Produttività e proteine performance al top

produttività e proteine
La stalla. In evidenza il buon arieggiamento dell’ambiente.
Risultati di grande rilievo per questo allevamento bresciano, ai primi posti nelle classifiche Apa. Grande attenzione alla gestione dell’alimentazione delle bovine

Vittorio Bertoni è il titolare dell’azienda agricola Palazzina di Pontevico (Brescia). Il suo allevamento si è distinto nella classifica Apa 2017 con risultati eccellenti: l’azienda è risultata prima nelle classifiche Apa 2017 (per la provincia di Brescia) per la produzione, con 135,93 q.li di latte, ed è sul podio anche per le proteine, con 434 kg. In attesa delle nuove classifiche 2018, disponibili probabilmente nelle prossime settimane, siamo andati a indagare i segreti di questo caso di successo.

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Vittorio Bertoni, titolare dell’azienda Palazzina di Pontevico (Bs).

Una prima motivazione per queste elevate performance può consistere nel perseguimento di benessere e salute animale. Spiega Bertoni: “Questa azienda è in grado di produrre tanto latte e vanta importanti risultati anche in termine di genetica, longevità e salute. La stalla può contare su un raffinato sistema di ventilazione, caratterizzato in particolare dai vertigo nella corsia centrale. Oltre a questo, spazzole e doccette, tenute sempre in perfetta efficienza, garantiscono all’animale un livello di comfort distintivo”.
L’imprenditore sottolinea che nel proprio allevamento la produzione è cresciuta costantemente: da 89 q.li nel 2004 a 136 q.li nel 2018, con una media di 315 giorni di mungitura. Il tasso di concepimento ha raggiunto il 40,1% con PR pari al 27%.

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Le performance delle bovine da latte di questa azienda.

La fertilità sfiora il 60%. “Questi numeri sono stati raggiunti grazie ad una attenta focalizzazione sui risultati e grazie alla stretta collaborazione con gli alimentaristi della divisione zootecnica del Consorzio Agrario del Nordest”. Dunque tra le motivazioni dobbiamo includere anche una attenta gestione dell’alimentazione delle bovine.

In tre punti

Bertoni entra nei dettagli delineando così i punti focali della propria gestione aziendale:
1) Grande attenzione alla curva di crescita delle manze. L’azienda porta sempre gli animali al primo parto con una taglia e un peso armonici, in modo da garantire un elevato livello di produttività, con una grande longevità e un ottimo stato di salute. “Preparare una manza con una buona curva di crescita vuol dire avere in prima lattazione dai 7 ai 10 q.li di latte in più”.

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L’allevamento era ai vertici della classifica Apa 2017.

2) Accurate politiche foraggere e pianificazione attenta dell’epoca di raccolta. In questo caso viene sottolineato il contributo delle consulenze esterne: in base alle caratteristiche dei foraggi, il Consorzio Agrario del Nordest e la Divisione zootecnica Calv Alimenta predispongono una razione personalizzata per sostenere l’elevata produttività della mandria; l’obiettivo è mantenere la massima efficienza produttiva e riproduttiva.

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Interni della stalla.

3) Una razione scientifica, basata su numeri, dati, previsioni accurate: sulla base della qualità del foraggio, gli alimentaristi del Consorzio Agrario del Nordest stimano la produzione microbica attesa e quantificano la proteina metabolizzabile; con questi numeri di riferimento, sviluppano un nucleo, un mangime complementare, altamente efficace e bilanciato.

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Le strutture e gli impianti dell’azienda Palazzina di Pontevico (Bs)

Tutto questo è stato raccontato in un bel video realizzato dal Consorzio Agrario del Nordest, consultabile scansionando il qrcode pubblicato in queste pagine o collegandosi a youtube al link www.youtube.com/c/consorzioagrariodelnordest. Tra i vari contenuti riportati dal filmato interessante la citazione di un famoso adagio latino: non esiste un vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare. È un detto particolarmente calzante: Vittorio Bertoni dimostra di conoscere esattamente quali sono gli obiettivi gestionali di una stalla di successo e di saperli perseguire con grande concretezza manageriale.

Il nutrizionista

Dunque da una parte attenzione costante e focalizzazione imprenditoriale, dall’altra la stretta collaborazione tra allevatore e nutrizionisti. Sempre nel video interviene un consulente dell’azienda, il nutrizionista Stefano Cozzani, responsabile tecnico vacche da latte del Consorzio Agrario del Nordest, che afferma: “Il mestiere dell’allevatore è basato su un impegno continuo h24, tutti i giorni; uno sforzo fisico, ma soprattutto mentale. La presenza e l’attenzione quotidiana dell’allevatore sono fondamentali”.

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Molto buona la situazione relativa alla riproduzione.

Abbiamo chiesto a Cozzani di approfondire il tema della collaborazione tra imprenditore e nutrizionista. Quanto pesi questa collaborazione nella gestione aziendale e quali siano gli altri fattori competitivi. L’azienda agrozootecnica da latte, ci ha risposto, è un’impresa con diverse aree critiche da gestire, ad esempio:
- pianificazione agronomica (in funzione non solo degli aspetti nutrizionali, ma anche delle disponibilità operative in campo e delle possibilità logistiche di magazzino aziendale);
- pianificazione dell’allevamento (logistica dei gruppi produttivi in funzione delle fasi fisiologiche, benessere, sanità, praticità operativa);
- gestione della fertilità;
- pianificazione degli aspetti nutrizionali, strettamente correlata agli aspetti precedenti;
- pianificazione finanziaria e degli investimenti.

“Ciò premesso - ha continuato il nutrizionista - la redditività dipende grandemente dall’efficienza. E’ evidente che un imprenditore, di fronte a questo alto numero di variabili e opzioni su cui prendere decisioni, sarà tanto più facilitato quanto più sarà corretta e oggettiva l’informazione/consulenza dei suoi partner e fornitori”.
Cozzani ha poi ricordato in che cosa consista il loro servizio di assistenza: “Il nostro concetto di collaborazione e assistenza non si limita alla gestione quotidiana. Assistenza vuol dire verificare costantemente gli aspetti legati a razionamento, produzione e salute: analisi periodiche foraggi; verifica costante dell’efficienza produttiva (rapporto ingestione/ produzione); monitoraggio della qualità delle produzioni, dello stato di salute degli animali, fecal score, Bcs; verifica dei dati gestionali e di fertilità (Cr, Pr, Dim, Paco, % primipare ecc.); analisi dei parametri metabolici essenziali nelle fasi particolarmente critiche dell’allevamento”.
Fondamentale poi, ha aggiunto, “condividere con l’allevatore anche temi tecnico/gestionali di lungo periodo che possono influenzare in maniera sensibile i risultati economici nel tempo, ad esempio la pianificazione della rimonta. Sono ancora relativamente pochi gli allevatori consapevoli della fondamentale importanza in termini di carriera futura dei primi 20-30 giorni di vita di una vitella, e di come curve di crescita corrette fino alla manza gravida possano influenzare molto positivamente il picco di latte (e quindi il livello produttivo totale in prima lattazione) e la potenziale longevità di una lattifera. Ciò non dipende naturalmente solo dai piani nutrizionali; occorre una formazione e una informazione tecnico/scientifica corretta e che possa riferirsi a dati sperimentali consolidati”.

La razione alimentare

Abbiamo poi guardato quali fattori Stefano Cozzani prende in considerazione quando progetta la razione con l’allevatore. Partendo da una valutazione della disponibilità in ettari e delle possibilità di stoccaggio aziendale, ci ha spiegato il nutrizionista, “abbiamo interfacciato l’aspetto agronomico con i fabbisogni potenziali delle diete da elaborare, in modo da ottenere la miglior armonizzazione possibile tra efficienza produttiva, sicurezza di stoccaggio e valore nutritivo, in funzione delle diverse situazioni pedoclimatiche, considerando anche la capacità dell’azienda di gestire i diversi processi di raccolta e stoccaggio. L’obiettivo è quello di portare in azienda una base foraggera con la miglior qualità possibile, con particolare attenzione alla qualità delle componenti fibrose”.


Il consulente poi effettua frequenti analisi dei foraggi, sia per verificare le macrocaratteristiche dei prodotti (in funzione dell’elaborazione di concentrati il più possibile complementari), sia per le regolazioni periodiche delle razioni giornaliere. Questi dati, continua Cozzani, “vengono inseriti nel sistema di calcolo dei fabbisogni previsti per ogni singola fase di allevamento (lattazione, asciutta far off e close up, diverse fasi di crescita per le vitelle) e da qui parte l’elaborazione di concentrati in grado di ottimizzare l’efficienza nutrizionale, per garantire una corretta integrazione minerale/vitaminica e tutelare lo stato di salute. Tutto questo è ovviamente determinato in base al rapporto costi/benefici condiviso con l’allevatore”.


In merito infine ai concentrati, Cozzani sottolinea un paio di temi rilevanti:
- ricerca della massimizzazione della produzione microbica ruminale, con scelta di ingredienti che rappresentino in modo adeguato e complementare ai foraggi le diverse curve di fermentescibilità potenziali di carboidrati e proteine;
- integrazioni vitaminico minerali formulate in relazione al quadro metabolico di animali ad elevata produzione e funzionali alle situazioni ambientali stagionali: vale a dire modifica/implementazione di alcuni integratori ad esempio nei mesi estivi o nei cambi stagionali.


La scheda aziendale

Denominazione: Palazzina Soc. Agr. di Bertoni & C. s.s.
Località: Pontevico (Bs), Strada Muse, Cascina Palazzo.
Titolare: Vittorio Bertoni.
Numero capi bovini: attualmente circa 620 bovine in totale, di cui 300 vacche in lattazione.
Latte: destinato alla produzione di Grana Padano. Consegnate 4.100 tonnellate l’anno.
Foraggicoltura: 70 ettari.

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ll Qr code che conduce al video youtube dedicato all’allevamento dell’azienda Palazzina, realizzato dal Consorzio Agrario del Nordest. In ogni caso il link è: www.youtube.com/c/consorzioagrariodelnordest

Produttività e proteine performance al top - Ultima modifica: 2020-01-15T09:40:38+01:00 da Giorgio Setti

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