Il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che sostiene le imprese suinicole colpite dalla Psa (Peste suina africana) estendendo fino al 30 novembre 2023 il periodo per il quale le imprese possono richiedere aiuti economici attraverso il fondo da 19 milioni di euro creato nell’ottobre scorso (vedi qui). Le risorse sono destinate alle Piccole e medie imprese della produzione agricola e a quelle del comparto della macellazione e trasformazione che hanno subito danni a causa del virus.
«Ho firmato il decreto – ha sottolineato il ministro – per sostenere la filiera suinicola colpita dalla Psa e aiutare gli imprenditori che hanno subìto maggiori danni legati al virus». In questo modo anche gli allevamenti del pavese pesantemente colpiti dalla Psa (vedi qui) potranno ricevere ristori economici.
Il decreto in soccorso degli allevamenti suinicoli del pavese più colpiti dalla Psa
Soddisfatto l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Alessandro Beduschi, visto che il decreto che stanza 19 milioni arriverà a supportare anche gli allevatori lombardi per i danni indiretti causati dalla Psa: «Estendendo gli effetti del precedente Decreto sulla Psa agli eventi accaduti dopo il 31 luglio 2023 – ha commentato – il Governo comprende anche la provincia di Pavia, dove a causa delle misure sanitarie di prevenzione gli allevatori hanno subito il blocco della movimentazione di animali e carni, che inevitabilmente ha interessato, penalizzandoli, anche gli operatori dei macelli e della trasformazione».
Necessario il rispetto delle misure di biosicurezza
Con l'atto firmato dal ministro, anche le aziende della Lombardia, regione che vanta ben 5 milioni di capi allevati, potranno presentare istanza di indennizzo entro la prima decade di marzo. «Per un graduale ritorno alla normalità - conclude Alessandro Beduschi - è necessario continuare a mettere in atto tutte le misure di prevenzione contro la Psa. La politica fa la sua parte, ma il mio appello va a tutta la filiera, perché si continuino a rispettare scrupolosamente le misure di biosicurezza. Inoltre, si eviti qualsiasi forma di fenomeno speculativo nei confronti degli allevatori, oggi che le carni suine del Pavese sono assolutamente sicure e possono essere utilizzate anche nelle produzioni a maggiore valore aggiunto, come quelle dei prosciutti crudi».