Di padre in figlio

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Da sinistra Gianmarco e Fabio Rossato di Sabaudia (Lt)
Fabio e Gianmarco Rossato

Sabaudia, in provincia di Latina, sul litorale sud pontino, è una località tradizionalmente molto apprezzata e conosciuta, non solo dagli avventori della vicina Roma, per la bellezza del territorio e della costa, mèta di un turismo balneare ricercato ed esclusivo. Ma, a fianco di questa storica vocazione, ce n’è un’altra altrettanto consolidata che riguarda l’allevamento, in particolare bovino da latte e bufalino.

Una famiglia di allevatori molto intraprendenti ed attenti alla qualità è quella dei Rossato, con il titolare attuale, Fabio, 53 anni, cui si sta affiancando ultimamente il figlio Gianmarco, ventiduenne perito agrotecnico che quindi intende proseguire la tradizione familiare, partita agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso (1934 per l’esattezza), con una storia simile a quella della gran parte degli allevatori della zona. Anche i Rossato, infatti, provengono dal Nord Italia e, stabilitisi nell’Agro Pontino, furono protagonisti delle opere di bonifica che trasformarono le paludi pontine in terreni fertili ed adatti all’agricoltura e all’allevamento.

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Le Frisone dell'azienda Rossato non disdegnato le più moderne soluzioni di comfort, come ad esempio le spazzole per massaggiarsi

Attualmente, Fabio, che rappresenta la quinta generazione dei Rossato, facendoci visitare la sua azienda ricorda anche il suo ruolo come esponente nella Coldiretti locale, per cui, in nome della multifunzionalità dell’azienda agricola, ha sposato l’adesione ai più moderni criteri di benessere degli animali, sfruttando le opportunità della misura 14 del primo Piano di Sviluppo Rurale, ed il ricorso alla vendita diretta di alcuni prodotti aziendali. Fabio, infatti, nella sua proprietà di circa 30 ettari di estensione, condotta con tre unità lavorative familiari ed un operaio esterno, da gennaio del 2022 ha iniziato anche a vendere le carni degli animali allevati nella propria azienda (oltre alla Frisona Italiana, ci sono anche capi di Angus e Blu Belga per gli incroci) mediante gruppi di acquisto proponendo pacchi famiglia a prezzi decisamente vantaggiosi.

Ma il vero “core business” dell’azienda è la produzione di latte bovino alimentare di alta qualità, grazie ai circa 110 capi in lattazione di razza Frisona Italiana (su 250 capi in totale), che conferisce ad un’importante industria lattiero-casearia del territorio.

“Naturalmente – ci tiene a ribadire Fabio – per fare un prodotto che risponda ai requisiti di alta qualità richiesti dall’industria e, di conseguenza, anche dai consumatori, non si può prescindere da una gestione attenta ed efficiente basata su massimo utilizzo dell’informatizzazione e di un software gestionale, come ad esempio Si@llEvA messo a disposizione da Aia, che risponde a diverse esigenze di semplificazione del lavoro in stalla”.

I Rossato credono molto anche alla sostenibilità ed all’efficientamento energetico, grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle stalle e nuove staccionate in legno per i recinti degli animali. Inoltre, l’azienda rientra tra quelle nelle quali sono state di recente installate centraline di rilevamento della temperatura e umidità nei paddock delle bovine, per studiare gli effetti dello stress da caldo, attività che rientra nel progetto LEO.

Di padre in figlio - Ultima modifica: 2022-06-30T10:38:36+02:00 da Lucia Berti

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