Le istituzioni europee hanno raggiunto l'accordo sul "regolamento omnibus", un provvedimento che va a integrare e modificare l'attuale assetto della Politica agricola comune, sorto nella riforma approvata nel 2013 e applicata nel 2014.
La Pac è davvero in continua evoluzione. Il complesso di norme e interventi oggi in vigore sono stati varati solo tre anni fa e hanno come orizzonte il 2020. Ma, mentre già si discute da mesi sulla Pac post 2020, cioè la Pac del futuro, si sta mettendo mano alla Pac attuale, con un regolamento detto omnibus per il suo approccio generale e multi misura.
Nei giorni scorsi, nell'iter di approvazione di questo schema di regolamento, presentato dalla Commissione europea nel settembre 2016, si è fatto un importante passo avanti. È stato infatti raggiunto un accordo in sede di Trilogo – ovvero tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue – e dunque ora la strada della definitiva approvazione dovrebbe essere spianata; e le modifiche alla Pac dovrebbero così entrare in vigore, come previsto, a inizio 2018.
Comunque sia, il regolamento omnibus apporterà diverse modifiche in numerosi ambiti dell'attuale Pac; tanto da discostarsi dalle intenzioni del commissario all'Agricoltura Ue Phil Hogan di intervenire con soli minimi aggiustamenti. «Rispetto alla proposta iniziale della Commissione – spiega Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo – che mirava solo ad alcune modifiche all’attuale funzionamento della Pac, l’intesa raggiunta offre la prospettiva di una vera e propria riforma di medio termine; voluta soprattutto dal Parlamento che non si è limitato a lavorare nello stretto recinto proposto dalla Commissione, ma ha confezionato una proposta di revisione vera e propria».
La cancellazione dell'obbligo del premio verde
Nell'ambito delle misure inserite nel regolamento, alcune sono di ordine generale o "orizzontale", e dunque valide anche per le aziende zootecniche, altre sono più specifiche e quindi più vicine all'operatività degli allevamenti.
Tra questi ultimi spicca una modifica al greening, cioè la parte "verde" o ecologica del premio diretto Pac che tante difficoltà ha creato per gli obblighi pesanti che comporta. Più in dettaglio la modifica riguarda la cancellazione dell'obbligo del premio verde a quelle aziende che investono oltre il 75% della propria superficie agricola in leguminose e foraggere. Tutto ciò avverrà senza considerare la dimensione complessiva dell'azienda, ponendo mano alle difficoltà a far quadrare le disposizioni del greening che si è presentato sino a oggi in molte aziende zootecniche che coltivano medicai, grazie al fatto che, con la riforma, anche l'erba medica verrà classificata tra le colture "erbacee e foraggere". Inoltre verrà portata da 15 a 20 ettari, la dimensione minima perché scatti l'obbligo ecologico.
Non solo, sempre in ambito greening, ma per quanto riguarda l'impegno a creare "aree di interesse ecologico" (Efa), verrà aumentato da 0,75 a 1 il fattore di calcolo relativo alle coltivazioni azoto-fissatrici. Dunque anche le superfici a erba medica potranno valere interamente come Efa.
Nelle stalle da latte
Un altro capitolo importante riguarda le stalle da latte ed è relativo all'organizzazione dei produttori e all'aggregazione dell'offerta. Senza entrare in dettagli tecnici e attendendo il testo approvato definitivamente, con il regolamento omnibus vengono consolidate e rafforzate alcune misure introdotte dal "Pacchetto latte" varato nel 2012. Si tratta della possibilità, da parte degli allevatori di bovine da latte, di riunirsi in Op (Organizzazioni dei produttori) e, per queste ultime, di convergere in Aop (Associazioni di Op). Ma soprattutto, con l'accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio si pongono le basi per una revisione delle misure orientate ad affrontare le crisi di mercato. In tempi dove la volatilità dei prezzi la fa da padrone, disporre di strumenti specifici, tempestivi ed efficaci a cui appellarsi in caso di grave crisi della quotazione del latte alla stalla, è di grande importanza. Ed è positivo che si inizi a pensarci oggi, con un mercato relativamente favorevole, piuttosto che sotto la pressione di una futura crisi dei prezzi.
Cos'è il trilogo
Con "trilogo" si intende una serie di incontri, sostanzialmente informali, tra alti funzionari delle tre istituzioni Ue coinvolte nel processo legislativo Ue: Commissione europea, Consiglio dell'Unione europea e Parlamento europeo. Queste riunioni – da un lato, come detto, informali ma previste nel complesso processo della formazione e approvazione di norme a livello europeo – sono state volute per agevolare il raggiungimento di posizioni comuni, anche di compromesso, sulle proposte legislative a cui è deputata la Commissione e sui diversi emendamenti apportati dal Consiglio e dal Parlamento. Il tutto al fine di consentire e facilitare il buon esito del processo legislativo.