Società agricola Oredda: la qualità inizia dalla razione

Da sinistra: il padre Nino Mangatia; Francesco, accanto a suo padre Gianfranco; Luigi, figlio di Antonio Mangatia, e il commerciale della ditta Zago
Nel cuore della Nurra di Sassari, i fratelli Mangatia conducono da tre generazioni un allevamento ovino che fa della tecnologia e della passione per il territorio i suoi punti di forza. Dal monitoraggio individuale delle pecore alla gestione avanzata dell’alimentazione, un modello vincente di filiera autosufficiente

La Società agricola Oredda di Mangatia Gianfranco, situata nella regione della Nurra, in provincia di Sassari, è una realtà a conduzione familiare, oggi alla terza generazione. A raccontarcela è Gianfranco Mangatia, uno dei due fratelli titolari dell’azienda: “Mio nonno ha iniziato con 100 pecore e 11 ettari di terreno, poi mio padre con 300 pecore e circa 60 ettari. E poi la terza generazione siamo noi, io e mio fratello Antonio, che abbiamo 1500 capi e 500 ettari. Ci sarà anche una quarta generazione, il futuro dell’azienda, mio figlio e mio nipote”. L’azienda oggi conta 1500 capi ovini da latte e 200 ovini da carne.

L’allevatore Gianfranco Mangatia (a sinistra) con il commerciale della ditta Zago, Lucian Costache

Gianfranco ci spiega che si tratta di un allevamento semi-intensivo: gli animali escono al pascolo per 4-5 ore al giorno e vengono poi alimentati in stalla con unifeed, prodotto direttamente in azienda.
Durante la mungitura ogni pecora è monitorata grazie a un sistema che legge un microchip e, grazie al misuratore a infrarossi MM25, viene registrata la produzione di latte per ogni singola mungitura. I dati vengono inviati a un software gestionale che gestisce lo storico di ogni singolo capo ovvero: produzione di latte, numero di parti, numero di agnelli e sanità degli animali.
Produciamo circa 380-400 litri a capo, che è una produzione molto buona, considerando che la media regionale è di 160 litri.” Il latte prodotto viene conferito a una cooperativa, che produce Pecorino Romano.

Razione omogenea, così le pecore non scelgono

L’azienda è quasi completamente autosufficiente sul piano alimentare: coltiva cereali, piselli e orzo, mentre la soia è l’unico alimento acquistato esternamente. La razione unifeed è composta da: fieno secco, fieno fasciato, piselli, orzo e soia. Spiega Gianfranco: “L’ordine è preciso: prima il fieno, poi le farine e infine il fieno fasciato”.

La qualità del foraggio è importante, infatti, l’allevatore utilizza un igrometro per misurare l’umidità delle andane e poi della rotoballa al momento della raccolta, questo consente di raccogliere un prodotto dalla qualità garantita. Il fieno viene pressato con un’umidità che varia da 12 a 14 % per evitare la proliferazione di muffe e il processo di Maillard.

Per la produzione di unifeed l’azienda Oredda utilizza il carro miscelatore semovente orizzontale Zago King Lion 22m³

Per la produzione di unifeed l’azienda utilizza, dal 2016, il carro miscelatore Zago King Lion 22m³, modello semovente orizzontale. “Prima avevamo un carro verticale di un’altra ditta ed eravamo soddisfatti”, racconta Gianfranco, ma poi, continua: “Zago ci ha fatto provare il suo carro orizzontale e ci ha convinti subito. Da allora non l’abbiamo più cambiato.”
Spiega l’allevatore: “Il carro verticale lavora a forza centrifuga, ‘cotona’ il prodotto e occupa più spazio nel rumine degli animali. Il carro Zago invece fa un taglio netto, la miscelata risulta uniforme, fredda, profumata. Non si surriscalda. Come dico sempre io, è come un sistema a forchetta e coltello: passa il prodotto dai fori della forchetta e il coltello lo taglia. Inoltre, da quando abbiamo il carro Zago gli animali hanno aumentato l’ingestione del 20%. Non cambierò mai questo carro”.

“Il nostro carro mescola i vari ingredienti e taglia tutto a un centimetro, così la miscelata finale risulta particolarmente omogenea. In questo modo, la pecora – che è un animale vorace – non riesce a scegliere solo i concentrati, evitando squilibri nel pH ruminale.”
Le razioni cambiano in base allo stadio fisiologico degli animali (asciutta, pre-parto, lattazione, fine lattazione, agnelle da rimonta), ma la base resta la stessa, cambiano solo le quantità. La base quindi, in genere, è composta per il 50% da fibra digeribile e per il 50% da concentrati”.

Non solo latte, il marchio Jananera

Oltre al latte, Gianfranco e Antonio allevano anche 200 capi da carne che vengono venduti direttamente ai ristoranti con il marchio Jananera, registrato in tutta Europa.
“Usiamo un incrocio tra pecora Sarda e Dorper irlandese. Il tipo di incrocio e di alimentazione permette di avere una carne ricca di proteine e caratterizzata da grassi altamente digeribili. Produciamo agnelloni pesanti, intorno ai 50-60 kg di peso vivo e 30 kg alla macellazione. Gli animali vivono al pascolo e ricevono una piccola integrazione estiva con i nostri prodotti”, ci spiega Gianfranco.

Gli animali da carne vivono principalmente al pascolo e la loro carne è destinata alla ristorazione

Gli animali sono stabulati in capannoni, con corsie di alimentazione, che li proteggono da freddo, pioggia e caldo. L’azienda ha inoltre installato 200 kilowatt di impianto fotovoltaico: “Siamo autosufficienti anche a livello energetico - conclude Gianfranco - con il sole maciniamo i cereali, irrighiamo i campi e gestiamo l’intera azienda”.
L’attività della Società agricola Oredda è costruita su un equilibrio tra tradizione e innovazione, autosufficienza e sostenibilità, sempre con lo sguardo rivolto alla qualità, al benessere animale e al futuro.

Società agricola Oredda: la qualità inizia dalla razione - Ultima modifica: 2025-06-19T11:18:24+02:00 da Laura Della Giovampaola

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