Innovazione e storia, il progetto Rendenagen

progetto Rendenagen
Una fila di rendene al pascolo
Dalla Fondazione Mach. I ricercatori di San Michele all’Adige e delle Università di Piacenza e Pavia sono al lavoro, assieme alle associazioni degli allevatori, per salvaguardare una razza bovina, la Rendena, che ha bisogno di sostegno. Un primo passo in questa direzione è lo studio della storia genetica della razza Rendena attraverso l’analisi del suo DNA

Le razze locali da generazioni sono selezionate per adattarsi e produrre in condizioni ambientali specifiche, spesso difficili come quelle di montagna; fanno parte della cultura, delle tradizioni e del paesaggio locale e contribuiscono al mantenimento del territorio soprattutto nelle aree marginali. La loro salvaguardia è quindi importante da un punto di vista culturale, ambientale e genetico, in quanto riserva di geni utili per l’adattamento a diverse condizioni ambientali, rappresentando una risorsa per la biodiversità.
I ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Tn), dell’Università Cattolica di Piacenza e dell’Università di Pavia si sono uniti in un progetto, il progetto “Rendenagen”, finalizzato a studiare la storia genetica della bovina di razza Rendena e dei “rendeneri”, ossia gli abitanti della Val Rendena, in Trentino, attraverso lo studio del loro DNA. Fondamentale anche la collaborazione della Federazione provinciale allevatori di Trento e dell’Anare, l’Associazione nazionale degli allevatori dei bovini della razza Rendena.

Sequenziando il DNA mitocondriale

La storia ci racconta che i bovini, come altri animali domestici, condividono con l’uomo almeno 10mila anni di storia seguendone gli spostamenti fin dall’espansione dell’agricoltura nel neolitico e, successivamente, nel corso di migrazioni, conquiste e lungo le grandi vie del commercio. Forte di queste conoscenze, il progetto Rendenagen intende studiare in parallelo la diversità genetica della bovina di razza Rendena e dei rendeneri, ricostruirne l’origine e la storia evolutiva e scoprirne i legami.
Lo studio ha un’importante valenza socio-culturale ed economica, e un potenziale effetto promozionale per la razza Rendena e la sua Valle, con possibili risvolti positivi sulla conservazione della razza. Per raggiungere gli obiettivi il gruppo di lavoro ha deciso in particolare di sequenziare il DNA mitocondriale.

progetto rendenagen
Il campionamento: dalle 255 linee materne selezionate sono state scelte 140 bovine in 33 aziende, aziende soprattutto trentine, ma anche venete. Con il permesso dell’allevatore, una veterinaria ha effettuato il prelievo ematico, sangue intero contenente il DNA del bovino.

Il DNA normalmente contenuto nel nucleo della cellula non è il solo DNA presente. Infatti all’interno dei mitocondri (organuli cellulari responsabili della produzione di energia necessaria alla vita cellulare) è presente il ‘DNA mitocondriale’, molto più piccolo rispetto a quello nucleare e trasmesso nelle generazioni solo per via materna.
Grazie all’accumulo di mutazioni, o cambiamenti nella sequenza del DNA, che occorrono saltuariamente, lo studio di questo particolare DNA permette di ricostruire la storia della linea femminile di qualsiasi specie.

A duplice attitudine

La Rendena appartiene alle razze bovine a duplice attitudine: carne e latte. Offre una produzione media di latte compresa tra i 50 ed i 60 q/anno, con spiccate caratteristiche casearie. I vitelloni hanno una resa alla macellazione del 58-60% con valutazione della carcassa molto buona.
Lo standard di razza prevede una altezza media di 120-130 cm, un peso di 500-550 kg, mantello liscio e uniforme con varie gradazioni di castano e tori più scuri, quasi neri, riga mulina con striscia lombare più chiara. Le corna sono bianche alla base e nere in punta.
La Rendena è particolarmente adatta al pascolo in quanto si presenta leggera, con arti ben conformati e piede piccolo (con unghioni neri).

Il progetto

La prima fase del progetto Rendenagen ha previsto il campionamento volontario di abitanti della Rendena (121 campioni di saliva con genealogia), effettuato dal personale dell’Università di Pavia, e la selezione delle bovine da campionare.

progetto rendenagen
I campioni di sangue bovino prelevati dai 33 allevamenti sono stati trasferiti in frigo fino al laboratorio, dove il DNA è stato estratto ed analizzato.

Grazie ai libri genealogici messi a disposizione da Anare, e alla collaborazione del professor Mantovani dell’Università di Padova, sono state identificate 255 linee materne diverse; ne sono state scelte 140.
Le 140 bovine scelte sono state sottoposte a prelievo ematico da parte del veterinario della Fondazione E. Mach, previa autorizzazione degli allevatori. I campioni di sangue sono stati raccolti in 32 allevamenti. Da questi campioni è stato estratto il DNA e una parte del DNA mitocondriale è stato analizzato attraverso sequenziamento. Le analisi, per ora preliminari, sono state svolte presso i laboratori dell’Università Cattolica di Piacenza e dell’Università di Pavia.

La mappa genetica

Il DNA mitocondriale viene trasmesso nelle generazioni solo per via materna e permette di ricostruire la storia della linea femminile di qualsiasi specie. Questo DNA costituisce un vero e proprio registro in cui sono scritte (nelle diverse mutazioni) la storia e le migrazioni delle femmine (in questo caso donne e bovine) che lo hanno trasmesso alla progenie. Analizzando questa parte del genoma nel tempo e nello spazio (approccio “filo-geografico”), confrontando le mutazioni contenute nelle popolazioni dei Rendeneri e delle Rendene con quelle di altre popolazioni di uomini e bovini in tutto il mondo (già studiate in passato), è possibile seguire, come su una mappa, le migrazioni di lontane antenate e riscoprire le origini “materne” delle specie che vengono analizzate.
In questo caso la “mappa genetica” ha come punto di riferimento la Val Rendena e si propone di ricostruire quelle rotte migratorie che hanno lasciato un segno tangibile nel DNA (mitocondriale) delle attuali popolazioni della valle.

Le analisi preliminari hanno scoperto nel DNA mitocondriale delle Rendene delle varianti rare molto antiche, che dovranno essere confermate attraverso il sequenziamento completo.
Infine, la variabilità genetica mitocondriale della Rendena e la frequenza di tutte le varianti dovranno essere confrontate con gli stessi dati raccolti su altre razze italiane ed europee, per la ricostruzione della possibile origine della razza, delle strade percorse per arrivare a stabilirsi in val Rendena e per un confronto con la storia raccontata dal DNA mitocondriale dei rendeneri.

Innovazione e storia, il progetto Rendenagen - Ultima modifica: 2020-12-03T10:03:11+01:00 da Lucia Berti

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