Quanto caleranno i miei contributi? Quanti e quali premi percepirò nel 2015? Domande frequenti che gli agricoltori italiani si stanno ponendo, ora che è certo che con la nuova Pac per buona parte dei produttori agricoli si profila un consistente taglio del livello degli aiuti fino a qui percepiti.
Il ragionamento vale sicuramente più per quelle regioni e per quei settori produttivi che fino ad oggi hanno goduto di premi ad ettaro più elevati, grazie agli aiuti disaccoppiati dalla produzione (eredità dalla precedente riforma Pac). Così è facile immaginare che i comparti zootecnici del bovino da carne e del latte delle regioni del nord Italia siano quelli che lasceranno sul tappeto le risorse più alte.
Abbiamo fatto alcune verifiche calando gli effetti dell’attuale riforma su alcune realtà zootecniche della Pianura Padana, due che producono bovini da carne e due dedite alla produzione di latte bovino, di cui la prima in zona Grana Padano e la seconda in zona Parmigiano Reggiano. Per effettuare la verifica, sono stati presi i livelli di premi percepiti nell’annata in corso (stimando il valore dei premi accoppiati, non ancora definiti, di entità uguale a quelli del 2013, ovvero 41 €/capo per i bovini da macello e 5,093 €/t per il latte), decurtati del 45%, taglio che verosimilmente sarà praticato sul percepito 2014 per arrivare alla definizione del valore dei nuovi titoli di base. A questi, poi, verrà aggiunto il pagamento del greening in misura proporzionale (60%) del titolo base e gli aiuti accoppiati (56 €/capo per le vacche da latte e 46 €/capo per i bovini macellati in età compresa fra 12 e 24 mesi, detenuti almeno 6 mesi in allevamento del beneficiario).
A una prima valutazione, va sottolineato che, non conteggiando i premi accoppiati pre e post-riforma, ed essendo il pagamento del greening proporzionale al premio base, si arriverebbe per tutte le casistiche nel 2015 a un calo degli aiuti di base più greening del 12% circa rispetto alla situazione attuale. Diminuzione destinata a divenire più consistente con la convergenza parziale fino al 2019, con un ulteriore calo fino al 30%.
Ciò che interessa conoscere in questa analisi, è quanto i premi accoppiati riescano più o meno a compensare la diminuzione degli aiuti di base. Ebbene, nei casi esaminati, la perdita finale arriva a livelli compresi fra il 4,8% e il 9%, con i valori più alti per le realtà che producono latte e, ovviamente, per l’azienda da carne che oggi gode di premi disaccoppiati di maggiore entità.
Si tratta ancora di stime con un decreto ministeriale attuativo non approvato e in mancanza delle assegnazioni certe dei nuovi titoli. Ma abbiamo un paio di certezze: percepire gli aiuti dal primo pilastro della Pac sarà molto più complesso di oggi e, soprattutto, ci saranno meno soldi per le aziende che praticano un’agricoltura più intensiva. Cercare di massimizzare gli aiuti accoppiati sarà una strada obbligata.
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