Blue tongue, focolai in allevamenti ovini della Romagna

Romagna
Gruppo di pecore di razza Sarda. Gli allevatori sono da sempre custodi della biodiversità d’interesse zootecnico.
In particolare l’azienda “Pecora Nera” rischia la perdita dell’intero gregge

La Blue Tongue fa preoccupare gli allevatori di ovini in Romagna. Con un question time urgente che verrà presentato all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, e al suo presidente Maurizio Fabbri nel corso dell’Aula di martedì prossimo, il consigliere Marco Mastacchi di Rete Civica porta all’attenzione di tutti la grave situazione causata dalla comparsa in Romagna, in particolare a Coriano in provincia di Rimini, di un’epidemia di Blue tongue.

Mastacchi alla Giunta ha chiesto misure urgenti da adottare per rafforzare le strategie di prevenzione e contenimento della Blue Tongue sul territorio regionale e definire un piano straordinario di sostegno economico volto a compensare le perdite subite dagli allevatori, con particolare riferimento ai casi già accertati, come quello dell’azienda “La Pecora Nera”, che rischia la compromissione totale del proprio patrimonio zootecnico.

La Blue tongue (febbre catarrale degli ovini) è una malattia virale che colpisce principalmente ovini e caprini, trasmessa da insetti vettori (moscerini del genere Culicoides), che causa gravi sintomi clinici e significative perdite economiche negli allevamenti.  Negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi focolai in provincia di Rimini, in particolare nel comune di Coriano, dove alcuni allevamenti di ovini sono stati gravemente colpiti.

Un'azienda rischia di perdere l'intero gregge

In particolare l’azienda “Pecora Nera” rischia la perdita dell’intero gregge. La diffusione sembra essere collegata a una circolazione già attiva in territori limitrofi (province di Ascoli Piceno e Macerata) ed è stata particolarmente rapida, propagandosi lungo i corsi d’acqua, colpendo in particolare gli allevamenti situati in prossimità dei fiumi e nelle zone più fresche e umide del territorio.

Nonostante la Regione Emilia-Romagna disponga di un piano di prevenzione per la Blue Tongue, non è stato rilevato con sufficiente tempestività l’ingresso del virus nel territorio regionale, fatto che ha impedito la tempestiva vaccinazione dei capi. Questo ritardo ha verosimilmente compromesso la possibilità di contenere in modo efficace la diffusione del contagio e di limitare le conseguenze economiche e produttive per le aziende zootecniche coinvolte.

Preoccupazione anche per gli allevamenti limitrofi

Gli allevatori colpiti, come nel caso di Coriano, rischiano gravi perdite economiche per la morte degli animali, la riduzione della produzione e le restrizioni alla movimentazione del bestiame. Oltre a ciò, grande è la preoccupazione per gli allevamenti limitrofi che si trovano esposti al rischio di contagio.

I costi della prevenzione a carico degli allevatori

La normativa europea (regolamento Ue 429/2016) ha declassato la Blue Tongue a malattia soggetta a eradicazione volontaria, trasferendo i costi della prevenzione sugli allevatori, che in assenza di adeguati ristori e misure di sostegno, rischiano di non riuscire a ricostituire il proprio patrimonio zootecnico, con conseguente rischio di chiusura e abbandono di territori fragili, nei quali la presenza di attività agricole è fondamentale per la manutenzione del paesaggio, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la tutela della biodiversità.

Blue tongue, focolai in allevamenti ovini della Romagna - Ultima modifica: 2025-07-21T18:46:21+02:00 da Francesca Baccino

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