Gli aumenti dei costi dell’energia rischiano di avere ricadute rilevanti sull’industria mangimistica e pertanto su tutta la zootecnia. Una situazione che si aggiunge al forte incremento già in atto da un anno dei costi delle materie prime e dei trasporti.
È fondamentale dunque, afferma il segretario generale di Assalzoo Lea Pallaroni (nella foto), un intervento delle istituzioni “per evitare conseguenze irreversibili non solo sull’industria mangimistica, fortemente provata, ma sull’intera filiera zootecnica. Come tutta la manifattura, anche la mangimistica è in grave sofferenza per il forte aumento dei costi di produzione”. Assalzoo è l’Associazione nazionale dei produttori di alimenti zootecnici.
Aggiunge Pallaroni: “Ci uniamo alla richiesta di altre associazioni del settore alimentare e ci rivolgiamo ai decisori politici affinché vengano presi provvedimenti urgenti per dare ristoro ai comparti maggiormente colpiti, come lo è il nostro, già gravato da un anno di forti rincari dei prezzi delle materie prime agricole e dei trasporti”.
Le imprese dunque devono fare i conti anche con il “caro-bollette”. Il forte rialzo del prezzo europeo del gas si è tradotto a dicembre in un incremento per l’Italia del 572% del prezzo dell’elettricità rispetto ai livelli pre-crisi. Le ricadute sono pesantissime per l’intera filiera agro-zootecnica-alimentare, tanto che anche Federalimentare ha lanciato l’allarme sui forti rincari dei costi di energia elettrica e gas.
“Riceviamo dalle aziende nostre associate segnalazioni di vero e proprio allarme per l’impennata dei costi di produzione, tra i quali ora anche quelli dell’energia, divenuti insostenibili”, aggiunge Pallaroni. “Una situazione di forte crisi che si protrae già da diversi mesi sull’industria mangimistica per l’aumento delle materie prime. E le previsioni per l’anno alle porte non sono incoraggianti”.
“Per questi motivi riteniamo ormai non più rinviabile che si affronti la questione degli aumenti dei costi di produzione quanto prima”, conclude Pallaroni. “La mangimistica è un segmento fondamentale della filiera agro-zootecnica-alimentare italiana ed è in grave difficoltà nel riversare a valle questi aumenti su allevatori oramai al collasso, come si sta verificando nel settore del latte e delle carni, soprattutto suine, ma non solo. Sostegni mirati a favore del settore primario e manifatturiero non sono più rinviabili”.
Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici (Federalimentare/Confindustria), rappresenta l’industria mangimistica italiana. Industria con un fatturato di quasi 8 miliardi di euro, circa 8.300 addetti, escluso l’indotto, e una produzione oltre i 15 milioni di t.
Rivista Il Latte, anteprima del numero di gennaio
Il fascicolo di gennaio de Il latte affronta il tema dell’acqua libera nei formaggi e nei derivati essiccati di latte e siero. Un parametro essenziale per ottenere non solo le desiderate caratteristiche fisiche e chimiche del prodotto finito ma anche la sua conservabilità e sicurezza. Due i servizi dedicati all’attualità del settore: le tendenze e le sfide di mercato che le aziende lattiero-casearie dovranno affrontare; il divisivo sistema di etichettatura Nutriscore, con un articolato commento legale. Il fascicolo contiene poi un approfondimento sulle colture microbiche usate in caseificio e gli sviluppi del mercato dei prodotti lattiero-caseari biologici. Abbiamo infine intervistato il Caseificio Brusati, il cui Gorgonzola si è classificato al nono posto assoluto all’ultimo World Cheese Awards. Merito anche dei suoi conferenti latte, la Cooperativa Abbiatense.
