«Nel 2020 in Italia la produzione di latte dovrebbe aumentare del 5% rispetto ad oggi, arrivando a 115mila tonnellate, mentre il numero di stalle dovrebbe scendere ulteriormente, fino a 23-24mila aziende». Lo ha dichiarato Daniele Rama, docente all'Università Cattolica, a un incontro tenutosi a Fieragricola Verona. Solo vent'anni fa le stalle italiane da latte erano 200mila, ha aggiunto il direttore generale di Aia, Paolo Scrocchi; «oggi sono 38mila e, come riportano le proiezioni degli analisti, da qui al 2020 caleranno ulteriormente di un altro 30%».
Non è tutto: «Desta preoccupazione il dato della redditività per i produttori (-6,2% tra il 203 e il 2012), anche per effetto dell'aumento dei costi espliciti», ha proseguito Renato Pieri, direttore Smea.
Si tratta di dati presenti negli Annuari sul mercato del latte e della carne, curati dall'Associazione italiana allevatori (Aia), insieme all'Alta scuola di management ed economia agroalimentare dell'Università Cattolica (Smea).
Sempre secondo gli Annuari, infine, pesa sempre meno il comparto il comparto dei bovini da carne: dal 2003 al 2013 il settore ha perso il 5,4% rispetto al totale della produzione. In termini di valore il settore ha sfiorato nel 2012 i 3,6 miliardi di euro (+3,8% sul 2011). «Il problema riguarda la redditività nelle stalle - ha sostenuto il presidente dell'Aia, Pietro Salcuni - e la difficoltà degli allevatori italiani di importare broutard dalla Francia, tanto che l'Aia presenterà entro l'anno un progetto interamente made in Italy per rilanciare la linea vacca vitello e incrementare gli animali da carne in purezza, sfruttando le vacche da latte». Un'opportunità che potrebbe trovare sostegno anche all'interno della nuova Pac, che alla tutela della biodiversità dedica risorse specifiche.
Statistiche un po' inquietanti, che però a Verona non sono riuscite a rovinare completamente la festa delle grandi sfilate di bovine, la Mostra nazionale della razza Bruna e il Dairy Show della Frisona.
La razza Bruna
Per esempio: grande successo di pubblico, ma anche grande interesse tecnico, ha suscitato a Verona la manifestazione Bruna2014, a cura dell'Anarb (Associazione nazionale allevatori di bovini della razza Bruna). Manifestazione che ha visto le migliori bovine di questa razza sfilare e competere alla Mostra nazionale del libro genealogico e venire commercializzate durante l'Asta internazionale.
Circa duecento i capi complessivi presenti a Bruna2014 con 60 espositori provenienti da Bari, Belluno, Bergamo, Brescia, Como, Firenze, Genova, Lecco, Modena, Parma, Pordenone, Potenza, Sondrio, Taranto, Trento, Treviso, Verona e Vicenza.
Alla mostra nazionale la bovina Galby Nesta Ivrea, una figlia di Nesta (uno dei riproduttori più interessanti al mondo), allevata dall'azienda bresciana Alessandro Galbardi (di Zone, Brescia), ha conquistato i titoli di campionessa e migliore mammella. La foto pubblicata sotto il titolo ne mostra la premiazione.
La competizione tra le finaliste ha inoltre visto sul podio ben due soggetti dell'azienda Ponte Vecchio (di Vidor, Treviso) con P.V. Agio Nutella campionessa riserva e P.V. Traction Polly terza assoluta. In finale anche una Wonderment x Pikachu di Francesca Mazzoni (di Talamona, Sondrio).
Tutto pugliese il top degli animali giovani. Agio Giliola di Domenico Turnone (Martina Franca) è risultata la campionessa manze e Rufa dell'azienda agricola San Pietro (Noci) la sua riserva. Terza assoluta manze Margh Brookings Panna di Nicola Compagnoni (Bormio).
Sempre dalla stessa provincia il Miglior soggetto per genetica, con Isla, dell'azienda agricola Bodengo di Sondrio. E ancora all'azienda Ponte Vecchio è stato attribuito il premio Bruna dell'anno con P.V. Dynasty Galaxy. Infine nella lista dei super campioni compare anche Taverna Lina, dell'azienda Ciappesoni (Bulciago, Lecco) per il premio Latte qualità. Sul sito internet www.anarb.it le classifiche e gli altri dettagli.
C'è poi stata l'asta internazionale della Bruna, con dieci lotti di embrioni, seme e animali, e venditori e acquirenti di livello europeo. Il suo andamento ha rispecchiato l'interesse del mercato per le principali caratteristiche della razza: caseina, longevità e funzionalità.
Infine, nell'ambito della 18ª Rassegna dedicata alla genetica italiana, i centri i.a. Polar e Superbrown hanno esposto con successo figlie di tori con prova di progenie effettuata in Italia del calibro di Potassio, Zaster, Picasso, Peter, Shylock, Rauk, Norius, Dubfire, Asgard, Nesta, Easy e Grip.
«Un ringraziamento agli alelvatori - è stato il commento del presidente Anarb Pietro Laterza - che neppure in un momento di crisi come questo hanno rinunciato al confronto di una Mostra nazionale, portando a Verona con animali di altissima qualità».
Frisona / Holstein
La terza foto di questo articolo mostra la premiazione della campionessa, di un'altra grande manifestazione di Verona, il Dairy Show 2014, mostra di bovine frisone chiamata anche European Open Holstein Show. La bovina si chiama Ashlyn Vray Goldwin, in comproprietà fra l'allevamento Ponderosa Holsteins di Lleida, in Spagna, e la società agricola Albero di Grazzano Visconti (Pc). Le performance di questo animale parlano da sole: 8 anni compiuti lo scorso 24 dicembre, 5 lattazioni, 1.756 kg di latte prodotti dal primo parto. E ha vinto anche nella categoria della «Migliore mammella vacche adulte».
In questa mostra il giudice, Hank Van Exel, si è trovato di fronte a un lavoro particolarmente complesso. Lo ha ricordato anche il direttore di Anafi, l'Associazione nazionale degli allevatori di frisona italiana, Giorgio Burchiellaro: «Quanto si è visto nel ring di Fieragricola è stato questo: animali di altissimo livello, esibizioni di qualità elevatissima. Molto interessante la partecipazione degli allevatori stranieri al Dairy Show, significativa l'affluenza dei giovani delle scuole, per la prima volta coinvolti ufficialmente anche nelle categorie del Dairy Show. La sezione Junior di venerdì 7 è stata un grande successo, che dimostra come le nuove leve siano sempre più attratte da questo comparto».
Torinese la «Campionessa riserva vacche», la bovina Vanzetti Drake Ninnaoh, in comproprietà fra gli allevamenti Vanzetti Holstein e Beltramino. «Menzione d'onore vacche» per Giessen Cinderella 50 della soc. agr. Albero; la stessa bovina si è aggiudicata anche il titolo di «Migliore mammella vacche giovani».
L'edizione 2014 dell'European Open Holstein Dairy Show parla anche veronese. Nella classifica degli allevatori, alle spalle di Beltramino, il secondo posto è per l'allevamento Elisa di Giambattista Benedetti di Sant'Anna d'Alfaedo. Seguono l'allevamento Ferrarini di Albinea (Re), la società agricola Pradazzo di Ettore e Riccardo Donini di Cremona e l'azienda agricola Magnoliadi Balma & C. di Venaria (To).