È una lieve flessione del prezzo quella che a giugno mostra il latte crudo alla stalla a livello europeo. Dalle rilevazioni del Milk market observatory - il servizio della Commissione Ue che attua un monitoraggio del mercato lattiero continentale - il mese scorso il latte nell’Ue valeva mediamente 32,66 euro/100 Kg, per una variazione congiunturale pari a -0,91% (ovvero nei confronti di maggio, quando valeva 32,96 euro/100 Kg).
Anche la variazione tendenziale risulta negativa a giugno e pari al -3,14% perché nello stesso mese del 2019 il latte nell’Ue era quotato 33,72 euro/100 Kg; ciò significa che oggi il latte vale sensibilmente meno dello stesso periodo dello scorso anno.
Si tenga comunque sempre conto che i dati pubblicati dal Milk market observatory non corrispondono a rilevazioni dirette di mercato ma constano di elaborazioni medie. Proprio questa procedura, però, rende i valori omogenei, dunque comparabili e per questo particolarmente indicativi di come stanno andando le quotazioni nelle diverse realtà dell’Unione europea.
In Italia
Passiamo ad analizzare la situazione peculiare del nostro paese e notiamo che la quotazione del latte italiano, calcolata come appena descritto, risulta stabile a giugno, ovvero valutata a 36,06 euro/100 Kg come a maggio.
La variazione congiunturale è dunque pari a zero, ma la variazione tendenziale è anche in questo caso nettamente negativa, e pari a -7,75%. Quindi, anche per l’Italia il latte oggi vale meno rispetto all’anno scorso in questo stesso periodo quando quotava 39,09 euro/100 Kg. Il confronto tendenziale è particolarmente importante in quanto, per sua natura, è scevro da condizionamenti stagionali e da altre influenze contingenti.
In Francia
Mensilmente il Milk market observatory esegue l’analisi dei mercati per tutti i paesi dell’Unione europea. E risulta importante seguire anche gli andamenti dei prezzi di questo prodotto nei due altri paesi Ue nostri più diretti concorrenti nella produzione di latte vaccino: la Francia e la Germania.
In particolare, in Francia a giugno i servizi della Commissione europea valutano il latte crudo alla stalla a 33,54 euro/100 Kg, dunque sensibilmente più basso del prezzo registrato in Italia e inoltre in forte calo (-5,39%) rispetto a maggio. Nei confronti di giugno 2019, quando valeva 34,00 euro/100 Kg, il prezzo del latte francese risulta sempre in discesa ma meno preoccupante, tanto che la variazione tendenziale è pari a -1,35%.
In Germania
Dinamica concretamente diversa si riscontra in Germania dove, secondo il Milk market observatory, il latte crudo a giugno è stato valutato 32,52 euro/100 Kg, stabile rispetto a maggio ma del 2,11% in meno nei confronti del giugno dell’anno scorso, quando valeva 33,22 euro/100 Kg.
Quando accade che i prezzi del latte registrati in Francia e Germania sono particolarmente contenuti, si può considerare il rischio che la differenza negativa di prezzo con l’Italia risulti tale da superare i costi di trasporto e far diventare il latte francese e tedesco particolarmente appetibile anche per l’industria di trasformazione italiana di prodotti caseari generici.
Il burro
Per definire più compiutamente la situazione dei mercati è opportuno osservare gli andamenti dei prezzi a livello internazionale. Dato che il latte è un prodotto deperibile, si deve guardare a quelle che sono le sue commodity derivate: il burro per la parte grassa e il latte scremato in polvere per la parte proteica.
Per ciò che concerne il burro, le elaborazioni effettuate dal Milk market observatory indicano a giugno una valutazione pari a 322 euro/100 Kg, in netta ripresa su base congiunturale, cioè nei confronti di maggio quando era quotato 296 euro/100 Kg (+8,78%), mentre la performance a livello tendenziale risulta fortemente deludente (- 18,07%) in quanto l’anno scorso nello stesso periodo il burro valeva 393 euro/100 Kg.
Il latte in polvere
Andamenti positivi a giugno per le quotazioni della polvere di latte scremato (in sigla Smp, dall’inglese skim milk powder) e della polvere di latte intero (Wmp, whole milk powder).
In particolare, il prezzo della Smp è stato registrato a giugno a 212 euro/100 Kg, il 3,92% in più di maggio quando valeva 204 euro/100 Kg.
Sempre a giugno, la Wmp è stata valutata dai servizi della Commissione Ue a 279 euro/100 Kg, e cioè il 4,10% in più rispetto a maggio, quando il prezzo era 268 euro/100 Kg.
Per quanto riguarda l’andamento tendenziale, si nota una dinamica opposta per le due tipologie di prodotto.
Si registra infatti una variazione positiva per la Smp, pari al 4,43% (a giugno 2019 valeva 203 euro/100 Kg), e negativa per la Wmp, che ha evidenziato un calo del 3,12% in quanto nello stesso periodo dell’anno scorso il prodotto era quotato 288 euro/100 Kg.