All’allevamento della famiglia Previdi, 240 bovine in mungitura a Roncoferraro, provincia di Mantova, si giudica molto favorevolmente l’impiego di frumento foraggero nel ciclo produttivo, che sia frumento affienato o frumento trinciato/insilato e questo sia per motivi di alimentazione sia per motivi agronomici.
“Dal punto di vista dell’alimentazione delle bovine - dice Luca Previdi - ho constatato come il frumento eserciti un’utile azione meccanica nel rumine, offrendo alle bovine un buon rifornimento di fibra ben digeribile e assimilabile, con valori zuccherini molto interessanti. E poi l’impiego di frumento come alimento per le vacche ci permette di diversificare la composizione della razione: si può arrivare alla quota totale di insilati senza che tutti questi provengano dal silomais. L’insilato di mais sarà anche più ricco di amido, ma l’insilato di frumento è invece più ricco di zuccheri”.
Inoltre, l’impiego di foraggio di frumento nell’alimentazione delle bovine “molto probabilmente è uno dei fattori che concorre al raggiungimento delle ottime rese che riscontriamo nella produzione di latte: ben 36-37 kg capo giorno come media annua. E di tenori in grasso e in proteine di tutto rispetto: rispettivamente 4,42 e 3,38%”.
Interessantissimi, sempre secondo Previdi, anche i vantaggi di tipo agronomico offerti dalla coltivazione di frumento foraggero, rispetto a quella di mais da trinciato. “Fra questi, la minore richiesta di acqua irrigua. Inoltre, la possibilità di fare un secondo raccolto. E poi la flessibilità: qualora per motivi legati al meteo non riuscissimo a sfalciare il frumento per produrre fieno, possiamo aspettare una decina di giorni e puntare sulla trinciatura”.
Infine: quest’anno con il frumento foraggero l’azienda Previdi ha raggiunto i propri record di produttività: 540 q/ha di trinciato, 135 q/ha di fieno.
La scelta varietale
Al raggiungimento di queste performance produttive e di questi vantaggi gestionali concorre anche l’opportuna scelta della varietà di frumento foraggero. Da 15 anni i Previdi coltivano le varietà di frumento Ludwig e Bernstein, da due anni anche la varietà Tiberius, tutte e tre di Cerealtecnica. Ludwig, Bernstein e Tiberius vengono trinciati, Bernstein viene anche affienato.
Come mostrano le foto, la taglia di queste piante è molto più alta rispetto a quella delle piante da granella, perché l’obiettivo è foraggero, cioè ottenere biomassa. Le piante di Tiberius sono una ventina di cm più basse, ma in compenso sono particolarmente fitte.
Bernstein, dicono gli agronomi di Cerealtecnica, “è il frumento di recentissima introduzione che affianca con pari dignità le precedenti varietà Ludwig, Sailor e Norenos: anch’esso raggiunge e supera le 50 t/ha di massa verde al 30% di sostanza secca. Bernstein è del tutto simile per biomassa a Ludwig. I motivi per cui completa la gamma dei frumenti da foraggio sono:
- la buona tolleranza alle principali fitopatie dell’apparato fogliare, come ruggini e septoria;
- il suo elevato contenuto di fibra NDF, 61-64% di s.s.;
- un’ottima degradabilità nel rumine”.
Le caratteristiche del frumento Bernstein, sintetizzano gli agronomi di Cerealtecnica, sono:
- varietà sana e rustica;
- ottima fogliosità;
- ottima tolleranza alle ruggini, a septoria e a oidio;
- pianta di taglia alta (135-140 cm) e inallettabile;
- spiga mutica;
- ciclo medio-tardivo;
- ottime rese in granella della tipologia grano di forza;
- densità di semina da 400 a 450 semi germinabili per mq, a seconda della data di semina;
- foraggio speciale per vacche da latte.
Le procedure colturali
All’azienda Previdi gli ettari coltivati a frumento destinato alla fienagione sono 22, quelli a frumento destinato alla trinciatura sono 70. E dopo la raccolta del frumento, su questi 92 ettari si fa secondo raccolto: 50 ettari di mais, 42 ettari di soia. L’azienda può contare anche su altri 21 ettari, coltivati a medica da fieno.
Il ciclo colturale del frumento foraggero, spiegano i conduttori dell’azienda Previdi, si può dire che abbia inizio “in settembre, quando dobbiamo decidere se coltivare una varietà precoce o una tardiva; o meglio su quanti ettari l’una e su quanti l’altra, per avere una maturazione a settimane scaglionate. Poi a fine ottobre si procede alla semina”.
Poi: “Prima concimazione a fine febbraio - primi di marzo, con nitrato ammonico a 150 kg/ha di unità di azoto. Rullatura con cilindro a metà febbraio. Seconda concimazione i primi di aprile, con nitrato ammonico 120 kg/ha”.
I liquami si distribuiscono ai campi di frumento, a scopo fertirriguo, prima della semina e dopo della raccolta.
La raccolta dura 15-20 giorni. “Il frumento per il foraggio secco si sfalcia a fioritura e, avendo utilizzato due o tre varietà di diversa precocità, si riescono a scaglionare gli sfalci. Ma se non si riesce a sfalciare si può aspettare una decina di giorni e il frumento invece di destinarlo a fieno lo si può trinciare”.
A proposito della trinciatura, Luca Previdi entra nei dettagli della lunghezza di taglio: 12 mm se trinciato e insilato. Ma il fieno inserito nel carro miscelatore viene da questo tagliato a 30 mm.
Il trinciato viene insilato sia nei balloni fasciati (vedi foto) sia nelle trincee. A fine giugno all’azienda di Roncoferraro abbiamo contato 500 balloni riempiti quest’anno e 200 dell’anno scorso; ognuno pesa circa 750-800 kg.
In quanto invece all’insilamento in trincea, risulta decisivo, dice l’allevatore mantovano, cercare di evitare che l’aria si infiltri nella massa insilata. Problema che lui previene con successo, come comprova l’ottima qualità dell’insilato raccolto nel 2022, usando come copertura della trincea diversi tipi di teloni sovrapposti e compattando la massa con pesi ben distribuiti.