Avanti con solidità verso il futuro

strategie Aia
Roberto Maddé
Il direttore generale uscente dell’Associazione italiana allevatori interviene con questo editoriale sulle strategie con cui l’Aia intende rispondere alla crisi: sostenibilità, competitività, progettualità

In questo 2020 del tutto “anomalo”, Aia, passata la metà anno, ha tenuto la propria Assemblea Generale ordinaria per la presentazione dei bilanci - “Bilancio Sociale”, Consuntivo 2019 e Preventivo per il prossimo esercizio - con la consapevolezza di aver attraversato e superato un passaggio epocale.
Anche per chi scrive è un momento di cambiamenti, adatto per ripercorrere i miei quasi cinque anni alla Direzione Generale di Aia, incarico che lascio dai primi di settembre. Un periodo di grandi trasformazioni, sia per l’Associazione che per l’intero Sistema allevatori.
E infatti alla “trasformazione” del nostro sistema è stato dedicato tutto il lavoro preparatorio che ha portato alla presentazione, nel corso dell’importante convegno realizzato a Verona nell’ambito della 113esima edizione di Fieragricola, di quello che è da considerarsi una sorta di manifesto programmatico, con i punti fondanti dell’azione di Aia in relazione al contesto normativo nazionale ed europeo che andava delineandosi.
Un percorso tracciato che attraverso il consolidamento e l’innovazione nelle attività istituzionali del Sistema Allevatori, in primis nei Controlli Funzionali, ha condotto allo sviluppo di nuovi servizi a favore dell’allevatore e delle aziende. C’è da dire che, seppure in un lasso di tempo relativamente breve, questo traguardo è stato sicuramente raggiunto, pur se ancora molto c’è da fare.
Il consolidato impianto tecnico di Aia, la funzione di rilevazione costante e puntuale dei dati zootecnici e il supporto alla fornitura delle garanzie di affidabilità dell’allevamento nazionale, verso le istituzioni e nei confronti dei cittadini consumatori, hanno contribuito a far evidenziare nell’opinione pubblica il ruolo fondamentale della zootecnia quale garante della sicurezza alimentare e dell’approvvigionamento di cibo anche in una fase emergenziale come quella degli ultimi mesi.

strategie Aia

Partivamo da una base di circa 2 milioni e mezzo di animali controllati, 11 milioni di analisi per anno svolte grazie alla rete dei Laboratori del Sistema Allevatori, cui vanno sommate le oltre 40 mila analisi genetiche e genomiche (Dna, diagnosi di parentela, ecc. ) che vanno a costituire un patrimonio di 800 milioni di dati anagrafici, produttivi e riproduttivi. È intuitivo che, quando si parla delle potenzialità date, nell’ambito dello sviluppo della cosiddetta “Zootecnia 4.0”, dall’uso dei Big Data, Aia e il Sistema Allevatori ci sono.
Parallelamente, c’era da affrontare la questione, non di poca rilevanza, del completamento della riorganizzazione su base territoriale del Sistema Allevatori – ormai conseguita – sulla quale si è innestato anche l’impatto della riforma della normativa sulla riproduzione animale, che ha indirizzato verso la trasformazione delle Ana in Associazioni di 1° grado, con tutte le relative conseguenze sulla ridefinizione dei rapporti fra Associazioni e tra le stesse e il socio-allevatore.

Sostenibilità e competitività

In questo quadro di profonde trasformazioni c’era da tenere il “timone fermo” verso l’obiettivo generale del nostro sistema che deve necessariamente tendere al miglioramento della sostenibilità e competitività dell’intero settore zootecnico nazionale.
Tutto ciò anche per rispondere non solo a criteri di gestione economica, visto il quadro mutato nel finanziamento pubblico al settore, ma pure ad una domanda delle Istituzioni, dei cittadini e dell’opinione pubblica in genere sulla utilità e le funzioni di un Sistema Allevatori organizzato.
Sulla base della spinta prodotta in questi anni, ora si può ben affermare che la zootecnia italiana è sempre più “specializzata”, includendo in se’ i valori di sostenibilità, di rispetto del benessere degli animali, di garanzie di tracciabilità. Ha avuto cioè la grande capacità di divenire sempre più “distintiva”, aggiungendo elementi “etici” all’interno delle sue varie specializzazioni che vanno da quelle rivolte alle grandi produzioni, realizzate in aziende con numeri di animali significativi, fino a quelle realtà più ridotte, ma non meno importanti, per le loro finalità economiche e sociali rivolte anche alla tutela e conservazione della ricca biodiversità di interesse zootecnico del nostro Paese.
Aia e Sistema allevatori sono giunti preparati in una fase di cambiamento epocale, in più attraversato da una crisi globale e profonda della quale è ancora difficile prevedere gli effetti.
La loro forza si fonda su solide basi tecniche. L’accuratezza e affidabilità del dato rilevato in azienda, infatti, consente ad esempio di dar maggiore valore ai contenuti di progetti di respiro europeo come “Leo”, di costruzione di una banca dati informatizzata unica e condivisa, open data; una progettualità che sta impegnando – e lo farà fino al 2023 – i tecnici del Sistema e gli allevatori italiani per dare un contributo importante di conoscenza alla zootecnia del futuro.

Progettualità

Un discorso a parte merita il tema delle certificazioni, che pure ha molti punti di contatto con il progetto “Leo”. Oggi il sistema allevatoriale è infatti in grado di individuare e certificare numerosi parametri che afferiscono allo stato di salute del singolo animale in produzione zootecnica, oltreché di un’intera mandria; può stabilire con precisione il grado di emissioni rilasciate nell’aria e nell’ambiente circostante (anche questo è stato ed è un terreno di forti polemiche e di disinformazione sul reale impatto dell’attività di allevamento); contribuisce a tutelare e certificare il patrimonio genetico di razze e specie a limitata diffusione o a rischio di estinzione, salvaguardando la biodiversità.

 

strategie Aia

I disciplinari di produzione proposti dal Sistema allevatoriale – cito ad esempio “Gli Allevamenti del Benessere”, oltre quello appena ideato sull’“Allevamento Custode” – danno un indubbio valore aggiunto alle produzioni dei nostri allevamenti, esaltandone le caratteristiche di “eticità” soprattutto in ordine ai criteri di benessere degli animali allevati, anche per perseguire l’obiettivo “One health” di una salute unica per l’uomo e per l’animale. Senza contare l’impatto positivo sui redditi degli allevatori, che vedono riconosciuta una maggior “visibilità” alle loro produzioni e certificazione di qualità aggiuntive per le loro aziende e prodotti. Da non dimenticare, la positiva “interfaccia” con gli obiettivi di carattere nazionale “Farm to Fork” e “New Green Deal”, per una maggior sostenibilità generale delle azioni dal campo alla tavola e per lo sviluppo dell’economia circolare.
Grande importanza si è data – e così sarà anche in futuro – alle attività della rete dei Laboratori del Sistema allevatori, nonché alla formazione, come hanno provato i corsi per nuovi tecnici di campagna (solo sospesi “in presenza” causa serrata) e le lezioni online del Polo di Formazione per lo Sviluppo Agro Zootecnico, proseguite con successo fino a poco prima della pausa estiva. Nuovo impulso verrà dato al Servizio Controllo Mungitrici (Scm) mentre, per quanto riguarda l’evoluzione di alcuni specifici settori, è in campo una forte azione di valorizzazione di comparti quali quello bufalino e ovicaprino, mentre per gli equidi rileva la costituzione di una nuova realtà associativa, l’Anareai.
Fondamentale anche il capitolo “innovazione”: ricordo solo a titolo di esempio lo sviluppo della App collegata al sistema gestionale Si@llEvA, che va annoverata nel quadro dei servizi aggiuntivi di maggior “responsività” e utilità per gli allevatori.
Questi sono in breve i punti fondanti dell’azione di Aia e del Sistema Allevatori, che consentono di andare avanti con solidità verso il futuro. Certo, maggior forza si avrebbe consolidando la coesione con alcuni dei nuovi attori presenti in campo zootecnico sorti a seguito della nuova normativa sulla riproduzione animale. La porta del dialogo e del confronto da parte di Aia, a questo proposito, resta sempre aperta.

Avanti con solidità verso il futuro - Ultima modifica: 2020-09-02T09:49:40+02:00 da Lucia Berti

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