Il 2022 per l’Aral (Associazione regionale allevatori Lombardia) termina con un bilancio molto ricco sul fronte operativo: tante le iniziative e le azioni, tanti i progetti che hanno contraddistinto l’impegno a fianco di un comparto di assoluta eccellenza come la zootecnia lombarda. La mission è quella indicata dal presidente, Mauro Berticelli: quella, cioè, di consolidare il ruolo dell’Associazione come imprescindibile punto di riferimento per il comparto, con servizi sempre più innovativi pensati su misura per le esigenze delle imprese, nel segno di una grande attenzione a temi cruciali come la sostenibilità ambientale, il benessere animale e l’utilizzo consapevole del farmaco.
In primo piano sostenibilità ed efficienza produttiva
All’ultima Fiera di Montichiari Aral ha presentato i risultati conclusivi d’importanti progetti come Maga (sulla gestione efficiente del periodo di asciutta della bovina da latte) o All4one sulle strategie per la riduzione dell’impatto degli antimicrobici nell’allevamento da latte. Per non parlare dell’attenzione riservata alla suinicoltura con un convegno di aggiornamento sulla minaccia della Psa (Peste suina africana) e uno con i risultati del progetto Approach sul miglioramento della qualità dell’aria negli allevamenti.
Tanti, tuttavia, anche i progetti arrivati in qualche modo a conclusione nelle ultime settimane dell’anno: tra questi il Progetto Demone, il cui convegno finale si è tenuto il 12 dicembre a Crema con la presentazione dei risultati di una ricerca sul miglioramento dell’efficienza produttiva nelle aziende di bovini da latte attraverso modelli gestionali per il controllo della neosporosi. Progetto presentato anche a Bovimac, la 29esima Mostra bovina d’inverno organizzata alla Fiera Millenaria di Gonzaga dal 25 al 27 novembre, dove peraltro Aral è stata coinvolta anche con la Mostra bovina interprovinciale. Sul fronte mostre importanti anche i risultati emersi dalla Mostra interprovinciale della Frisona che Aral ha allestito come da tradizione alla 231esima edizione della Fiera di Codogno.
Sempre a Crema è arrivato recentemente al capolinea, con un convegno su mungitura robotizzata e salute mammaria, anche il progetto Ctrl-C-Mast, nel quale Aral è stato partner insieme al Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e l’Università di Milano.
Riflettori sul latte e sulla gestione dei nitrati
Aral è stata attore di primo piano anche nel Progetto Clevermilk, ovvero latte intelligente: uno studio per l’implementazione di nuove tecnologie nella produzione di un latte a contenuto impatto ambientale finanziato dalla Regione Lombardia con l’Università degli Studi di Milano. In questo caso l’obiettivo era quello di individuare strategie di corretta gestione zootecnica per mitigare l’impatto degli allevamenti da latte sul territorio. I risultati sono stati per altro condivisi online in un video intuitivo ed estremamente efficace.
Non va, tuttavia, dimenticato l’apporto dell’associazione alle giornate in stalla organizzate per il Progetto Conserva (che ha al centro la presentazione di un innovativo impianto per la rimozione conservativa dell’azoto da effluenti zootecnici e digestato) o il progetto Gala (sul sistema di monitoraggio dell’ambiente di stabulazione per migliorare benessere e produttività).
«Ricerca, innovazione e aggiornamento sono stati costanti in un anno davvero intenso e ricco d’impegni stimolanti – ha detto il direttore dell’Aral, Gianfranco Drigo –. Ora l’obiettivo è la piena condivisione di questo patrimonio di dati, conoscenze e acquisizione con gli allevatori per contribuire a sostenere la crescita e la competitività del comparto anche di fronte ad un periodo che si mantiene complesso e ricco d’incognite».