Tre situazioni colpiscono chi visita la nuova stalla dell’azienda zootecnica Rinaldi, a Cascina Gallinazza, Lodi. L’ampiezza dell’allevamento, 1.500 capi bovini di cui 700 in mungitura, per una produzione di circa 260 quintali di latte al giorno. Le diffuse dotazioni tecnologiche, fra le quali spicca una grande sala a giostra per la mungitura, pulita, elegante, ma soprattutto produttiva e ben arricchita di automatismi e di servizi informatici. Il fatto che i conduttori siano giovani e ben motivati.
Si tratta dei fratelli Riccardo e Roberto Rinaldi (nella foto), che gestiscono l’allevamento assieme al padre Francesco.
In azienda agiscono anche lo zio Arduino Rinaldi con la figlia Paola, i quali si occupano dell’impianto biogas. Inoltre vi lavorano dieci collaboratori: sei in totale per la operazioni di mungitura (tre per ogni mungitura), uno per la cura dei vitelli, tre per gli adempimenti di campagna.
Le coltivazioni legate all’approvvigionamenti di foraggi consistono in mille pertiche di prato stabile, tremila coltivate a mais, cinquecento a miscuglio e triticale. Il latte viene destinato alla vicina cooperativa Santangiolina.
Sono gli stessi fratelli Rinaldi che, mostrandoci la nuova, avveniristica sala a giostra, realizzata dalla Tdm, ci spiegano il perché di questo importante investimento: “In precedenza agivamo con una sala di mungitura 24+24 in parallelo, sempre della Tdm. Questa poteva servire 120 vacche all’ora; la mungitura richiedeva 6 ore al mattino e 6 ore al pomeriggio. Dal 27 luglio scorso, però, abbiamo varato il nuovo allevamento, e con questo la nuova sala a giostra; e grazie a quest’ultima le operazioni di mungitura hanno evidenziato un grande salto di qualità”.
Il salto di qualità, continua Riccardo, consiste in diversi fattori. Prima di tutto nel fatto che “ora, con la nuova giostra, è molto aumentata la velocità di mungitura, serve molto meno tempo: per mungere tutte le 700 vacche occorrono poco più di 3 ore contro le 6 ore che richiedeva il vecchio impianto. In altre parole i tempi si sono dimezzati, riusciamo a mungere circa 230 vacche all’ora, con un potenziale maggiore. Intuibili le conseguenze positive in termini di razionalizzazione di questa e delle altre operazioni di stalla: la suddivisione dei compiti e delle ore di lavoro in allevamento è più agevole e funzionale”.
Un altro vantaggio, spiega ancora il giovane allevatore lodigiano, è ancora conseguente al fatto che i tempi per la mungitura si sono dimezzati: “Il personale addetto ne ha giovato anche in termini di benessere, di qualità del lavoro. Anche perché alcune operazioni di mungitura ora sono automatizzate, come il post-dipping che ora viene effettuato da un robottino adiacente alla giostra”.
Vantaggi anche sul fronte benessere animale: “Abbiamo notato che con la mungitura a giostra le bovine manifestano maggiore tranquillità”.
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Le caratteristiche della giostra
Ma quali sono le caratteristiche tecnologiche e funzionali di questo impressionante impianto di mungitura, realizzato dalla Tdm? Grazie all’aiuto di Filippo Ruggeri, collaboratore Tdm, possiamo riassumerle come segue (e vedremo quante applicazioni “di zootecnia di precisione” questo impianto può offrire, oltre all’esecuzione del prelievo del latte).
La struttura della giostra è in acciaio inox. Ci sono 50 poste di mungitura, con identificazione dell’animale per ogni posta grazie ai pedometri e al software Afifarm. La giostra è equipaggiata con lattometri Afimilk che misurano la quantità di latte prodotta da ogni singolo animale e rilevano eventuali problematiche dovute a cali di produzione; i lattometri possono essere impostati con diversi parametri dedicando una mungitura “personalizzata” per ogni animale (stacco, pulsazione...).
Grazie al pedometro il sistema Afifarm permette l’identificazione dell’animale e la rilevazione dell’eventuale calore. Inoltre monitora lo stato di salute animale per ogni capo e individua gli animali che possono presentare anomalie o patologie. Il sistema è controllabile da pc ma anche da smartphone con le applicazioni che permettono di ricevere notifiche in caso di problematiche rilevate sugli animali o in caso di “allerta parto”.
C’è un sistema di lavaggio forzato dopo la mungitura con l’acqua che entra in pressione nel circuito e permette la rimozione dello sporco in modo accurato.
Il collettore è un Conan S, brevetto Tdm; oltre ad essere ergonomico e leggero, e quindi ottimale per il mungitore nelle fasi di lavoro, consente di tenere divisi i 4 flussi di latte dei 4 quarti.
Sistema di refrigerazione latte: il latte passa nel buffer tank per poi arrivare a una piastra di preraffreddamento bistadio; bistadio perché il latte viene raffreddato sia con acqua di pozzo che con acqua gelida prodotta dalla centralina di accumulo ghiaccio Pib.
Dopo questo passaggio il latte da circa 35 gradi passa a 3 gradi e arriva nel silo verticale di 7 metri che lo tiene a temperatura. Tutta l’acqua gelida utilizzata per il raffreddamento del latte da fredda acquista calore, per scambio termico, e viene poi recuperata in un silo per il recupero dell’acqua calda; questa andrà poi utilizzata per gli abbeveratoi.
È presente anche un sistema di recupero calore con due boiler: il calore prodotto dalla compressione dei gas durante le fasi di refrigerazione del latte viene recuperato e utilizzato anch’esso per scaldare l’acqua che verrà poi riutilizzata per vari utilizzi, per esempio per il lavaggio degli impianti.
Interessante poi l’azione di un avanzatore (spingivacche) meccanico automatico che permette di spingere il gruppo di mungitura dalla sala d’attesa verso la giostra in maniera continua e automatica.
È in dotazione, come avevamo anticipato, anche l’Automatic teat spraying robot. Ossia un sistema di post dipping posizionato al termine della giostra di mungitura che permette la disinfezione automatica della mammella senza la necessità di una persona dedicata a questo scopo. È poco ingombrante ma molto resistente. Il sistema può essere applicato anche come pre dipping.
Per far sì che la vacca tenga divaricate le zampe posteriori sul piano della giostra, per ogni posta è installato un leg spacer che appunto permette il posizionamento corretto dell’animale sia per la mungitura sia per un’azione corretta del robot post dipping.
Cancello separatore Afisort: è un cancello posto all’uscita della giostra che permette la separazione degli animali che si vogliono separare dal gruppo per qualsiasi motivo (calori, problemi sanitari…). Il cancello legge il pedometro della vacca e separa l’animale se necessario. C’è una vaschetta di lavaggio podale nel corridoio di uscita della sala di mungitura, per la disinfezione; è completamente automatica e programmabile.
Sistema AD 4.0: è una novità Tdm ed è un sistema di ultima generazione che permette il controllo e la gestione anche da remoto di diversi parametri. C’è un quadro touch panel (ne vediamo la foto) che permette di vedere ma soprattutto di impostare, dei parametri relativi sia alla mungitura (il livello del vuoto per esempio) sia alla refrigerazione (temperature e pressioni gruppi frigo) sia alla ventilazione; il tutto in tempo reale. Nel momento in cui i parametri non vengono rispettati, oppure vengono rilevate anomalie, il sistema invia, al tecnico Tdm o all’allevatore a seconda della problematica rilevata, un messaggio di allarme.
Oltre alla mungitura
Il progetto Tdm realizzato all’azienda Rinaldi prevede però altre dotazioni tecnologiche avanzate oltre a questa sala a giostra: tra queste il sistema di ventilazione della stalla e lo spingiforaggio.
Sistema di ventilazione: ventilatori a cinque pale posizionati sopra la giostra con la funzione di destratificatori; ventilatori dual blade a due pale a basso consumo energetico installati nella sala d’attesa e nelle stalle.
C’è anche un sistema intelligente di raffrescamento a goccia grossa che permette, grazie a sensori presenti lungo la mangiatoia, di rilevare o meno la presenza dell’animale, e in base a questo attivare l’erogazione dell’acqua. In questo modo vi è risparmio d’acqua in stalla quando non necessaria. Il sistema è collegato alla rete ed è gestibile da remoto.
Robot spingiforaggio BlueFeed: è un robottino che spinge costantemente il mangime in mangiatoia dando la possibilità all’animale di avere sempre a disposizione la quantità prevista di unifeed, migliorando l’efficienza alimentare e sgravando di lavoro la persona dedicata a questo ruolo.
Made in Italy
I tecnici Tdm sottolineano: “Tutta questa tecnologia è completamente progettata, studiata e realizzata da noi della Tdm, dunque siamo in una situazione di made in Italy”.
Per saperne di più, si può visitare il sito internet della Tdm - Total Dairy management di San Paolo (Bs), www.tdm.it, e le sue pagine social Instagram, Facebook, LinkedIn e YouTube: TDM Total Dairy Management .
Su queste pagine social, oltre a un video completo sulla giostra, si trovano altre foto e altri video, costantemente aggiornati, su tutte le tecnologie applicate alla zootecnia.
Leggi la versione integrale dell’articolo dedicato da IZ all’esperienza della società agricola La Rosa