Ristorazione, in Francia arriva l’obbligo dell’indicazione d’origine

Il presidente Prandini chiede l'indicazione d'origine nei menu delle nostre Dop. In Francia c'è ora per carni di maiale, pollame, agnello e montone

In particolare nel nostro Paese si chiede l'indicazione d'origine nei ritoranti per le Dop come l'olio di oliva e i formaggi grattugiati.

Lo si chiede da anni, in Italia, per i formaggi Dop e altri prodotti agricoli in genere. In  Francia il traguardo è stato raggiunto. La ristorazione commerciale e collettiva, inclusi ristoranti e mense, dovrà indicare nei menù il Paese di origine delle carni di maiale, pollame, agnello o montone servite ai clienti.

Lo ha sottolineato Coldiretti Lombardia in riferimento alla novità che arriva dalla Francia, che è una scelta di trasparenza a favore del consumatore. «Una misura importante – ha commentato Coldiretti Lombardia - da adottare al più presto anche in Italia dove circa un terzo della spesa alimentare avviene fuori casa, per un valore che, lo scorso anno, ha raggiunto i 60 miliardi di euro nonostante la pandemi0»a.

In Francia obbligo in vigore dal 26 gennaio 2022

È stato infatti pubblicato dal Governo francese, come ha spiegato la Coldiretti nazionale - il decreto n° 2022-65 del 26 gennaio che stabilisce le modalità di applicazione dell’indicazione obbligatoria dell’origine delle carni di pollame, suine e ovine nella ristorazione commerciale e collettiva.

«Nel dettaglio – sottolinea la Coldiretti – dovranno essere indicati nei menu il Paese di allevamento e il Paese di macellazione, sia che si tratti di carne fresca, refrigerata o congelata, per garantire maggiori informazioni sugli alimenti consumati anche fuori casa. La nuova norma sarà applicabile dal 1° marzo 2022 per 2 anni, fino al 29 febbraio 2024 dopo essere stata autorizzata dall’Unione Europea».

Prandini: « Più tutela nei menu delle nostre Dop»

«L’Italia che è leader nella qualità alimentare – afferma il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini – deve essere all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati. Una misura che va estesa anche a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende ai prodotti più sensibili, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura».

«Un impegno che – conclude Prandini - deve partire dalla tutela nei menu delle nostre produzioni a denominazione di origine, dall’olio extravergine fino ai formaggi anche grattugiati serviti a tavola».

 

 

Ristorazione, in Francia arriva l’obbligo dell’indicazione d’origine - Ultima modifica: 2022-01-28T14:13:51+01:00 da Francesca Baccino

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