Ultima chiamata per disfarsi dei debiti sui vecchi diritti di produzione del latte: al via le richieste per gli allevatori che vogliono pagare gli ”storici” superprelievi comminati agli allevatori che hanno superato le quote latte, ossia i quantitativi di produzione loro assegnati su base aziendale.
La partita riguarda circa 4mila allevatori sui quali pendono ancora richieste di pagamento per 2 miliardi di euro come ha ricordato in una nota il vicepresidente del Senato e senatore della Lega, Gian Marco Centinaio.
Lunedì 9 giugno alle ore 12:00 l'"Organismo di composizione delle situazioni debitorie connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari", potrà ricevere le presentazioni delle istanze da parte degli allevatori che avevano ricevuto sanzioni per le quote latte (vedi qui). Una possibilità prevista da un emendamento inserito nella Manovra 2025 e che prevede agevolazioni.
Lo ha annunciato in una nota lo stesso Organismo di composizione, composto da un alto Magistrato contabile, da un componente dell'Avvocatura dello Stato e da un dirigente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, avrà il compito di valutare le istanze presentate dagli allevatori e con loro addivenire a una transazione.
L'organismo, in carica per tre anni, avrà il compito di risolvere le posizioni debitorie pendenti connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari dal 1995/1996 al 2008/2009, riportate nel Registro nazionale dei debiti.
L'Organismo formulerà una proposta che prevede tra l'altro una riduzione dello 0,3% all'anno del prelievo dovuto - che può salire allo 0,5% nei casi in cui i produttori siano ancora in attività - e una riduzione degli interessi dovuti massima del 50%.
I destinatari della proposta hanno 30 giorni di tempo per accettarla, al termine dei quali decade. Per chi accetta è prevista la sospensione della riscossione e delle procedure di recupero dei debiti ma è prevista anche la rinuncia a eventuali ricorsi da parte degli allevatori.
Lollobrigida: «Diamo il via a una soluzione sulle quote latte»
«È un momento importante - ha dichiarato Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - per la zootecnia e la filiera del latte e della trasformazione lattiero casearia. Dopo un periodo di ascolto di chi rappresenta uno dei pilastri dell'agroalimentare diamo il via alla soluzione di una controversia che non poteva più andare avanti. Lo Stato non deve essere sordo, ma ascoltare chi opera nel suo territorio creando ricchezza e valore, e senza mai dimenticare il suo compito trovare con coraggio e responsabilità una soluzione. Con coraggio troviamo una soluzione a un problema difficile che non era stato affrontato nella maniera giusta».
Il regime delle quote latteè stato introdotto nel 1984
Il sistema di contingentamento della produzione di latte è stato introdotto dall'Ue nel 1984 ed è rimasto in vigore fino a marzo 2015 per tenere sotto controllo la produzione in Europa garantendo anche una valorizzazione maggiore della materia prima prodotta.
Il meccanismo delle quote latte stabilito da Bruxelles prevedeva il rispertto di volumi di produzione assegnate a ciascuna stalla ,ma oltrepassare quei quantitativi a livello di singolo Stato significava esporsi al rischio di sanzioni che fin dagli inizi hanno generato multe milionarie (in lire all'epoca) ed enormi contenziosi.
Chi ha pagato il debito degli allevatori
L'ammontare del superprelievo non pagato dagli allevatori e dovuto dall'Italia a Bruxelles è stato recuperato negli anni andando in compensazione sui contributi che avrebbero dovuto essere assegnati all'Italia ma che invece non sono stati erogati al nostro Paese a causa degli "splafonamenti" sul latte. Il debito ora riguarda il Governo italiano e le stalle che non hanno finora, a 10 anni dalla fine del regime delle quote, pagato le multe.