Pavimenti, la rivoluzione del prefabbricato

Claudio Cavallari (al centro) con il figlio Franco (a sinistra) e Davide Fattori.
È un sistema ampiamente diffuso nelle stalle del Nord Europa, ma sono ancora pochi in Italia gli imprenditori zootecnici che hanno investito in questa alternativa. Anche se i vantaggi sono numerosi: stalle più pulite, elevata sanità degli animali, stop alla manutenzione. Siamo andati a verificarne l’efficacia in un allevamento del bresciano

Quando nel 2016 Claudio Cavallari ha costruito una nuova stalla per il suo allevamento di Viadana di Calvisano, in provincia di Brescia (società agricola Cascina Motta), si è trovato di fronte ad un bivio: installare il più classico dei pavimenti di cemento messo in opera, oppure orientarsi su una strada inesplorata in Italia ma molto battuta in Germania e Olanda: il prefabbricato.
Un sistema, quest’ultimo, di cui Cavallari aveva avuto modo di apprezzare i vantaggi nelle sue visite negli allevamenti del Nord Europa, ma che in Italia nessuna azienda costruttrice era in grado di offrire. Fino al 2016, appunto, quando Cavallari ha dato vita ad una sinergia con le ditte Fattori e Grimaldelli, produttrici di prefabbricati e attrezzature per l’allevamento.


“I vantaggi dei pavimenti prefabbricati che avevo avuto modo di apprezzare durante i miei viaggi - sottolinea Claudio Cavallari - erano molto evidenti: più pulizia, superficie asciutte, e di conseguenza un naturale innalzamento della salubrità degli ambienti e del benessere animale, con ricadute positive sulle spese sanitarie e sulla produzione”.
Questi vantaggi derivano principalmente dalla precisione e dalla profondità della rigatura del cemento, a cui è abbinato un raschiatore progettato ad hoc con una barra dentellata che si inserisce perfettamente nei solchi del pavimento. “A differenza della pavimentazione messa in opera, che ha una rigatura fatta a mano e normalmente profonda circa 1 centimetro - aggiunge Davide Fattori, che ha seguito il progetto a stretto contatto con l’allevatore - i blocchi prefabbricati hanno solchi di 3 cm realizzati con la precisione che solo uno stampo può garantire. Questo ha permesso di realizzare una ruspetta con denti che seguono la rigatura asportando completamente il liquame dal pavimento”.
Questo raschiatore modificato è stato realizzato appositamente da Grimaldelli, che ha completato così un progetto unico fino a quel momento in Italia.
Le dermatiti agli zoccoli
sono solo un ricordo
La prima evidenza che si nota nella stalla di Cavallari è la pulizia del nuovo pavimento. Già prima del passaggio della ruspetta la superficie non presenta l’abituale strato di liquame grazie ai solchi molto profondi, e dopo il suo passaggio il pavimento risulta pulito e asciutto, così come gli zoccoli degli animali.
“Da quando abbiamo installato questo pavimento - conferma l’allevatore - sono scomparse le dermatiti. I piedi delle vacche sono sempre asciutti e puliti, e questo ci consente un notevole risparmio in termini di medicazioni e interventi sanitari sugli zoccoli, oltre che naturalmente un accresciuto benessere per gli animali”.
Le vacche camminano infatti più sicure e senza il rischio di scivolamento, tanto che si nota immediatamente anche l’attività di quelle in calore.
Un ulteriore intervento in fase costruttiva per migliorare il deflusso dei liquami è stata la pendenza data al pavimento: circa 30 cm di dislivello su una lunghezza di 150 metri che aiuta il lavoro della ruspetta.
Duemila mq pronti all’uso
in poche giornate
Un altro vantaggio che balza all’occhio guardando la pavimentazione prefabbricata è la sua durata pressoché eterna. “Una volta posato, questo tipo di pavimento non ha più bisogno di alcuna manutenzione - evidenzia ancora Davide Fattori -. Mentre i sistemi tradizionali hanno infatti la necessità di rifare la fresatura dopo una certo lasso di tempo a causa dell’usura del cemento, la pavimentazione prefabbricata, grazie a solchi con una profondità tripla rispetto a quella realizzata a mano, non ne avrà più bisogno”.
La nuova struttura realizzata da Cavallari ha necessitato di circa 2.000 mq di pavimentazione, tutti posati in poche giornate di lavoro e subito calpestabili. “Anche da questo punto di vista - continua Fattori - la differenza con il pavimento tradizionale è notevole. Inoltre, il nuovo pavimento funge subito da solida base di appoggio anche per altre strutture prefabbricate necessarie in stalla”.
L’intervento presso la stalla di Cavallari è stato il primo in Italia, e da allora Fattori ne ha realizzati altri due, sempre sul bresciano.

pavimenti stalle
Anche prima del passaggio della ruspetta il pavimento si presenta sgombro da liquami.

“Quando si progetta una nuova stalla - dice Cavallari - non ci si può limitare a valutare solo i costi vivi, ma bisogna considerare soprattutto l’impatto delle strutture sulla produzione e il management sul lungo periodo. In questo senso, anche se il pavimento prefabbricato ha un costo superiore a quello tradizionale, dal punto di vista del suo impatto sull’azienda non c’è paragone rispetto alle pavimentazioni di cemento realizzate in opera”.
Fattori ha presentato la sua soluzione prefabbricata per la prima volta alla fiera di Montichiari nel 2016, e l’ultimo open day presso l’azienda di Cavallari lo scorso gennaio ha richiamato ben 2mila allevatori, che si sono dimostrati molto interessati a questa alternativa.
Cuccette: sì alla paglia
ma con spazi più ampi
Per quanto riguarda le cuccette nella nuova stalla, Cavallari ha scelto invece il sistema tradizionale di riempimento con paglia mescolata a carbonato di calcio. “La gestione delle cuccette riempite con la paglia - dice l’allevatore - richiede senza dubbio una gestione più impegnativa dal punto di vista del tempo e della forza lavoro rispetto ai materassini, perché una volta la settimana è necessario riempirle, ma il maggiore benessere degli animali è evidente”.
E sempre per garantire un comfort più elevato alle vacche, le cuccette, sempre realizzate in collaborazione con Fattori, hanno una larghezza di 130 cm, e la misura testa-testa è di 580 cm, misure decisamente più elevate rispetto alla media.
“Abbiamo installato anche cordoli più bassi rispetto a quelli tradizionali (20 cm contro 27, ndr) - aggiunge Davide Fattori - per creare meno ostacoli agli animali e farli muovere più comodamente”.

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Le ampie cuccette riempite con paglia.

La società agricola Cascina Motta, i cui soci sono Claudio Cavallari e i suoi fratelli Mauro e Paolo, e in cui lavora anche Franco, il figlio di Claudio, ospita 150 capi in mungitura per una produzione media giornaliera di 38 litri per vacca. L’intera produzione, ottenuta grazie a tre robot di mungitura, viene conferita a Granarolo per la filiera Alta Qualità.
“I risultati che stiamo ottenendo - conclude Claudio Cavallari - sono il frutto di un lungo lavoro di studio, di preparazione, e di sperimentazione su tutte le attività e i fattori produttivi; non si può pensare che un solo tassello possa fare la differenza, ma le performance migliorano quando si interviene su tutti i fronti: benessere animale, strutture, e management”.

Pavimenti, la rivoluzione del prefabbricato - Ultima modifica: 2019-02-18T14:15:47+01:00 da Lucia Berti

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