Suini, biosicurezza in allevamento contro la Psa in Lombardia

Parma
Alla Fazi di Montichiari il convegno e un progetto dell’Aral dedicati alla suinicoltura

L’Aral (Associazione regionale allevatori lombardi) torna a dimostrare la sua vicinanza e attenzione al comparto suinicolo scegliendo la Fazi (Fiera agricola zootecnica italiana) di Montichiari per un nuovo confronto sulla Peste suina africana, che in Lombardia preoccupa da vicino un settore da 1.600 allevamenti professionali per un totale di 4,5 milioni di suini.

«Nel convegno di un anno fa avevamo manifestato la preoccupazione per la diffusione di questa patologia, oggi siamo ad attuare le misure di prevenzione necessarie per ridurre il più possibile l’impatto di questa nuova emergenza». Con questo messaggio il direttore dell’Aral (Associazione regionale allevatori lombardi), Gianfranco Drigo, ha aperto il convegno “Psa e biosicurezza in allevamento”, organizzato domenica 23 ottobre, in collaborazione con Coldiretti Brescia, Regione Lombardia e Anas.

Un incontro importante per fare il punto su questa malattia dall’impatto potenzialmente devastante, arrivata purtroppo anche sul territorio nazionale lo scorso 7 gennaio con il primo caso di Psa accertata su un cinghiale ad Alessandria.

«Questo convegno deve rappresentare un’importante opportunità per fare il punto della situazione sulla Psa e su come sta evolvendo in Italia – ha spiegato Laura Gemma di Regione Lombardia -. Soprattutto per capire l’orientamento governativo dopo il decreto ministeriale che ha dato regole precise sulla biosicurezza: questo ovviamente richiederà requisiti più stringenti per proteggere gli allevamenti e prevenire malattie sull’onda dei nuovi regolamenti sanitari, ma anche un adeguamento per prepararsi alla possibile diffusione della Psa».

Le segnalazioni importanti per arginare la diffusione

«Regione Lombardia ha creato una barriera con Piemonte e Liguria, con operazioni di controllo della fauna selvatica, non solo con la caccia – ha detto Mario Chiari, tecnico di Regione Lombardia –. Ora la speranza è che in Piemonte e Liguria si crei la barriera di vuoto sanitario. Cercheremo di individuare il prima possibile la malattia in caso di comparsa sul territorio, sensibilizzando, in primo luogo, tutta la cittadinanza: ogni carcassa di cinghiale va segnalata immediatamente alla polizia provinciale e Ats per il sequestro. Vanno, poi, messe in atto tutte le azioni possibili per ridurre la densità dei cinghiali. Già oggi siamo arrivati a 9.000 abbattimenti, più del doppio dello scorso anno in Lombardia».

Il decreto del 28 giugno 2022 del ministero della Salute ha stabilito i requisiti di biosicurezza degli allevamenti e occorrerà adeguarsi entro il termine del 26 luglio 2023.

«È di fondamentale importanza farlo in tempi veloci – ha detto Claudia Nassuato di Ats Brescia – , perché prima ci si adegua più si è tutelati».

Importante, in questo senso, anche il ruolo dell’assistenza tecnica per il comparto suinicolo messa a disposizione da Aral. Un servizio che, come ricordato dal tecnico dell’associazione Marco Gusmini, può concretamente contribuire a sostenere un comparto centrale dell’economia agricola lombarda.

Progetto Approach, il convegno conclusivo

«Il problema della qualità dell’aria in ambito padano non può essere ricondotto unicamente all’agricoltura: bisogna smettere di colpevolizzare gli allevatori, quelli suinicoli in particolare».

Così Marcella Guarino, responsabile del progetto Approach, al convegno “Strategie ambientali per la gestione dell’allevamento suinicolo”, organizzato sabato 22 ottobre 2022 alla Fazi di Montichiari in collaborazione con l’Aral. L’incontro rappresentava il momento conclusivo e di sintesi di questo importante progetto lanciato dal dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università di Milano in collaborazione con Aral e quattro aziende suinicole delle province di Brescia e Bergamo. Obiettivo: migliorare i parametri della qualità dell’aria negli allevamenti suinicoli a ventilazione naturale per contribuire a rafforzare la sostenibilità ambientale del settore. Aral ha portato un contributo ovviamente importante sul fronte tecnico, facendo da ponte con la filiera per individuare le aziende che in qualche modo potessero essere più sensibili a questa tematica, e quindi disponibili a sperimentare innovazioni.

Suini, biosicurezza in allevamento contro la Psa in Lombardia - Ultima modifica: 2022-11-15T14:53:36+01:00 da Barbara Gamberini

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