I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella quarta settimana di novembre, hanno confermato la fase di debolezza del comparto delle materie grasse. Andamento opposto per le quotazioni di Grana Padano, Pecorino Romano e bovini da macello che hanno registrato incrementi di prezzo. Sostanzialmente invariate, invece, le quotazioni del latte spot e del Parmigiano Reggiano.
Latte
Quarta settimana di novembre all’insegna della stabilità per le quotazioni del latte spot nazionale, dopo una prima parte di mese caratterizzata da modesti ribassi. Il listino di Milano si mantiene invariato sui 672,50 €/t, così come le quotazioni sulla piazza di Verona che si confermano sui 677,50 €/t per la terza settimana consecutiva. Continua ad attenuarsi la variazione media su base annua delle quotazioni che si attesta sul +43%, contro il +45% della settimana precedente e il +55% di un mese fa.
Il mercato consolida l’equilibrio all’interno del range di prezzo 670–680 €/t, con il contesto produttivo che evidenzia timidi segnali di miglioramento nel quarto trimestre, specie tra i principali produttori europei. Secondo gli ultimi dati Eurostat, Germania (+1,3%), Francia (+0,5%) e Olanda (+3,9%) mettono a segno a settembre incrementi produttivi rispetto a settembre 2021, dopo una prima parte dell’anno caratterizzata da pesanti contrazioni. Particolarmente significativo il risultato della Germania che registra una variazione su base annua positiva per la prima volta da maggio 2021, dopo aver inanellato quindici mesi consecutivi di variazioni su base annua negative. A livello aggregato torna a crescere la produzione europea (+0,6% rispetto a settembre 2021), dopo sei mesi di contrazioni.
Invariato a Milano il latte di provenienza estera, sia il prodotto francese che tedesco, così come il latte di origine biologica che si mantiene stabile sui 690 €/t per la dodicesima settimana consecutiva. Il divario di prezzo rispetto al latte spot continua a mantenersi tra i 10 e i 20 €/t contro i 90 €/t di inizio anno.
Materie grasse
Listini nazionali delle materie grasse ancora deboli nella quarta settimana di novembre, seppur con dinamiche diverse sulle varie piazze di scambio. A Milano si arresta momentaneamente la discesa delle quotazioni del burro pastorizzato che restano invariate sui 4,40 €/kg, mentre registrano perdite consistenti i listini di Mantova (-3,3% su base settimanale) e Cremona (-2%). Scende al +23% la variazione media su base annua delle quotazioni contro il +100% di inizio ottobre.
Segno “meno” in tutti i principali mercati europei, con i ribassi che restano ancora solidi in tutto il continente. Torna pesante il burro di centrifuga di Kempten in Germania che, dopo gli isolati rialzi della settimana precedente, arretra del 3,4% su base settimanale, scendendo per la prima volta da febbraio sotto la soglia dei 6 €/kg (5,99 €/kg). Proseguono i cali anche per il burro olandese (-2,6%) e per il prodotto francese (-2,90%).
Stabili a Milano gli altri prodotti del comparto delle materie grasse, con la crema di latte nazionale (3,24 €/kg) e lo zangolato (4,50 €/kg) che si confermano sui livelli della settimana precedente.
Grana Padano
Nella quarta settimana di novembre trova conferma l’accelerazione dei listini all’ingrosso del Grana Padano, ai massimi su tutte le principali piazze di scambio. A Mantova le quotazioni avanzano del +0,5% su base settimanale per tutte le stagionature con la variazione tendenziale che si mantiene sul +24%. Più accentuati i rincari a Milano e Verona, con lo stagionato 9 mesi che a Milano aggiunge altri 10 centesimi rispetto alla settimana precedente (+1,1%) raggiungendo i 9,38 €/kg.
In termini di produzione, nonostante i miglioramenti degli ultimi tre mesi (+2% nel trimestre agosto-ottobre rispetto allo stesso periodo del 2021), la produzione annua si mantiene in deficit rispetto ai quantitativi prodotti nel 2021 (-1,8% nei primi dieci mesi dell’anno). Le esportazioni, invece, si mantengono toniche (+8% nel periodo gennaio-luglio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Parmigiano Reggiano
Calma piatta per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano che continuano a restare sostanzialmente invariati rispetto ai livelli di maggio. Statiche a Parma sia le brevi che le lunghe stagionature, con lo stagionato 12 mesi che si mantiene sui 10,73 €/kg e lo stagionato 24 mesi invariato sui 12,70 €/kg. Listini stabili anche a Milano e Modena.
La prolungata fase di equilibrio del Parmigiano Reggiano si pone in controtendenza rispetto alle performance degli altri formaggi Dop, specie Grana Padano, Pecorino Romano ma anche Asiago e Provolone Valpadana, tutti recentemente interessati da rialzi.
A livello continentale sostanzialmente stabili le quotazioni dei principali formaggi, con l’Emmentaler che registra la variazione su base settimanale più ampia (+0,5%) tra i prodotti monitorati dalla Commissione europea.
Pecorino Romano
Prosegue a ritmo costante la progressione delle quotazioni del Pecorino Romano che restano saldamente al di sopra dei 13 €/kg, quota mai raggiunta in precedenza. A Milano lo stagionato 5 mesi avanza del +0,8% su base settimanale per raggiungere i 13,35 €/kg, con la variazione su base annua che si mantiene stabile sul +37%.
Di fatto, l’attuale fase di rialzo affonda le radici nel quarto trimestre del 2020, con le quotazioni che in questo biennio non hanno mai registrato variazioni su base settimanale negative. La crescita rispetto ai prezzi medi di fine 2020 sfiora il +80%.
Bovini vivi
Nella quarta settimana di novembre si rafforza il momento positivo per i listini dei bovini da macello, sia i vitelloni che i vitelli da carne bianca, anche alla luce del periodo dell’anno stagionalmente tonico per il comparto. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise aggiungono 3 centesimi a Mantova rispetto alla settimana precedente (+0,9%) per attestarsi sopra i 3,48 €/kg (peso vivo), nuovo massimo storico per la piazza. Aumenti di simile entità anche per le altre razze quotate a Mantova, in particolare per incroci nazionali e Limousine. Nuovi valori record anche a Modena dove le razze da incroci nazionali guadagnano il +1% su base settimanale (3,05 €/kg, peso vivo). Stabile sul +20% la variazione media su base annua delle quotazioni, con la crescita rispetto ai prezzi medi di maggio 2021, momento di inizio dell’attuale tendenza di fondo rialzista, che sfiora il +40%.
Seconda settimana consecutiva di rialzi per i vitelli da carne bianca dopo due mesi di sostanziale stabilità, con le quotazioni medie, in aumento di circa il +1% su base settimanale, che tornano in prossimità dei massimi di marzo. Stabile sul +5% la variazione su base tendenziale.
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