Mosche, prevenzione più impiego di insetti utili

Mauro Nascimbeni. Conduce assieme al fratello Mauro un’azienda zootecnica situata in provincia di Modena. La stalla principale è situata a Cortile di Carpi e ospita 420 capi bovini, di cui circa 300 sono vacche in lattazione. Il latte è destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano
È la strategia bio-integrata dell’azienda Nascimbeni di Carpi, Modena, in collaborazione con Newpharm. Importanti i vantaggi derivanti dall’assenza di questa infestazione in stalla, dice l'allevatore: c’è più benessere animale e più igiene, le bovine non sprecano energia, la produttività latte aumenta

Nelle stalle di Mauro Nascimbe­ni, allevatore di bovine da latte a Cortile di Carpi (Mo), non ci sono mosche. Ma questa si­tuazione non è casuale. Deriva da precise scelte tecniche di prevenzione e di lotta nei confronti di questi insetti adottate ne­gli ultimi anni.
E in quanto in particolare alla lotta, si tratta di un mix di lotta chimica (prodotti larvicidi e adulticidi) e di lotta biologica (insetti utili che parassitizzano l’insetto dannoso). Prevenzione e lotta condotte in gran parte seguendo un programma operativo suggerito dalla ditta specializ­zata Newpharm, di Santa Giustina in Colle (Pd), e messo in atto anche grazie all’assi­stenza fornita dai tecnici Newpharm Ales­sandro Canacci ed Emanuele Vergnani.

Ecco come Nascimbeni ricostruisce questa propria scelta tecnica. “In passato ovviamente ci opponevamo già all’infe­stazione di mosche in allevamento, anche utilizzando insetti utili. Le mosche però, anche se controllate, in minore parte continuavano a esser presenti. Bene, nel 2019 alla Fiera di Cremona ho incontrato i tecnici Newpharm e ho deciso di adottare la loro metodologia, anche vedendo gli ottimi risultati che questa aveva ottenu­to in una grande stalla sempre del mode­nese. Da allora la situazione è migliorata radicalmente, sia all’interno delle nostre stalle sia negli ambienti operativi circo­stanti, con notevoli vantaggi in termini di benessere animale, produttività latte, biosicurezza, igiene”.
In altre parole, continua l’allevatore, “pri­ma del 2019 non facevo prevenzione nei confronti delle mosche, facevo solo lotta, chimica (adulticidi) e biologica (insetti); e i ditteri erano controllati ma ce n’erano ancora. Dopo l’incontro con i tecnici Newpharm, invece, anche la prevenzione è entrata a far parte delle nostre procedu­re di allevamento. E centinaia di colleghi allevatori lo hanno potuto constatare di persona il 22 aprile 2023 in occasione di un open day che abbiamo ospitato: tut­ti hanno potuto vedere che nella nostra azienda le mosche non erano presenti”.

I termini del problema secondo Nascimbeni

L’allevatore carpigiano ricorda che sono fondamentalmente due le specie di mo­sche che creano problemi negli alleva­menti di bovine da latte, la “mosca caval­lina” (Stomoxys calcitrans L.) e la “mosca domestica” (Musca domestica L.). La prima, ricostruisce Nascimbeni, “punge per ottenere sangue, dunque delle due è quella più fastidiosa per l’animale; e a causa del fastidio la bovina spreca ener­gie che invece dovrebbe dedicare alla produzione di latte”.
La mosca domestica, invece, “ricerca le gocce di latte che può trovare dopo la mungitura, quindi può veicolare infezioni, mastiti, venendo a contatto con lo sfinte­re aperto del capezzolo della bovina; però al problema si può ovviare attraverso un attento post-dipping”.
E quindi quali sono secondo Nascim­beni i vantaggi derivanti dall’assenza di mosche nelle stalle da latte? L’allevatore li riassume così:

  1. Maggior benessere animale.
  2. Animali meno sporchi perché si bagnano meno con la coda.
  3. Grande igiene in vitellaia.
  4. Assenza di mosche in sala di mungitu­ra. “Nelle sale di mungitura visitate dalle mosche cavalline, dunque non nel nostro caso, a causa delle punture la bovina può scalciare, facendo così cadere il gruppo di mungitura, con diminuzione dell’igiene e della qualità del latte”.
  5. La bovina non spreca energie nei con­tinui tentativi di cacciare le mosche.
  6. In mangiatoia non si verifica l’indesi­derato fenomeno che vede le bovine gettare l’unifeed all’indietro, sulle proprie schiene, sempre nel tentativo di allonta­nare le mosche.
  7. Si evita il cosiddetto effetto bunching. Ossia il raggruppamento delle bovine, “le quali se infastidite dalle mosche posso­no scegliere di unirsi in gruppi nelle zone perimetrali della stalla invece di occupare con uniformità tutta la superficie a loro di­sposizione, o invece di riposare tranquil­lamente nelle proprie cuccette. L’effetto bunching è indesiderato perché può procurare alle bovine danni podali, può far aumentare la temperatura del corpo dell’animale, può far sì che le bovine si ac­costino meno spesso alla mangiatoia…, infine disincentivando il riposo disincen­tiva anche la produzione di latte”.

Le contromisure adottate

Consapevole quindi di questi vantag­gi derivanti dall’assenza di mosche in allevamento Mauro Nascimbeni, con l’assistenza tecnica della Newpharm, ha messo in atto rigorose iniziative di pre­venzione e di lotta nei confronti di questi insetti. Risolvendo infine il problema.
Nascimbeni enfatizzava il fatto che af­fronta il problema mosche anche con la prevenzione. Bene, è sicuramente pre­venzione il posizionamento, nelle siepi e nel verde che circondano la stalla, delle sacche attrattive "Flyrex New Flybag". Addizionando acqua al potente attratti­vo, questo fermenta e in qualche giorno richiama le mosche, le quali entrano nel sacchetto e restano catturate, fino a 40mila esemplari alla settimana.
Questa operazione, spiega l’allevato­re, “crea una cintura di protezione che ostacola l’ingresso di mosche dall’e­sterno della stalla. È una soluzione eco­logica perché non prevede l’impiego di insetticida”.
A proposito di moschicida per mosche adulte, quello utilizzato da Nascimbeni è l’ “Alphi WG”, a base di Azamethiphos, “l’unico prodotto che si può utilizzare in presenza di animali, efficace sia contro la mosca domestica sia contro la mosca cavallina”.
E poi gli insetti utili ("Flymix"), i quali "fra l’al­tro ottimizzano l’impiego del moschicida; usare quantità eccessive di moschicida ridurrebbe anche la presenza degli stessi insetti utili”. Bene, la soluzione a base di insetti utili utilizzata è il “Flymix”, che con­tiene insetti parassitoidi che attaccano le pupe delle mosche, deponendo le pro­prie uova all'interno, interrompendo quin­di il ciclo biologico delle mosche stesse.
Lo speciale mix studiato di insetti paras­sitoidi contenuti nella busta del Flymix è composto da Muscidifurax raptorellus, Nasonia vitripennis e Spalangia came­roni. In stalla si deve distribuire il Flymix nei punti cui le mosche ovidepongono: nel giro di pochi minuti i parassitoidi ini­zieranno la ricerca delle pupe per neu­tralizzarle. Non esiste pupa che possa sottrarsi all'azione di parassitoidi. La di­stribuzione in stalla può iniziare a metà marzo; se i mesi successivi sono caldi il programma di applicazione del prodot­to può continuare anche sino a ottobre inoltrato.
Ulteriori dettagli nelle foto, che fra l'al­tro mostrano come Nascimbeni utilizzi anche altri prodotti, come il "Pannello mosche" e il "Moscacron".

L’azienda in pillole

Mauro Nascimbeni gestisce assieme al fratello Andrea la “Società agricola Na­scimbeni Andrea e Mauro s.s.”, con stalla principale situata a Cortile di Carpi, co­mune di Carpi (Mo). Alla gestione dell’al­levamento collabora Enrico Nascimbeni, figlio di Andrea.
Attività principali dell’azienda l’alleva­mento di bovine da latte e la foraggi­coltura. Il latte viene destinato alla tra­sformazione in Parmigiano Reggiano: conferito alla cooperativa “4 Madonne Caseificio dell’Emilia”, di Modena, di cui Andrea Nascimbeni è presidente.
All’interno di tre stalle situate nelle vici­nanze l’azienda alleva quasi mille capi bovini, rimonta e asciutta comprese. Nella stalla principale, quella cui fanno riferimento le foto, sono allevati 420 bovini, circa 300 dei quali sono bovine in lattazione. La produttività media per queste trecento bovine è di circa 34 kg capo giorno.
Le coltivazioni sono rappresentate da 250 ettari a medica, 100 ettari a erba miscuglio, 100 ettari a frumento da gra­nella, 50 ettari a mais da granella (granel­la utilizzata in azienda essendo questa dotata di mulino elettrico).
Un impianto fotovoltaico da 100 kW pro­duce energia elettrica dedicata all’auto­consumo. Infatti alimenta il mulino citato sopra, il carro unifeed robotizzato e la sua cucina, la sala di mungitura, i ventilatori. L’azienda dispone anche di un impianto biogas da 100 kW, energia girata in rete, alimentato solo dalle deiezioni degli ani­mali allevati.

Il “Programma mosche” applicato in questa azienda

L’azienda Nascimbeni, comunicano da Newpharm, “ha aderito all’unico progetto mosche con programma Bio in­tegrato (sia all’interno che all’esterno della stalla) che esi­ste sul mercato per la salvaguardia del benessere animale e per la difesa ambientale dagli infestanti; ecco perché una realtà come questa ha deciso di sceglierci”. Riassumeremo ora il programma e i prodotti usati (con informazioni fornite dai tecnici Newpharm), comunque per approfondire: www.newpharm.it.

Il programma

Il programma mosche, sempre secondo i tecnici Newpharm, prevede i seguenti passaggi:

  1. Soluzione larvicida: puntare sull’uso del prodotto “Hoko- Ex” più insetti utili.
  2. Soluzione adulticida: “Alphi” (dualità 4-6 settimane) più “Moscacron”.
  3. Integrazione con esche e trappole di cattura prolungate nel tempo, senza insetticidi più “Newthrin”.
  4. Certificazione Classyfarm, che attesta la qualità in ambi­to di benessere animale e viene garantita da un veterinario Usl. “L’adesione al programma mosche è un primo passo per ottenerla”.
  5. Controllo aggregazione.

Ed ecco invece qualche flash sui prodotti Newpharm uti­lizzati, sempre secondo quanto comunicano i tecnici di questa azienda.

Flymix

  • In quali ambienti si usa: lettiera, concimaia, fossa o vasca liquami e nel grigliato (consigliato uso assieme al larvicida Hoko-Ex); va applicato in genere su substrati che stanziano per almeno un mese.
  • Va applicato nelle zone perimetrali della stalla per evitare il calpestio da parte degli animali.
  • Applicazione insetti: ogni 15 giorni.
  • Plus programma: gli insetti arrivano direttamente in azien­da, la cadenza di applicazione la dà il corriere.

Hoko-ex

  • Su substrato umido va applicato con metodo a spaglio, su substrato secco va applicato diluito in acqua.
  • In quali ambienti si usa: lettiera, concimaia, fossa o vasca liquame o grigliato.
  • Applicazione: ogni 15 giorni.
  • Una mosca depone fino a mille uova con utilizzo larvicida controllo totale, che serve a interrompere il ciclo biologico della mosca.

Alphi Wg

  • A differenza di tutti gli altri prodotti sul mercato è appli­cabile in presenza di animali (unico prodotto).
  • Sia su mosca domestica sia su mosca cavallina, sia per contatto che per ingestione (unico prodotto).
  • Azamethiphos unica molecola attuale futuribile.
  • Duplice funzione di applicazione spray e pennello su su­perfici non assorbenti (unico prodotto).
  • Strategia e tecnologia “attract & kill” (attrarre per uccide­re) grazie all’alto potere attrattivo dato dall’elevato tenore zuccherino.

Flyrex

  • Unica esca biologica registrata, attiva fino a 60 giorni.
  • Attira tutte le tipologie di mosca grazie alla formulazione super attrattiva.
  • Posizionarla sul verde a 1,5 m da terra.
  • Funzione principale: crea una cinta protettiva attorno all’azienda.

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Mosche, prevenzione più impiego di insetti utili - Ultima modifica: 2024-04-18T11:35:14+02:00 da Giorgio Setti

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