Allevamenti strategici, ma va difesa la redditività

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Roberto Chialva
Arap Piemonte in assemblea a Cuneo

Per il terzo anno consecutivo il bilancio dell’Arap chiude con una marginalità positiva. Per quanto riguarda il risultato economico del 2020, portato all’approvazione unanime dei soci riuniti di recente a Cuneo, si evidenzia una marginalità positiva di 42 mila euro su un fatturato di 13 milioni 200 mila euro. È un dato che assume maggior valore considerando il problema Covid e il fatto che le quote associative sono rimaste praticamente invariate da inizio degli anni 2000.

“Questo risultato – ha sottolineato il presidente Arap Roberto Chialva (nella foto) – è conseguente alle azioni intraprese nella fase di riorganizzazione su base regionale e poi interregionale con la presa in carico della Liguria. Azioni finalizzate al contenimento dei costi di gestione e all’ottimizzazione delle risorse umane e tecniche, ma anche di sviluppo dei servizi in particolare del laboratorio di analisi, dei recapiti del seme e dell’assistenza tecnica”.

Gli effetti della pandemia, ha aggiunto Chialva, “confermano l’importanza dell’agricoltura e segnatamente del comparto zootecnico, classificato come strategico. Questo ruolo importante del settore zootecnico non ha però trovato riscontro nella redditività delle nostre produzioni, che ha subìto preoccupanti e continue riduzioni, specie per quanto riguarda la razza bovina Piemontese, tuttora sotto pressione per l’andamento negativo dei prezzi degli animali alla stalla. Il mondo latte è invece riuscito a mantenere a buoni livelli la domanda dei prodotti caseari”.

Attualmente i soci Arap sono circa 6.400, cifra che pone ai vertici nazionali l’associazione Piemonte-Liguria. Nel corso del 2020 sono stati sottoposti a controllo funzionale oltre 341 mila capi, con particolare riferimento al comparto dei bovini da carne ma anche a quello del latte.

L’Arap conta 3.965 allevamenti soci della razza bovina Piemontese, per un totale di 275 mila capi iscritti al Libro Genealogico di cui oltre 130 mila fattrici. Segue la razza Frisona italiana, con 883 allevamenti per 112 mila capi. In trend d’aumento la Pezzata Rossa italiana: 338 aziende per un totale di circa 7.500 capi. Consistente il patrimonio ovicaprino rappresentato dall’Arap, che conta su circa 400 allevamenti e oltre 30 mila capi. Sia per i bovini che per gli ovicaprini spiccano le iniziative mirate alla tutela della biodiversità.

Sono poi intervenuti Angelo Ferrari direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, i funzionari Emanuele Parzanese della Regione Piemonte e Franco Formigoni per la Regione Liguria, nonché i rappresentanti dei sindacati agricoli, i quali hanno ribadito la necessità di garantire la sostenibilità degli allevamenti a tutti i livelli, compreso quello economico.

Andrea Quaglino, direttore di Anaborapi, l’associazione nazionale della razza Piemontese, ha fornito un’indicazione preziosa. “Abbiamo pagato più di tutti, in termini commerciali, il problema pandemia. Per uscirne, non dobbiamo guardare soltanto alla grande distribuzione ma svolgere azioni a largo raggio su tutte le tipologie di mercato, dalle macellerie alla ristorazione. Abbiamo un prodotto di eccellenza che va tutelato e valorizzato”.

Il direttore Arap Tiziano Valperga ha sintetizzato così i fili del dibattito: “Il sistema allevatori italiano si sta compattando per poter affrontare le sfide tecniche più volte ricordate, per le quali le componenti dell’innovazione, della digitalizzazione, della formazione e della ricerca applicata saranno fondamentali sia per i soci che per il personale. Noi come Associazione stiamo facendo la nostra parte, con un forte orientamento verso la sostenibilità ambientale ed economica, cardini della transizione ecologica in atto. In questo percorso quotidiano di grande lavoro e impegno voglio ricordare, assieme al nostro vertice e all’intero organico, il ruolo importante svolto, nell’ambito riorganizzativo, dai capi area Battista Camisassa e Michele Traverso. E dico un grazie sincero ai nostri soci allevatori, che non si tirano mai indietro e stanno inserendo nelle loro aziende figli e nipoti. Questo significa credere e investire nel futuro”.


Il laboratorio cresce

Sull’attività del Laboratorio, che ha sede presso l’Arap a Madonna dell’Olmo di Cuneo, è intervenuto il responsabile Daniele Giaccone. “Dal 2018 al 2020 - ha spiegato - i rapporti di prova si sono incrementati da 25 mila a 43 mila, con una crescita importante dei servizi e del fatturato. Si è intensificata inoltre la collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, e il Laboratorio ha ottenuto nuovi riconoscimenti e accreditamenti in merito ai sistemi di gestione della qualità”.

Allevamenti strategici, ma va difesa la redditività - Ultima modifica: 2021-11-10T10:52:17+01:00 da Lucia Berti

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