All’interno della numerosa comunità dei lettori di IZ non mancherà sicuramente una piccola percentuale di follower incline a considerare più la “forma” degli articoli che non i contenuti. Bene, questa minoranza avrà sicuramente notato come in questo numero 17 di IZ gli articoli tra virgolette lunghi siano più numerosi del solito, esternando quindi timori per la qualità dell’informazione.
Per esempio abbiamo 4 pagine per l’intervista iniziale, 7 pagine per l’intervento del professor Sgoifo Rossi sulle buone pratiche di allevamento della vacca nutrice da carne,
8 pagine per il terzo articolo del dossier… Ma fortunatamente nel caso di IZ 17 la forma è
anche sostanza.
Nel senso che le aspettative di quella minoranza di lettori meno a favore della lunghezza degli articoli si concilieranno positivamente con le aspettative invece della maggioranza che bada di più al sodo, ai contenuti. Infatti in questo numero di IZ, come poi è avvenuto in passato anche in altri numeri di IZ, la lunghezza degli articoli è una precisa scelta giornalistica volta a far emergere contenuti più approfonditi. Contenuti quindi più utili a un pubblico professionale come quello dei lettori di IZ.
Perché solo dedicando centinaia di cm quadrati a immagini di videate di computer il primo e il secondo articolo del dossier hanno potuto discutere a fondo, in modo utile, di software di stalla. E solo mettendo a disposizione del terzo articolo del dossier otto pagine di rivista l’articolista è riuscito a proporre una rassegna abbastanza rappresentativa dei numerosi prodotti delle ditte che si occupano di software di stalla.
E infine solo contando sulla disponibilità di quattro pagine l’intervista che ha aperto il giornale ha avuto modo di analizzare con il giusto grado di approfondimento le diverse tipologie di costi fissi di un’azienda da latte.
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