La situazione attuale della zootecnia nazionale, e non solo, sembra non lasciare adito a dubbi: negli ultimi anni gli allevamenti da latte hanno perso competitività.
Oggi le bovine da latte sono viste quasi come un costo e non più come una fonte di guadagno. Inoltre le fluttuazioni al ribasso del prezzo del latte rendono il quadro ancora più complesso.
“È arrivato dunque il momento di valorizzare di più il prodotto italiano e rendere competitivo il settore” suggerisce Lactalis, leader assoluto nel mercato dei prodotti lattiero-caseari in Italia e presente in oltre 100 Paesi, in una lettera prenatalizia spedita ai suoi conferenti a dicembre 2015, nella quale sottolinea la necessità di migliorare le performance delle stalle per favorire le esportazioni del vero prodotto italiano e non perdere competitività nei confronti del mercato Europeo.
Come fare?
Ce lo spiega Dinamica Generale, azienda leader mondiale nei processi di pesatura e automazione con sede a Poggio Rusco (Milano): «la strategia migliore per risollevare le sorti del settore a prescindere dal prezzo del latte è mettere in atto la cosiddetta alimentazione di precisione, o come la chiamano gli anglosassoni precision feeding».
Parametri fondamentali
L’alimentazione di precisione fa parte di quel metodo integrato di gestione zootecnica chiamata precision farming. Attuando infatti una gestione oculata a 360 gradi dell’allevamento, si raggiungono elevati livelli di efficienza e notevoli vantaggi.
L’aumento o la diminuzione del reddito di un allevatore infatti non dipende solo dal prezzo del latte (variabile non controllabile), ma il costo della razione assieme all’efficienza con la quale gli animali convertono gli alimenti in latte sono invece parametri importanti e gestibili.
Attenzione però a non commettere errori: considerato che in un allevamento il costo dell’alimentazione delle bovine da latte incide per il 65% sul totale dei costi di produzione, la tentazione di tagliare drasticamente i costi di alimentazione è spesso forte. In questo modo però si finirebbe per compiere guai irreparabili.
La vacca che non mangia infatti è un animale che costa poco dal punto di vista dell’alimentazione, ma è anche un animale che produce meno e che si ammala di più. Il rischio che si corre è quello di avere elevati costi sanitari e farmacologici.
Oggi invece l’allevatore si pone un duplice obiettivo: perseguire l’efficienza e aumentare la differenza tra costi e ricavi a favore del profitto.
Per questo motivo diventa fondamentale attuare misure concrete, quali l’alimentazione di precisione per esempio, al fine di ottimizzare la gestione dell’azienda.
Mettere in pratica
Il primo passo per mettere in pratica l’alimentazione di precisione è quello di porsi obiettivi chiari e facilmente raggiungibili nel breve periodo.
Innanzitutto è molto importante che l’allevatore conosca quanto latte produce un chilo di sostanza secca somministrato alla vacca.
Saper misurare questo valore permette di gestire il grado di efficienza del proprio allevamento e condizionare il reddito aziendale.
La base di partenza per la gestione dell’alimentazione è avere una pesa sul carro miscelatore o sul semovente e un software di gestione dell’alimentazione.
Ricette e razioni definite dal nutrizionista, vengono memorizzate all’interno del software di gestione e associate ai vari gruppi di animali; le informazioni saranno successivamente trasferite alla pesa mediante chiavetta usb o attraverso connessione senza fili in modo che l’operatore possa visualizzare direttamente sulla pesa la razione da distribuire a ciascun gruppo di animali.
Sistemi di analisi Nir
Inoltre, per ottenere un controllo ancora più accurato dell’alimentazione nella stalla, i componenti di sistema descritti sopra (pese e software) possono essere integrati con sistemi di analisi spettroscopica Nir (Near infrared reflectance) che permettono di rilevare la percentuale di sostanza secca e di nutrienti all’interno degli ingredienti della razione e, sulla base della ricetta programmata dal nutrizionista, supportare l’allevatore nella rimodulazione della quantità dei vari ingredienti che compongono la razione, riducendo al minimo il rifiutato e consentendo all’animale una produzione di latte sempre ottimale.
Gestire in questo modo l’alimentazione animale aiuta a semplificare il lavoro quotidiano, migliorare la salute degli animali, contribuire alla drastica riduzione dei costi per antibiotici e incrementare l’efficienza dell’allevamento.
Gli strumenti di Dinamica Generale
I sistemi di precision feeding proposti da Dinamica Generale sono in grado di supportare l’allevatore nell’attività quotidiana grazie a semplici indicatori automatici di performance (altrimenti detti Kpi) che, attraverso un semplice cruscotto grafico visualizzabile dal proprio smartphone, sintetizzano l’efficienza dell’alimentazione somministrata agli animali e l’efficienza economica raggiunta (Iofc, Income over feed cost, il cui valore si ottiene detraendo al ricavo totale del latte i costi alimentari sostenuti per produrlo).
L’esperienza decennale di Dinamica Generale nello sviluppo di tecnologie di analisi Nir per l’alimentazione animale consente oggi all’elevatore di scegliere lo strumento più idoneo alle proprie esigenze: dallo strumento portatile per l’analisi quotidiana dei nutrienti, X-Nir, fino al sistema più sofisticato installabile su pala frontale o su semovente (dg precision feeding) per analizzare in tempo reale i nutrienti contenuti nei componenti della razione e regolarne istantaneamente il peso sulla base della ricetta pre-impostata.
Grazie alle tecnologie messe a disposizione da Dinamica Generale, come i Kpi e l’accesso a software in cloud, è possibile conoscere in qualsiasi istante, su qualsiasi dispositivo connesso in rete, i dati dell’allevamento aggiornati in tempo reale e conoscere i punti critici sui quali agire per affinare il sistema di alimentazione.
L’articolo completo è pubblicato su Informatore Zootecnico n. 2/2016
L’edicola di Informatore Zootecnico