Tavolo nazionale latte, l’aumento dei costi mette in difficoltà stalle e industrie

Nessun accordo sul prezzo al tavolo sul latte convocato dal ministro Patuanelli che ha tuttavia avviato un dialogo tra organizzazioni agricole e industria

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Positivo il commento del presidente di Coldiretti, Prandini, che ha parlato di un impegno di Assolatte e della Gdo ad un aumento del prezzo minimo del latte

L’impennata dei costi di produzione impatta sui conti delle stalle che producono latte, ma anche sui bilanci dell’industria di trasformazione. È quanto è emerso oggi al tavolo nazionale sul latte convocato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. Gli allevatori sono preoccupati per un rincaro dei prezzi delle materie prime non compensato da un proporzionale aumento del prezzo del latte alla stalla, ma anche l’industria è in difficoltà per la crescita dei fattori di produzione.

Dopo l’incontro sul latte dello scorso 28 settembre in Regione Lombardia, la regione che produce il 44% del latte italiano, oggi è stata la volta di un confronto nazionale al quale hanno preso parte i rappresentati delle quattro sigle sindacali Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copragri assieme all’Alleanza delle cooperative per la parte agricola e Assolatte, l’associazione delle imprese del settore lattiero caseario, per la parte industriale.

Confagricoltura Piemonte ha chiesto intanto all’assessore regionale all’agricoltura, Marco Protopapa, la convocazione di un tavolo regionale del latte. Positivo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che ha sottolineato l’impegno di Assolatte e della Gdo a consentire un aumento del prezzo minimo alla stalla senza che questo abbia dei contraccolpi sui consumatori.

Costi alle stelle e prezzo del latte non soddisfacente

Costi di produzione del latte alle stelle e un prezzo della materia prima pagato agli allevatori che invece non sta aumentando proporzionalmente. «Non si può andare avanti se il prodotto alla stalla - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’apertura del tavolo latte convocato al ministero delle Politiche agricole - spunta un prezzo inferiore a quello di produzione».

L’aumento dei costi, sulla base delle analisi di Copagri, solo nel 2021 ammonterebbe a ben 2,4 centesimi al litro, senza tenere conto degli imminenti rincari che arriveranno sul versante energetico, come ha spiegato il presidente della Copagri, Franco Verrascina. Secondo Copagri il comparto nazionale che, con riferimento alla produzione lattiera del 2020, ammonta perde l’anno in corso quasi 250 milioni di euro.

Copagri ha proposto di creare un tavolo tecnico permanente per certificare il costo di produzione del latte alla stalla, distinguendo fra le diverse filiere produttive.

Aumenta la produzione in Italia più che negli altri Paesi europei

È in questo squilibrio tra costi e prezzo del latte le stalle sono andate in emergenza e da mesi cercano di far quadrare i conti ma le consegne di materia prima continuano ad aumentare avvicinando sempre più il nostro Paese all’autosufficienza. Diverso, invece, il contesto europeo che negli ultimi mesi ha mostrato un andamento più brillante del prezzo alla stalla. È aumentato infatti percentualmente più il latte tedesco o francese rispetto a quello italiano, è vero, ma solo in Italia la produzione ha accelerato così tanto impattando di conseguenza anche sui prezzi di mercato.

Assolatte, industria in difficoltà

Il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, ha parlato di «grandi difficoltà con cui si stanno confrontando le imprese lattiero casearie italiane. L’improvvisa impennata dei costi delle materie prime e degli altri fattori produttivi ci sta colpendo duramente, dopo mesi davvero difficili».

Zanetti ha ricordato come anche durante la pandemia, le aziende di trasformazione  abbiano continuato a raccogliere e lavorare tutto il latte prodotto dalle stalle italiane. «Abbiamo assicurato redditi certi ai nostri lavoratori - ha proseguito Zanetti - e a tutti i fornitori e rifornito con costanza e assiduità gli scaffali e i frigoriferi della distribuzione. È stato uno sforzo eccezionale – ha sottolineato Zanetti – che ha richiesto impegno e importanti investimenti, anche per mettere in sicurezza i dipendenti».

Prandini Coldiretti: «C’è un impegno a un aumento del prezzo minimo del latte»

Positivo il commento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha sottolineato l'impegno di Assolatte  Conad, Coop, Granarolo, Federdistribuzione e Assolatte ad un aumento, ancora da concordare, del prezzo della materia prima pagata agli allevatori. «Ci sarà un adeguato aumento del prezzo minimo senza che questo abbia alcun impatto sui consumatori». Prandini ha anche sottolineato l’atto di responsabilità e la disponibilità espressa dalla controparte.

«Il positivo accoglimento della nostra proposta – afferma Prandini – va ora calato concretamente nella realtà di tutti i giorni per renderla operativa già dal mese di ottobre per salvare le stalle strette nella morsa dei rincari delle materie prime».

Giansanti Confagricoltura: «Serve una riforma del settore»

Soddisfatto anche Giansanti per il carattere permanente assunto dal tavolo lattiero caseario, ma anche per l'impegno a un riconoscere, da parte dell'industria e della distribuzione, un prezzo più alto per il latte agli allevatori: «Abbiamo sollecitato e ottenuto, su richiesta compatta delle Organizzazioni agricole, l’aumento del prezzo del latte alla stalla, che sarà deciso dal tavolo a breve». Si attende ora la convocazione del tavolo di filiera a breve.

Giansanti ha chiesto inoltre al tavolo nazionale «una riforma delle politiche per il settore, a partire da un'equa determinazione della catena del valore e dal dialogo con gli attori della filiera». Negli ultimi cinque anni, come ha ricordato Confagricoltura, il livello di autoapprovvigionamento nazionale è cresciuto di circa il 20% e abbiano quasi raggiunto l’autosufficienza (98,7% per il Clal). Questo, però, sta determinando nuove dinamiche e nuove sfide per il sistema produttivo. Da un lato il crollo delle importazioni di latte sfuso dall’estero, con la sola Germania, che segna un –26%, dall’altro il calo dei livelli di autosufficienza di materie prime per l’alimentazione del bestiame che, con la riduzione degli stock mondiali, ha causato il vertiginoso aumento dei prezzi (mais +48% rispetto al 2020, orzo +36,5%, sorgo +34,7%, soia +35%).

Giansanti ha ricordato lo sforzo del Mipaaf, i 26 milioni destinati dal “Fondo filiere agricole’” alla filiera dell’allevamento delle vacche da latte «tuttavia - ha ribadito - occorre fare molto di più. Il  presidente di Confagricoltura ha proposto l’istituzione di un Organismo Interprofessionale in quanto il futuro del settore è legato al miglioramento del dialogo della filiera lattiero casearia.

Guarneri, Alleanza Cooperative: «Necessario un ente super-partes»

Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha chiesto “l’attivazione da parte di un ente super-partes, con incarico ministeriale, di un sistema di monitoraggio dei costi medi di produzione del latte e dei prodotti lattieo-caseari lungo tutta la filiera, con un flusso di informazione trasparente, che abbia il compito di attenzionare le situazioni di criticità”.

In Piemonte chiesta la convocazione del tavolo regionale sul latte

Confagricoltura Piemonte ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa la convocazione del tavolo latte. Confagricoltura ricorda che nel 2010 le stalle da latte in Piemonte erano 2.393, per un totaledi 122.801 vacche allevate; attualmente sono 1.622 con 120.838 vacche. Le province conil maggior numero di allevamenti sono Cuneo (725 stalle e 57.804 vacche) e Torino (575 stalle e 43.805 vacche).

Sulla base dei dati elaborati da Confagricoltura Piemonte la produttività degli allevamenti da latte in Piemonte, grazie alla capacità imprenditoriale e al miglioramento della selezione genetica, è cresciuta: l’anno scorso sono stati prodotti 1.149.823 tonnellate di latte, con un aumento del 4,76% sull’anno precedente. Nei primi sei mesi di quest’anno l’aumento produttivo, rispetto allo stesso periodo del 2.020, è del 2,31%.

Cillis, M5S: «Avviare subito Caseificio Italia»

Il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura, ha invitato il mimistro Patuanelli ad accelerare l’iter di “'Caseificio Italia”', il monitoraggio delle filiere del latte bovino e ovicaprino. «Della norma, che abbiamo introdotto nel Decreto “Emergenze in Agricoltura” nella primavera 2019, si è recentemente raggiunta l’intesa sui relativi decreti attuativi in Conferenza Stato-Regioni e si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.

Tavolo nazionale latte, l’aumento dei costi mette in difficoltà stalle e industrie - Ultima modifica: 2021-09-30T17:34:54+02:00 da Francesca Baccino

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