
- Una struttura lamellare, che permette in fase di miscelazione e pulizia finale, che il prodotto non rimanga depositato sulle spire della coclea.
- Powerblade, che garantisce la possibilità di avvicinare il primo coltello vicino alla vasca.
- Unloadingblade, che permette in fase di scarico che il prodotto venga accompagnato in uscita, mantenendolo omogeneo.
- La variazione delle sette velocità della coclea da 0 a 40 gm per la fase di miscelazione e 45 gm per la fase di pulizia. Si ottiene così un’importante riduzione dei tempi di esecuzione della miscelata e quindi una sensibile riduzione dei costi.
B) Mulino, taglio omogeneo e preciso
In presenza di quantità interessanti di fibra nella razione, il mulino calettato dopo la fresa sul canale di carico (vedi figura) garantisce qualità di taglio e riduzione dei tempi.
Il mulino è composto da 127 coltelli che si intersecano con due file di controcoltelli con sistema a martello che ruotano a 4000 g/m. È disponibile un regolatore di distanza per un taglio da 2 fino a 8 cm.
C) Nir integrato, omogeneità controllata
Per misurare l’omogeneità della miscelata i carri unifeed della Faresin adottano la tecnologia Nir. Questo grazie alla consociata Itphotonics, dedita esclusivamente allo sviluppo di questi applicativi.
Il ricorso al Nir permette l’analisi immediata dei componenti della razione misurando in tempo reale (durante la miscelazione) la sostanza secca, la proteina, la lunghezza media della fibra e l’omogeneità. L’operatore in cabina ha quindi modo di visualizzare tutti i dati e di conseguenza completare taglio e miscelazione rispettando fibra e omogeneità degli alimenti.
D) Gestione elettronica della potenza
Con il controllo a 360 gradi del veicolo, l’operatore non deve preoccuparsi di dover regolare i giri del diesel ma solamente di controllare il proprio carro miscelatore durante le fasi di miscelazione. (fonte: Faresin industries)
Leggi la versione integrale dell’articolo dedicato da IZ all’azienda Visentini