Tutti uniti per difendere il latte italiano

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A sei mesi dal via la campagna “Verde, latte, rosso” lanciata dall’Alleanza delle cooperative ha raggiunto cinque milioni di persone ma serve allargare la platea dei sostenitori per far sentire ancora più forte la voce in difesa del latte e del settore lattiero-caseario italiano

Il consumo di latte aumenta le probabilità di contrarre gravi malattie. Bevendo latte vaccino si ingeriscono anche inquinanti presenti nei mangimi e sostanze somministrate agli animali per evitare le infezioni mammarie provocate dalla produzione di decine di litri di latte al giorno. Il latte veicola grassi animali che favoriscono l’insorgere di patologie cardiovascolari. Il latte vaccino non è una valida fonte di vitamina B12. Chi è intollerante al lattosio non può mangiare formaggi, i quali, tra l’altro, fanno aumentare il colesterolo. E poi l’allevamento intensivo per la produzione di latte non rispetta il benessere animale oltre a nuocere all’ambiente.

Sono solo alcune delle più note false verità sul latte e i suoi derivati che da tempo si sono diffuse nell’opinione pubblica anche grazie al megafono del web e dei social network. E che, insieme all’aumentare degli intolleranti al lattosio e di chi sceglie regimi alimentari alternativi, hanno portato a una rapida, drastica e preoccupante riduzione dei consumi di latte e latticini: –30% negli ultimi sei anni.

Una vera e propria azione diffamatoria nei confronti dell’oro bianco che ha spinto l’Alleanza delle cooperative a lanciare la campagna di comunicazione Verde, latte, rosso per smentire le fake news sul latte e per far conoscere meglio ai consumatori la filiera lattiero-casearia del Paese: dalle stalle ai caseifici.

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Una filiera importante per l’economia italiana

Oltre a non nuocere, ma anzi a giovare alla salute, il latte e tutta la filiera lattiero-casearia rappresentano una parte importantissima dell’economia italiana. Un valore di circa 15 miliardi di euro, di cui 2,7 generati dall’export. Ogni anno le aziende agricole consegnano dodici milioni di tonnellate di latte, di cui il 18% è usato per la produzione di latte fresco e Uht, il 50% per formaggi Dop, il 39% per usi industriali.

Una grossa fetta di questa filiera è costituita dalle cooperative: circa 600 imprese a cui aderiscono quasi 17.000 stalle che producono il 62% della materia prima nazionale, ovvero 7 milioni di tonnellate di "oro bianco" per un valore di quasi 7 miliardi di euro che corrispondono a poco meno del 50% del fatturato dell’intero settore. Il giro d’affari dell’export è di circa 560 milioni pari al 45% del valore totale dell’export dei formaggi italiani.

L'importanza di comunicare: nasce "Verde, latte, rosso"

Numeri che fanno capire bene quanto sia importante difendere un simile patrimonio, soprattutto se messo in discussione dal proliferare di notizie false e costruite ad arte per alimentare credenze e opinioni negative sull’oro bianco. Ecco perché l'Alleanza delle cooperative è scesa in campo con una vera e propria task force comunicativa sui social, in tv e sul web per promuovere il latte italiano e difendere la filiera dai sempre più violenti attacchi che arrivano da più parti.

Un lavoro scrupoloso, partito dall'analisi delle informazioni più ricercate in rete dai consumatori, e proseguito con la costruzione di un portale dove pubblicare articoli che danno informazioni e risposte corrette alle domande e ai dubbi degli utenti della rete, scritti da una redazione di esperti.

A questo si affianca un video emozionale e il lavoro sui social network, l'altro grande canale digitale dove le notizie, vere e purtroppo anche false, diventano virali. Tra l'altro facebook e Instagram permettono di ascoltare "la voce della rete" e interagire con gli utenti, aumentando l'efficacia dei messaggi lanciati.

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“Verde, latte, rosso”: più forti se aderiscono in tanti

Partita a maggio 2019 con l’adesione di 21 cooperative che fanno capo all’Alleanza, la campagna si rivolge a consumatori di latte e formaggi d’età compresa tra i 25 e i 54 anni. Finora ha raggiunto circa cinque milioni di persone, con 37,5 milioni di visualizzazioni di pagine del portale e oltre quattro milioni di visualizzazioni complete di video. I banner acquistati su alcuni siti hanno generato quasi 14 milioni di visualizzazioni e oltre 100mila click. Oggi sono oltre cinquemila i fan della pagina facebook, con una media di 41 nuovi "mi piace" al giorno. Anche i post su Instagram ottengono molti like, confermando il gradimento dei lettori.

Ma il lavoro da fare per ridare al latte la dignità che merita è ancora tanto, ecco perché i promotori chiedono anche ad altre cooperative di credere nel progetto e finanziarlo per dare nuova linfa alla campagna e garantirle la continuità necessaria a ottenere gli obiettivi che si prefigge.

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Stefano Pasquali

L'allevatore: «Progetto importante che coinvolge tutta la filiera»

«Il latte italiano e tutta la filiera dalla produzione alla trasformazione sono di qualità eccezionale, quindi è fondamentale far comprendere ai consumatori il valore della materia prima, per questo ho scelto di sostenere il progetto "Verde, Latte, Rosso" e invito tutti i miei colleghi e le cooperative a supportarlo».

Queste le parole di Stefano Pasquali, allevatore 42enne della provincia di Cremona che assieme al fratello Luigi conduce un'azienda agricola con un allevamento di 700 vacche da latte (di cui 300 in lattazione) e 200 ettari di terreno. Pasquali conferisce i 38mila quintali di latte che munge ogni anno a Latteria Soresina, primo produttore di Grana Padano in Italia, oltre a Provolone, burro e latte alimentare.

«È fondamentale sostenere la filiera del latte italiano perché qui si produce con standard altissimi e i consumatori devono saperlo: credo sia l'unico modo per contrastare le fake news».

Tutti uniti per difendere il latte italiano - Ultima modifica: 2019-10-29T12:53:19+01:00 da Simone Martarello

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