Il latte conservato è in terza posizione come incremento di prezzi al dettaglio. È solo un esempio dei rincari dei prodotti agroalimentari nella spesa delle famiglie italiane che ad aprile segna ancora un tasso di crescita a doppia cifra. La denuncia arriva da Assoutenti, che ha elaborato gli ultimi dati Istat relativi all’inflazione del comparto alimentare. «I prezzi di alcuni prodotti alimentari continuano a registrare in Italia rincari record che non sembrano giustificati né dal caro-bollette, né dalle quotazioni delle materie prime».
Secondo Assoutenti in terza posizione, come aumento dei listini, c'è il latte conservato rimbalzato del 30,5% che è preceduto dal primo prodotto della classifica, lo zucchero, che, rispetto al 2022, è salito del 54% e dal riso (39,7%).
«Ad aprile la crescita dei prezzi per alimentari e bevande analcoliche si attesta al 12,1% su anno, contro il 13,2% fatto registrare a marzo – spiega Assoutenti –. Se però si analizza voce per voce l’andamento dei vari beni, si scopre che per alcuni prodotti i rincari continuano a segnare record preoccupanti».
In quarta posizione si collocano i formaggi freschi e latticini aumentano, complessivamente, del 25% (aumentano del 27,2% i prezzi dei formaggi fusi, del 20,5% il latte fresco parzialmente scremato, del 19,9% lo yogurt e del 19,8% il burro).
I gelati salgono del 22,1%, la margarina del 21,8%, del 17% le uova. I listini del pollame sono aumentati dell'8,3%, quelli della carne bovina del 7,9% e i salumi dell'8,5%.
Necessaria una misura anti-inflazione
«Le tensioni nel settore dei prezzi alimentari sono ancora molto forti, ma la crescita dei listini al dettaglio non sembra determinata né dal caro-bollette, né dall’andamento delle quotazioni sui mercati delle materie prime – denuncia il presidente Furio Truzzi –. I pesanti rincari nel comparto di cibi e bevande portano oggi una famiglia con due figli ad un aggravio di spesa pari a +930 euro annui solo per cibi e bevande, e stanno modificando profondamente le abitudini degli italiani che da un lato comprano sempre meno, dall’altro cercano di tagliare la spesa riversandosi nei discount».
«Riteniamo che il Governo – ha detto Truzzi – debba studiare una soluzione al problema ricorrendo ad un vero e proprio decreto “anti-inflazione”, contenente misure specifiche per far calmierare i listini al dettaglio del settore alimentare e combattere le speculazioni che si registrano nei vari passaggi dal campo alla tavola».
Gli aumenti dei prezzi al dettaglio
| Zucchero | 54% |
| Riso | 39,7% |
| Latte conservato | 30,5% |
| Formaggi fusi | 27,2% |
| Olio di oliva | 26,1% |
| Formaggi freschi e latticini | 25% |
| Pane confezionato | 22,4% |
| Gelati | 22,1% |
| Margarina e altri grassi vegetali | 21,8% |
| Patate | 21,2% |
| Latte fresco parzialmente scremato | 20,5% |
| Latte scremato | 20,5% |
| Yogurt | 19,9% |
| Burro | 19,8% |
| Bevande gassate | 18,5% |
| Prodotti di pasticceria confezionati | 17,8% |
| Vegetali surgelati | 17,8% |
| Latte fresco intero | 17,2% |
| Latte intero | 17,2% |
| Prodotti di panetteria confezionati | 17% |
| Uova | 17% |
| Bibite analcoliche | 17% |
| Succhi di frutta e verdura | 16,8% |
| Birre non alcoliche | 16,8% |
| Pesce surgelato | 16,5% |
| Pasta secca, pasta fresca e couscous | 16,1% |
| Altri prodotti di panetteria e pasticceria | 15,7% |
| Patatine fritte | 15,5% |
| Alimenti per bambini | 15,2% |
| Salse e condimenti | 15% |
| Piatti pronti | 15% |
| Acque minerali | 13,6% |
| Birra | 13,6% |
| Pane | 13% |
| Insalata | 12,9% |
| Cacao e cioccolato in polvere | 12,8% |
| Cavoli | 12,3% |
| Aperitivi alcolici | 11,7% |
| Cereali per colazione | 11,6% |
| Arance | 11,5% |
| Salumi in confezione | 11,4% |
| Vegetali | 10,9% |
| Frutti di mare surgelati | 9,7% |
| Pane fresco | 9,4% |
| Banane | 9,2% |
| Pomodori | 8,6% |
| Salumi | 8,5% |
| Pollame | 8,3% |
| Carne di bovino adulto | 7,9% |
| Tè | 7,9% |
| Bevande alcoliche | 7,9% |
| Carne suina | 7,6% |
| Cioccolato | 7,4% |
| Caffè | 7,4% |
| Frutta | 7,3% |
Fnte: Assoutenti su dati Istat








