C’è un’industria lattiero casearia ai primi posti in Italia per dimensioni, col fatturato in continua crescita, con sempre nuove innovazioni di prodotto (l’ultima il latte col 30% di zucchero in meno). Insomma un’industria che scoppia di salute, al punto che ha potuto festeggiare i propri primi sessant’anni di vita.
Si tratta della Granarolo, il cui presidente Gianpiero Calzolari ha scelto di celebrare l’anniversario, in occasione di un happening andato in scena presso i propri stabilimenti di Bologna, sottolineando che nascita e sviluppo di questa storica azienda italiana sono avvenuti all’insegna dei valori della cooperazione: «Siamo nati il 21 giugno 1957, i fondatori erano 19 mezzadri. Oggi i nostri numeri sono ben più grandi: siamo la prima azienda agroalimentare a capitale italiano; e la più grande filiera italiana del latte, direttamente partecipata dai soci allevatori della cooperativa Granlatte. I nostri sessant’anni sono all’insegna dei principi della solidarietà e della mutualità cooperativa. Per questo voglio salutare i nostri soci allevatori: a loro il grazie più grande».
Questi ultimi, ha continuato Calzolari, «non rappresentano soltanto la proprietà, e non uso a caso questa parola. Senza di loro il sogno di una filiera italiana del latte, una filiera che attraversa lo Stivale, oggi non sarebbe realtà. Abbiamo diffuso un video sulla storia di Granarolo, le immagini raccontano della visita alle stalle delle famiglie durante le nostre Feste del latte. E sui volti di questi grandi imprenditori ci sono i risvegli alle cinque di ogni giorno, le vacanze a turno, ma più di tutto l’orgoglio per la terra e per gli animali. Immagini che esprimono la condivisione e la trasversalità».
Il video citato si ritrova sul sito internet di Granarolo. «Di cooperazione – ha concluso Calzolari - abbiamo bisogno, oggi come allora. Ne ha bisogno questo Paese, pieno di risorse e contraddizioni, un Paese che si compiace di una divisività che ne compromette il futuro. La mutualità cooperativa in fondo è una medicina naturale per il male dilagante che esalta l’aridità dell’individualismo a discapito della comunità».
Positività all’evento di Bologna, e propositività, anche da parte di Michele Scannavini, presidente dell'Ice: «Sul fronte dell’export le cose stanno andando bene. Ma l’Italia è ancora soltanto il 9° player sullo scenario internazionale. E siccome siamo i più competitivi sul piano della qualità e della biodiversità, significa che si tratta di un problema di visibilità e di distribuzione. Distribuzione: le catene italiane non lavorano sul fronte estero».
In ogni caso, ha continuato il presidente Ice, «il mercato internazionale non deve essere un tappabuchi, per risolvere eventuali problemi sul mercato interno. Al contrario deve diventare parte di una strategia. Perché non si deve dimenticare che la grande crescita della domanda non si colloca in Italia, ma in giganti come India e Cina».
Un mix di prospettive e criticità pure nell’intervento di un altro esperto presente alla festa Granarolo, il responsabile area agroalimentare di Nomisma Denis Pantini. In Italia, ha detto, i consumi alimentari sono in lenta ripresa: +2% tra il 2016 e il 2015. E per i lattiero caseari si registra un + 1,0% tra il 2016 e il 2013. C’è però un segno meno confrontando il 2016 con il 2015 (-1,8%) e ancor di più rapportando il 2016 con il 2007 (-9,2%). Esplodono però i consumi di prodotti bio: +78% nel 2017 per gli acquisti di prodotti alimentari e bevande».
I numeri
Granarolo è una società per azioni controllata al 77,48% della cooperativa Granlatte, al 19,98% da Intesa San Paolo, al 2,74% da Cooperlat. Conta su 24 stabilimenti, di cui 5 fuori dall'Italia, e 2.800 lavoratori.
Il fatturato del Gruppo Granarolo è in continua crescita (in milioni di euro):
- 2010: 786
- 2011: 854
- 2012: 918
- 2013: 990
- 2014: 1.037
- 2015: 1.078
- 2016: 1.181
Nella foto, Gianpiero Calzolari durante l'evento di Bologna. Accanto a lui Michele Scannavini e Denis Pantini.