È la prima azienda italiana produttrice di formaggio Asiago dop e ha una storia che risale alla fine dell’Ottocento. Parliamo di Latterie Vicentine, con sede a Bressanvido (Vi), una cooperativa solida e ben radicata nel territorio che oggi vanta una età media dei propri consiglieri inferiore ai 40 anni, a dimostrazione di come si possa coniugare tradizione e innovazione e riuscire a diventare, dopo una storia di successive fusioni e incorporazioni, la più grande cooperativa lattiero-casearia del Veneto.
Alessandro Mocellin ne ha preso la guida quando aveva soltanto 36 anni ed è appena stato riconfermato al suo terzo mandato.
Presidente, 4 forme su 10 di Asiago dop vengono prodotte da Latterie Vicentine: qual è la formula del successo?
Non vorrei essere banale nell’affermare che il nostro vero punto di forza è il legame profondo con la nostra terra. La nostra ricchezza è la filiera interna dei nostri 350 produttori associati le cui stalle sono disseminate principalmente nelle province di Vicenza, Padova e Verona, su un paesaggio assai esteso e variegato, che va dall’Altopiano di Asiago ai Colli Euganei.
Non solo, abbiamo allevatori con più di 100 capi ma anche tante piccole aziende con meno di 10 vacche, che producono latte di qualità anche in luoghi impervi e difficili da raggiungere. Arriviamo anche da piccoli e piccolissimi produttori, che non avrebbero potenziali acquirenti e che rischierebbero di scomparire, in luoghi difficili da raggiungere, sostenendo alti costi di trasporto. Raccogliamo latte anche nella fascia più scomoda e difficile che è la Pedemontana, in aree dove proprio la coltivazione di foraggi per l’alimentazione delle vacche contribuisce a tutelare l’ambiente, a prevenire il dissesto idrogeologico e a preservare il paesaggio rurale.
Siamo a pieno titolo custodi dell’ambiente, di paesaggi meravigliosi che vengono mantenuti proprio grazie alla cooperativa che è diventata nel tempo un punto di riferimento importante per il territorio perché ne rappresenta di fatto il presidio più autentico. Noi non possiamo delocalizzare e siamo assai legati alla nostra terra, da cui traiamo la materia prima e alla quale garantiamo ricchezza e sopravvivenza.
La “vicentinità” della cooperativa è dunque il vostro tratto distintivo?
Direi di sì. Qui abbiamo le nostre origini e a questa terra siamo rimasti sempre fedeli. Pensi che la prima testimonianza della nostra realtà cooperativa risale addirittura al 1887, data che compare nel primo documento che testimonia la presenza di quella che all’epoca si chiamava Latteria di Bressanvido e che poi ha cambiato molti nomi diventando nel 1928 Latteria Polenghi, per poi entrare a far parte nel 1990 di Alvi (Cooperativa Latte Alto Vicentino), un gruppo di cooperative associate che riuniva il Consorzio Cooperativo Produttori Latte Bassano e Marostica e la Latteria Sociale Centro di Thiene. Il marchio Latterie Vicentine nasce ufficialmente solo nel 2001, quando Alvi avviò una importante fusione con Schiolatte, che all’epoca era la più grande azienda produttrice di formaggio Asiago Dop. Una scelta lungimirante, due realtà che decisero di creare un’unica struttura per essere più competitive sul mercato.
Nel 2001 siete quindi diventati anche dimensionalmente la più importante realtà imprenditoriale del territorio?
Sì, nel 2001 la nuova realtà che si trovò a raccogliere il timone delle due aziende presenti allora nel territorio ampliò l’offerta di prodotti e diede avvio a nuovi investimenti in tecnologie.
La sede di Bressanvido è stata completamente rinnovata e arricchita di un ampio magazzino di stagionatura, diventando il quartier generale di Latterie Vicentine. L’intera produzione di Asiago, Brenta e Castelgrotta è stata concentrata nello stabilimento di Bressanvido, che ospita oggi anche gli uffici amministrativi, tecnici e commerciali.
Qual è attualmente la vostra produzione?
Produciamo circa 500mila forme di formaggio Asiago Dop all’anno, sia fresco che stagionato, insieme a circa 76mila forme di Grana Padano Dop, solo per restare alle produzioni di punta. Dal latte complessivamente raccolto dai nostri soci, che ammonta a circa 3.300 quintali di latte al giorno, produciamo poi una gamma completa di prodotti che includono yogurt, burro, stracchino e formaggi come il Brenta Fresco e Stagionato, Castelgrotta, Pan di Formaggio e Fetta Bruschetta solo per citare i principali.
E cosa può dirci della vostra base associativa?
Attualmente a Latterie Vicentine aderiscono 350 soci allevatori che operano, come già ricordato, in montagna e in pianura e che portano avanti con orgoglio un antico mestiere, proseguendo in molti casi il lavoro dei propri genitori o dei propri nonni.
Se c’è una cosa di cui andiamo fieri è quella di avere tante “famiglie” di allevatori, con molti soci giovani che hanno riscoperto l’agricoltura e l’allevamento. Il che consente alla sapienza di un mestiere antico di trarre nuova energia e freschezza dall’impegno delle nuove generazioni alle quali si deve l’introduzione di importanti innovazioni tecnologiche.
Di quali innovazioni parliamo?
Tra i principali investimenti che abbiamo introdotto già da tempo spiccano quelli effettuati nel campo delle energie rinnovabili. Molte delle nostre aziende si sono dotate di tecnologie all’avanguardia che permettono ad esempio di diminuire e rendere più efficiente il consumo energetico grazie all’utilizzo di sistemi di cogenerazione e scambiatori di calore. E poi c’è il grande capitolo del benessere animale. Pensi che in alcune nostre aziende socie è l’energia fotovoltaica ad azionare sia i digestori, sia i ventilatori che vengono utilizzati per rinfrescare gli animali durante l’estate. La sostenibilità ambientale e il benessere animale sono due ambiti in cui come Latterie Vicentine vogliamo essere tra i protagonisti perché li sentiamo molto vicini alla nostra mission. I primi riscontri che stanno emergendo dalle visite ispettive realizzate presso le nostre aziende previste dal protocollo CrenBa ci stanno confermando come gli allevatori associati a Latterie Vicentine siano collocati in una fascia medio alta in tema di benessere animale.
Parliamo ora di mercato. Quali sono i vostri principali mercati di riferimento?
Latterie Vicentine prevede di chiudere il bilancio 2019 con un fatturato di circa 75 milioni di euro. Il 95% dei nostri ricavi sono realizzati con i canali della grande distribuzione organizzata e del canale Horeca.
Una scelta lungimirante si è rivelata quella di diventare fornitori di aziende di ristorazione e di aziende che preparano piatti pronti, dal momento che sono tantissimi gli italiani che consumano mediamente almeno un pranzo fuori casa. Dalla vendita diretta – abbiamo sei spacci aziendali – fatturiamo circa 2,8 milioni di euro pari all’incirca al 5% del fatturato (+9% rispetto al 2018). Sul mercato estero siamo invece presenti non direttamente, ma tramite Agriform che si occupa di esportare le nostre produzioni, in particolare l’Asiago Dop, in ben 50 Paesi.
E sulla grande distribuzione operate con il vostro brand o fate anche private label?
Pur considerando ovviamente strategico il valore del nostro brand, in virtù dei nostri volumi produttivi e del ruolo privilegiato che rivestiamo come primo fornitore della grande distribuzione organizzata, riusciamo a realizzare anche circa il 50% del nostro fatturato con prodotti a marca privata. Non credo affatto che sia un disvalore commercializzare formaggi senza il nostro brand.
Qualcuno ci ha anche mosso qualche critica, ma io ritengo che il rapporto con la Gdo sia un plus, perché alle nostre produzioni viene riconosciuto un indubbio valore aggiunto, dal momento che veniamo scelti da molte insegne distributive per realizzare le loro linee premium di formaggi.
Fate prodotto biologico?
I nostri prodotti sono di altissima qualità ed è questo che ci consente di stare sul mercato. Da qualche anno produciamo anche asiago biologico. Più in generale, abbiamo circa 25 soci che conferiscono latte biologico, che rappresenta una quota pari al 3% di tutto il latte in entrata. Quantitativi non significativi dal momento che la produzione di latte bio è fatta da aziende medio piccole, con fattorie di collina e montagna, ma che sta dando buone soddisfazioni.
Come sta andando il vostro mercato?
Rispetto alle vendite di latte fresco, abbiamo dati in controtendenza: siamo una sorta di mosca bianca, visto che siamo cresciuti negli ultimi due anni in valore e volume, in un contesto in cui a livello nazionale le quote di mercato vengono erose di anno in anno. Abbiamo cercato di presidiare meglio il territorio e i risultati sono stati positivi, con una copertura capillare in tutta l’area di Vicenza e Padova.
E il mercato dei formaggi?
Anche sui formaggi abbiamo avuto una annata positiva: essendo principali produttori di Asiago dop, chiudiamo un anno che ci ha visto protagonisti con una crescita del 9% del fatturato dell’Asiago Fresco. Anche sulle quotazioni del Grana padano abbiamo avuto un anno meraviglioso, ma ora incombe il problema dei dazi e il mercato potrà senz’altro risentirne.
Avete altri progetti o prodotti di punta?
Ogni anno, da maggio a settembre, una ventina di soci di Latterie Vicentine porta le vacche in alpeggio, la maggior parte nell’Altopiano di Asiago, un territorio rinomato per la produzione di formaggi di malga fin dal XVI secolo.
Da alcuni anni realizziamo formaggi prodotti esclusivamente con il latte raccolto nelle malghe: l’Asiago Fresco dop 7 Malghe e l’Oro di Malga. Entrambi racchiudono tutte le qualità del territorio da cui provengono, poiché custodiscono tutti gli aromi e i profumi di erbe e di alpeggio contenuti nel latte di montagna, dal colore giallo intenso e gli aromi unici di erbe e fiori di montagna.
Come vede Latterie Vicentine nel futuro?
Come le dicevo all’inizio, il forte legame con il territorio nel quale vivono i nostri soci e nel quale opera la cooperativa è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro! Realizziamo numerose iniziative in ambito territoriale quali attività culturali, eventi sportivi e di spettacolo, tutte finalizzate a promuovere l’integrazione tra le persone e a valorizzare azioni di aggregazione e impegno sociale. Amiamo il nostro territorio e lo promuoviamo in tutti i modi, attraverso visite guidate nelle aziende agricole, laboratori didattici, degustazioni e passeggiate sensoriali per le famiglie. Molte delle nostre aziende hanno ottenuto la qualifica di fattoria didattica e ciò ci dà una grande visibilità, aprendoci a migliaia di consumatori e turisti.
Latterie Vicentine è inoltre main sponsor della Festa della Transumanza.
Sì, è una grande festa che celebra il ritorno della mandria dall’alpeggio dopo tre giorni di cammino (600 vacche vengono accompagnate da Marcesina a Bressanvido, lungo un percorso di circa 90 km). Si tratta di una manifestazione che è cresciuta di anno in anno e che rappresenta un “ponte” tra vecchie e nuove generazioni. Ecco, a mio avviso il nostro futuro non potrà che continuare ad avere questo legame indissolubile con il nostro passato e la nostra storia centenaria. Una storia che ha avuto inizio in questa terra ed è qui che vuole continuare a scrivere tante altre pagine.
LA COOPERATIVA IN PILLOLE
Denominazione: Latterie Vicentine sca
Sede principale: Bressanvido (Vi)
Anno di fondazione: 2001
I tre stabilimenti: quello di Bressanvido, che rappresenta il più grande polo dell’Asiago Dop; quello di Bassano del Grappa, famoso per la produzione del Grana Padano Dop; il complesso di Spini (Tn), in compartecipazione con LatteTrento, dove viene confezionato latte fresco.
Aziende agricole associate: 350
Dipendenti: 115
Produzione: 3.300 quintali di latte lavorato al giorno prodotto esclusivamente dai soci agricoli
Fatturato: 75 milioni
Presidente: Alessandro Mocellin
Sito web: www.latterievicentine.it
Facebook: @latterievicentine
Instagram: latterievicentine
Le 21 Cooperative di “Verde Latte Rosso”
Questo è l’ottavo articolo che IZ dedica alle cooperative lattiero-casearie riunite nell’Alleanza Cooperative Agroalimentari che hanno promosso e finanziato la campagna di comunicazione Verde Latte Rosso, con l’obiettivo di raccontare l’eccellenza del latte italiano e delle sue produzioni di qualità.
Nei sette numeri scorsi di IZ sono stati pubblicati report sulla Latterie Plac di Cremona, sulla TreValli Cooperlat di Jesi, su Arborea, su Ca’ de’ Stefani, sul Consorzio provinciale zootecnico di Vicenza, su Latte Maremma, su Lattebusche.
Ora è la volta dunque di Latterie Vicentine e seguiranno le altre cooperative.
Ecco l’elenco completo delle cooperative (l’ordine di pubblicazione potrebbe variare):
Plac Fattorie Cremona
TreValli Cooperlat
Latte Arborea
Ca’ De’ Stefani
Consorzio Provinciale Zootecnico, Vicenza
Latte Maremma
Lattebusche
Latterie Vicentine
Parmareggio
Granarolo
Pennar di Asiago
Piemonte Latte
San Donato
Sant’Andrea
Santangiolina
Soligo
Soresina
Trentingrana
Valsabbino
Venchiaredo
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