Prezzi prodotti zootecnici: -3,2% medio settimanale per il latte spot

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 17-21 luglio 2023

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di luglio, hanno confermato la tendenza al ribasso del latte spot e delle materie grasse. In calo anche il Pecorino Romano e i vitelli a carne bianca.

Latte spot

Ulteriore passo indietro per i prezzi del latte spot di origine nazionale, con quotazioni in calo su tutte le principali piazze di scambio. A Milano i prezzi perdono il 3% circa su base settimanale, attestandosi sui 502 €/t. In diminuzione anche la piazza di Verona con il prezzo del latte spot che cede 20 €/t rispetto la settimana 10-14 luglio. Si accentua il calo su base annua, salito al -23%.

Segno “meno” anche per il latte di importazione, sia tedesco che francese (-1,6%), che continua ad essere trattato a sconto rispetto al prodotto nazionale (con un differenziale di circa 50 €/t).

Perde terreno anche il latte di origine biologica, in calo di 5 €/t rispetto alla settimana precedente. I prezzi attuali restano più bassi dell’11% rispetto a dodici mesi fa.

Materie grasse

Timidi ribassi anche per il comparto nazionale delle materie grasse nella terza settimana di luglio. A Milano il burro pastorizzato cede quasi il 3% rispetto alla settimana precedente, fermandosi sui 2,75 €/kg, di fatto la metà dei valori registrati lo scorso anno. Ribassi che investono anche le piazze di Mantova e Cremona.

Andamento negativo anche per i principali benchmark continentali con il burro di centrifuga di Kempten che arretra del -1,6%, collocandosi sui 4,45 €/kg. Dinamica simile per l’olandese Verse Boter che cede il -3%.

Tra gli altri prodotti del comparto quotati a Milano, scendono sia lo zangolato (-3% a quota 2,55 €/kg) che la crema di latte nazionale (-1,7% a quota 2,24 €/kg).

Grana Padano

Ancora stazionari i listini all’ingrosso del Grana Padano. Sulla piazza di Milano assenza di variazioni per tutte le stagionature con lo stagionato 9 mesi che conferma gli 8,73€/Kg, valore raggiunto dagli inizi di giugno. Listini statici anche sulle piazze di Mantova, Cremona e Verona. Su base tendenziale i prezzi risultano in linea con i valori di dodici mesi fa.

Per i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea, perdono terreno gli olandesi Gouda e Edamer (rispettivamente -4% e -2%) mentre resta pressoché fermo l’inglese Cheddar (-0,3%).

Dal punto di vista dell’offerta, si conferma in netta crescita la produzione di Grana Padano. In particolare, gli ultimi dati del Consorzio per la tutela del Grana Padano riferiscono di un numero di forme prodotte tra gennaio e giugno pari a 3 milioni di tonnellate, in aumento del 5,9% rispetto all’analogo periodo del 2022, livello record negli ultimi sette anni per il periodo considerato.

Parmigiano Reggiano

Settimana all’insegna della stabilità per i listini del Parmigiano Reggiano che replicano la performance già osservata per il Grana Padano. A Parma lo stagionato 12 mesi resta ancorato per la quinta settimana consecutiva ai 9,98 €/kg. Lo stagionato 24 mesi conferma gli 11,75 €/kg, valore da cui non si è mosso dagli inizi di giugno. Resta negativo lo scarto annuo per una variazione media del -7%. Listini stazionari per tutte le stagionature anche sulle piazze di Modena, Mantova, Milano e Reggio Emilia.

A livello di fondamentali, i consumi si rivelano tutt’altro che vivaci, dato fisiologico per il periodo anche in virtù delle alte temperature.

Pecorino Romano

Dopo due settimane di stabilità, accusano un nuovo ribasso i listini del Pecorino Romano. In particolare, lo stagionato 5 mesi quotato a Milano scende a quota 13,65 €/Kg. Ribasso che porta al 3% la flessione rispetto al record storico di 14,05 €/Kg, valore abbandonato a metà giugno. Continua ad assottigliarsi il rincaro annuo, sceso al 16%.

Sul versante delle esportazioni, gli ultimi dati Istat certificano per il primo quadrimestre dell’anno un calo nelle quantità (-9%). Cresce invece il divario in termini di valore (+18%), risultato che ha beneficiato degli elevati livelli raggiunti dai prezzi.

Bovini vivi

Si arresta la dinamica ribassista che aveva caratterizzato il comparto dei bovini da macello nelle ultime settimane. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono a Modena sui 3,44 €/kg (peso vivo). Stabilità che interessa anche le altre principali razze con i vitelloni della razza Limousine che si attestano su 3,63 €/kg (peso vivo) e gli incroci nazionali sui 3,13 €/kg (peso vivo). Performance che è stata riscontrata anche per la piazza di Mantova.

Cenni di calo, invece, per i vitelli a carne bianca che interrompono così il contesto di equilibrio che aveva caratterizzato le ultime quattro settimane.

A livello di fondamentali di mercato, le macellazioni a giugno, secondo i dati più aggiornati dell’Anagrafe nazionale zootecnica, hanno raggiunto un volume di 200mila capi, valore lievemente inferiore rispetto alla media degli ultimi cinque anni (-2%). Dato che arriva a sfiorare il -10% se si prende il primo semestre dell’anno come termine di riferimento.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: -3,2% medio settimanale per il latte spot - Ultima modifica: 2023-07-25T15:00:34+02:00 da Alice Martini

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