I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella prima settimana di settembre, si sono mostrati in aumento per le materie grasse e i bovini da macello. Sugli altri mercati, invece, è prevalsa la stabilità, ad eccezione delle poche variazioni rilevate per il latte spot.
Latte
Dopo gli aumenti osservati nelle settimane precedenti, la prima settimana di settembre ha messo in evidenza una frenata dei prezzi del latte spot nazionale, in un mercato in maggiore equilibrio. Nel listino della Camera di commercio di Milano i prezzi hanno registrato un lieve aumento su base settimanale (+0,6%, 400-410 euro/t) mentre a Verona si è rilevato un debole calo (-0,6%, 410-420 euro/t).
Stabili le alternative di provenienza estera, ad eccezione della crescita rilevata per il latte tedesco a Milano (+1,2%).
Nessuna variazione anche per il latte biologico rimasto fermo a Milano sui 505-520 euro/t.
Rispetto allo scorso anno i prezzi rimangono comunque più elevati, con incrementi per tutti i prodotti, e superiori al 10% per il latte spot nazionale.
Materie grasse
Prosegue la fase di rialzo per i prezzi all’ingrosso delle materie grasse derivate dal latte, le quali confermano l’ampia crescita rispetto allo scorso anno. Un nuovo incremento settimanale ha interessato le quotazioni del burro, sebbene meno accentuato rispetto a quanto visto nelle settimane precedenti. A Milano il burro pastorizzato ha guadagnato 0,03 €/kg, portandosi sui 2,28 euro/kg. Identico aumento per il burro prodotto con crema di latte (3,88 euro/kg).
Analogamente, sul mercato tedesco prosegue l’aumento dei prezzi, con le quotazioni alla Borsa di Kempten salite sui 4,05-4,10 euro/kg (+0,6% su base settimanale).
I rialzi continuano ad interessare anche la crema di latte. A Milano il prodotto di origine nazionale si è portato sui 2,18 euro/kg, guadagnando 0,04 €/kg rispetto a sette giorni prima.
Grana Padano
La stabilità continua a segnare gli attuali prezzi all’ingrosso dei formaggi Dop a grana dura. Sul mercato del Grana Padano si è confermato uno scenario di quasi totale stabilità dei prezzi, ad eccezione dell’ulteriore calo che ha colpito le stagionature più lunghe scambiate sulla piazza di Verona, con il 15 mesi e il 20 mesi che in calo rispettivamente del 2,4% e del 2,2% su base settimanale.
Nel complesso, i prezzi attuali rimangono superiori rispetto allo scorso anno, con una variazione più evidente per le stagionature brevi.
Parmigiano Reggiano
La prima settimana di settembre ha confermato la stabilità dei prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano rimasti invariati su tutte le principali Borse merci nazionali. Le quotazioni mantengono così un’ampia crescita rispetto ad un anno fa, con incrementi che si confermano più accentuati per le stagionature brevi (+26% a Parma per lo stagionato 12 mesi).
Bovini vivi
Nel mercato dei bovini da macello si conferma il segno “più” per i prezzi dei vitelloni, pur con incrementi meno marcati rispetto alla settimana precedente. I rialzi settimanali si sono registrati sia per le razze Charolaise e Limousine che per le razze da incroci nazionali.
Frenano anche gli aumenti per i vitelli a carne bianca, con un incremento di 0,05 euro/kg sulla piazza di Mantova dopo il +0,10 €/Kg delle due settimane precedenti. Più evidente lo stop a Modena dove i prezzi hanno ceduto 0,10 euro/kg, scendendo sui 5,90 euro/kg, un livello comunque superiore del +40% rispetto allo scorso anno.
Tra i capi da allevamento perdono ulteriore terreno i prezzi dei vitelli baliotti che rimangono in ogni caso su livelli più alti rispetto allo scorso anno.
Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici