
La Società agricola Oredda di Mangatia Gianfranco, situata nella regione della Nurra, in provincia di Sassari, è una realtà a conduzione familiare, oggi alla terza generazione. A raccontarcela è Gianfranco Mangatia, uno dei due fratelli titolari dell’azienda: “Mio nonno ha iniziato con 100 pecore e 11 ettari di terreno, poi mio padre con 300 pecore e circa 60 ettari. E poi la terza generazione siamo noi, io e mio fratello Antonio, che abbiamo 1500 capi e 500 ettari. Ci sarà anche una quarta generazione, il futuro dell’azienda, mio figlio e mio nipote”. L’azienda oggi conta 1500 capi ovini da latte e 200 ovini da carne.

Gianfranco ci spiega che si tratta di un allevamento semi-intensivo: gli animali escono al pascolo per 4-5 ore al giorno e vengono poi alimentati in stalla con unifeed, prodotto direttamente in azienda.
Durante la mungitura ogni pecora è monitorata grazie a un sistema che legge un microchip e, grazie al misuratore a infrarossi MM25, viene registrata la produzione di latte per ogni singola mungitura. I dati vengono inviati a un software gestionale che gestisce lo storico di ogni singolo capo ovvero: produzione di latte, numero di parti, numero di agnelli e sanità degli animali.
“Produciamo circa 380-400 litri a capo, che è una produzione molto buona, considerando che la media regionale è di 160 litri.” Il latte prodotto viene conferito a una cooperativa, che produce Pecorino Romano.
Razione omogenea, così le pecore non scelgono
L’azienda è quasi completamente autosufficiente sul piano alimentare: coltiva cereali, piselli e orzo, mentre la soia è l’unico alimento acquistato esternamente. La razione unifeed è composta da: fieno secco, fieno fasciato, piselli, orzo e soia. Spiega Gianfranco: “L’ordine è preciso: prima il fieno, poi le farine e infine il fieno fasciato”.
La qualità del foraggio è importante, infatti, l’allevatore utilizza un igrometro per misurare l’umidità delle andane e poi della rotoballa al momento della raccolta, questo consente di raccogliere un prodotto dalla qualità garantita. Il fieno viene pressato con un’umidità che varia da 12 a 14 % per evitare la proliferazione di muffe e il processo di Maillard.

Per la produzione di unifeed l’azienda utilizza, dal 2016, il carro miscelatore Zago King Lion 22m³, modello semovente orizzontale. “Prima avevamo un carro verticale di un’altra ditta ed eravamo soddisfatti”, racconta Gianfranco, ma poi, continua: “Zago ci ha fatto provare il suo carro orizzontale e ci ha convinti subito. Da allora non l’abbiamo più cambiato.”
Spiega l’allevatore: “Il carro verticale lavora a forza centrifuga, ‘cotona’ il prodotto e occupa più spazio nel rumine degli animali. Il carro Zago invece fa un taglio netto, la miscelata risulta uniforme, fredda, profumata. Non si surriscalda. Come dico sempre io, è come un sistema a forchetta e coltello: passa il prodotto dai fori della forchetta e il coltello lo taglia. Inoltre, da quando abbiamo il carro Zago gli animali hanno aumentato l’ingestione del 20%. Non cambierò mai questo carro”.
“Il nostro carro mescola i vari ingredienti e taglia tutto a un centimetro, così la miscelata finale risulta particolarmente omogenea. In questo modo, la pecora – che è un animale vorace – non riesce a scegliere solo i concentrati, evitando squilibri nel pH ruminale.”
Le razioni cambiano in base allo stadio fisiologico degli animali (asciutta, pre-parto, lattazione, fine lattazione, agnelle da rimonta), ma la base resta la stessa, cambiano solo le quantità. La base quindi, in genere, è composta per il 50% da fibra digeribile e per il 50% da concentrati”.
Non solo latte, il marchio Jananera
Oltre al latte, Gianfranco e Antonio allevano anche 200 capi da carne che vengono venduti direttamente ai ristoranti con il marchio Jananera, registrato in tutta Europa.
“Usiamo un incrocio tra pecora Sarda e Dorper irlandese. Il tipo di incrocio e di alimentazione permette di avere una carne ricca di proteine e caratterizzata da grassi altamente digeribili. Produciamo agnelloni pesanti, intorno ai 50-60 kg di peso vivo e 30 kg alla macellazione. Gli animali vivono al pascolo e ricevono una piccola integrazione estiva con i nostri prodotti”, ci spiega Gianfranco.

Gli animali sono stabulati in capannoni, con corsie di alimentazione, che li proteggono da freddo, pioggia e caldo. L’azienda ha inoltre installato 200 kilowatt di impianto fotovoltaico: “Siamo autosufficienti anche a livello energetico - conclude Gianfranco - con il sole maciniamo i cereali, irrighiamo i campi e gestiamo l’intera azienda”.
L’attività della Società agricola Oredda è costruita su un equilibrio tra tradizione e innovazione, autosufficienza e sostenibilità, sempre con lo sguardo rivolto alla qualità, al benessere animale e al futuro.