Non si arresta la diffusione della Dermatite nodulare bovina (o Lumpy skin disease, Lsd) in Francia (vedi anche qui) dove il ministero dell'Agricoltura francese ha chiesto l'abbattimento di un milione e mezzo di capi bovini, pari a circa il 10% del patrimonio zootecnico nazionale, facendo esplodere la rabbia degli agricoltori.
Dal 29 giugno al 13 dicembre, sono stati rilevati 111 focolai della malattia nel sud della Francia, secondo il ministero dell'Agricoltura francese, ma la questione sta diventano un caso politico perchè le aziende agricole sono scese in piazza a protestare. La ministra dell'Agricoltura, Annie Genevard, ha tentato di placare le ire degli allevatori contro la gestione dell'emergenza-virus da parte del Governo francese.
Non previsto l'abbattimento selettivo
L'appplicazione del regolamento Ue 687 del 2020, che non prevede l'abbattimento selettivo dei capi con sintomi ma della totalità della mandria, ha fatto esplodere oggi in Francia 16 dicembre, la protesta dei trattori con manifestazioni in diverse città.
Da Bordeaux a Tolosa, da Massingy a Parigi, gli agricoltori stanno bloccando le strade principali contro la gestione da parte del governo dell'epidemia di dermatite nodulare contagiosa e il conseguente abbattimento del bestiame in tutta la Francia Sud-occidentale.
La Lumpy skin disease, scoperta in territorio francese la scorsa estate nei dipartimenti ai confini con la Valle d’Aosta (Savoia, Alta Savoia e Isère), è anche arrivata in Spagna, dove è in corso la vaccinazione di massa.
Misure di contrasto al virus della Lsd previste dal regolamento Ue
Per il controllo della Lumpy skin disease gli Stati membri dell'Unione europea devono rispettare la normativa in materia di sanità animale. Considerata l'elevata contagiosità della malattia, il lungo periodo di incubazione e il forte impatto sulla salute animale, il regolamento Ue 687 del 2020 prevede l'abbattimento di tutti i bovini presenti nell'allevamento colpito, il blocco delle movimentazioni e l'applicazione di rigorose misure di biosicurezza, tra cui pulizia, disinfezione e disinfestazione di strutture e mezzi di trasporto.
È, inoltre, prevista l'istituzione di una zona di restrizione attorno al focolaio (zona di protezione di 20 km e zona di sorveglianza di 50 km), all'interno delle quali si applicano specifiche misure di contenimento. Le restrizioni e i controlli si estendono anche al latte crudo, allo sperma, agli ovociti e alle pelli.










