Vailate (Cr) è un fazzoletto di terra nel cuore della Gera d’Adda, spicchio di Pianura Padana stretto fra l’Adda, il Serio e il Fosso bergamasco. Qui, dove il confine della provincia di Cremona si confonde con quello del territorio di Bergamo, si contano 14 teste di fontanile, polle d’acqua limpida che affiorano fra i terreni fertili ‘sdraiati’ su profondi strati di ghiaia.
«Le nostre sono terre d’acqua, tipicamente coltivate a prato stabile, con piccoli appezzamenti che solo di rado superano i due ettari», spiega Mauro Berticelli, che a Vailate conduce l’azienda agricola di cascina Vidoretto insieme a papà Luigi e al cognato Matteo Fioretti.
L’impresa di famiglia si è allargata nel 2018 con l’ingresso in società di Michele Leoni e l’acquisizione di un podere ad Arzago d’Adda, a un pugno di chilometri di distanza, sul fronte bergamasco. Sempre ad Arzago si trova l’impianto di biogas Gaia Ravaiola, a cui l’azienda conferisce letame e liquami per vedersi restituire digestato.
L’allevamento
Mauro Berticelli fra l’altro di recente è stato nominato presidente di Aral, l’Associazione regionale allevatori della Lombardia.
L’azienda di Berticelli conta in tutto 550 capi, fra cui 230 bovine in lattazione. «Ad ogni animale assicuriamo uno spazio minimo di 20 metri quadrati, nel pieno rispetto degli standard di benessere animale». Un concetto basilare nella conduzione dell’azienda.
La strategia allevatoriale si fonda su tempistiche precise e azioni calibrate fin dalla fase dell’asciutta: «Le vacche vengono tenute a riposo per trenta giorni, scanditi da una costante attività di monitoraggio.
viene eseguita la profilassi vaccinale contro i virus dell’IBR e della BVD. Ai vitelli, invece, viene somministrato un vaccino anti-coronavirus».
Per i primi dieci giorni di vita i vitelli vengono mantenuti in gabbiette collocate nelle vicinanze della sala parto, prima del trasferimento in gabbie apposite: «Per due giorni somministriamo il colostro - sottolinea Berticelli - ricorrendo sia alla banca del colostro che, quando necessario, a colostri sintetici. Successivamente i vitelli vengono nutriti con latte in polvere, mantenuto a temperatura costante e dispensato in quantitativi misurati secondo parametri oggettivi per ciascun capo. Dopo le prime due settimane avviene il passaggio al mangime proteico, mentre a partire dai 35 giorni viene utilizzato un mangime specifico per l’accrescimento, in abbinamento al fieno, per accompagnare i vitelli fino al momento dello svezzamento, che avviene fra i 60 e i 65 giorni.
Lo svezzamento vero e proprio dura tra le due e le tre settimane». È a questo punto che le manze vengono trasportate nel polo aziendale di Arzago d’Adda, dove rimangono fino al settimo mese di gravidanza: «Mentre a Vailate abbiamo strutturato il centro di mungitura, lo stabilimento di Arzago è organizzato per gestire le fasi cruciali dell’allevamento, compresa la rimonta. Il numero di capi è contingentato e viene gestito con il massimo scrupolo».
L’alimentazione delle vacche adulte si basa essenzialmente sui foraggi prodotti in azienda. Spiega Berticelli: «La razione comprende fieno, silomais, loietto, frumento e, da quest’anno, anche una quota di sorgo, che siamo riusciti a produrre con ottimi esiti sia qualitativi che quantitativi. Dal Consorzio agrario di Cremona acquistiamo soltanto la parte proteica di integrazione».
La fecondazione
Da due anni l’azienda cremasca feconda il 40% delle vacche con blu belga: «Abbiamo scelto di investire su un sessato di alto livello. Seguiamo i piani di accoppiamento proposti da Anafi: per le vacche con livelli genetici più bassi optiamo per il blu belga, mentre per le altre la scelta ricade su tori frisoni. Sulle manze utilizziamo esclusivamente seme sessato miglioratore con l’obiettivo di mantenere un trend incrementale sul piano della qualità genetica».
Tra l’altro il blu belga, per effetto degli altissimi tassi di ingravidamento, è fondamentale per il contingentamento del numero complessivo dei capi di bestiame.
«Per i piani di accoppiamento - evidenzia Berticelli - chiediamo tori con caratteristiche funzionali al nostro tipo di allevamento. È essenziale effettuare una valutazione a 360 gradi: i tori impiegati sono per l’80% genomici».
E i risultati di questa politica indirizzata verso l’efficientamento dell’allevamento sono tangibili: «Dai 112 quintali per vacca del 2017 siamo passati ai 124 del 2019, registrando una progressione costante nell’arco degli anni».
Upgrade tecnologici
Lo sviluppo strategico dell’azienda è stato accompagnato da una costante evoluzione tecnologica. Ad esempio, l’ultimo adeguamento della sala di mungitura risale alla scorsa primavera, quando l’impianto è stato trasformato in un 12+12 a mungitura posteriore con inclinazione di 75 gradi.
I collari per misurare la ruminazione erano stati introdotti già nel 2014, in contemporanea con l’adozione del software per la gestione della mandria. Spiega l’imprenditore: «Fino al 2018 mungevamo non più di 150 animali, ma ora il controllo si è fatto decisamente complesso, soprattutto nelle fasi del parto e del post parto. Per questo si è reso necessario il passaggio ad uno strumento più adeguato».
Entro poche settimane la società agricola di Berticelli si doterà di nuovi podometri per la rilevazione dei calori e la valutazione del comportamento di riposo degli animali, in modo da poter misurare in maniera oggettiva il livello di comfort e il benessere della mandria.
Importanti miglioramenti sono stati registrati grazie al sistema di raffrescamento delle stalle installato di recente: «Nell’estate che ci siamo appena lasciati alle spalle, la riduzione della produzione è stata solo del 3%, un risultato straordinario - commenta Berticelli -. Abbiamo aumentato la bagnatura in sala d’attesa, riducendola al contempo in corsia a favore dell’aumento della ventilazione».
In parallelo, l’azienda ha ampliato le proprie strutture: alla stalla costruita nel 2013 ne è stata affiancata un’altra, realizzata lo scorso anno. Intanto Berticelli sta già progettando il prossimo step: «L’intenzione è quella di dotarci entro il 2024 di un’ulteriore stalla per raggiungere i 300 capi in lattazione. E non escludiamo di poterci attrezzare prossimamente con un impianto a biogas aziendale».
La scheda aziendale
Denominazione dell’azienda: società agricola Berticelli Luigi ss.
Località: Vailate (Cr).
Conduttori: sei (tre titolari e tre dipendenti).
Numero di bovini: 550 capi, di cui 230 bovine in lattazione.
Produzione annua: 30mila quintali di latte prodotti nel 2019.
Destinazione del latte: il latte viene conferito a Pozzali per essere trasformato in Grana Padano e Bella Lodi.
Foraggicoltura: 150 ettari, di cui il 50% a prato stabile e il resto a mais, loietto e erba medica.