Al via ufficiale il nuovo Caseificio Perla, il moderno polo produttivo del Gruppo Granarolo che punta sulla valorizzazione di eccellenze casearie pugliesi come burrata, stracciatella, mozzarella e ricotta oltre che del latte alimentare. Sarà in grado di lavorare a regime 60mila tonnellate di latte trasformato in 10mila tonnellate di prodotto finito.
Risultato di un importante investimento da 25 milioni di euro avviato nel 2023 il sito produttivo – già ristrutturato nel 2002 per la produzione di latte a marchio Perla e Granarolo – è stato profondamente riconvertito e rinnovato a partire dal 2023 per diventare un centro d’eccellenza nella produzione dei freschi destinati sia al mercato nazionale che a quello internazionale. «La burrata è diventata – ha fatto sapere il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari – un’icona del Made in Italy, ora puntiamo sull’internazionalizzazione».
Le sfide sono molteplici: «Sul fronte agro-allevatoriale dobbiamo – ha precisato Calzolari –assicurare l’assorbimento del latte prodotto nel distretto di Puglia e Basilicata, in coerenza con la nostra missione cooperativa, e ottimizzare la gestione dei picchi di produzione. Sul fronte della trasformazione, puntiamo alla massima qualità e a una shelf-life adeguata a sostenere l’espansione nei mercati internazionali».
La filiera integrata: tracciabilità, sostenibilità e benessere animale
Il nuovo caseificio si inserisce nel modello di filiera integrata sviluppato dal Gruppo, che coinvolge direttamente i produttori locali. Il latte e la panna utilizzati per la produzione provengono esclusivamente da soci allevatori della Puglia e della Basilicata, assicurando un controllo totale dell’intera catena di approvvigionamento. Questo approccio consente di garantire la tracciabilità completa, il benessere animale e la qualità delle materie prime, valori ormai imprescindibili per i consumatori e centrali nella strategia di sviluppo di Granarolo.
Tecnologia all’avanguardia per la produzione dei freschi
Lo stabilimento, che si estende su oltre 55mila metri quadrati, è stato completamente ripensato per ospitare impianti e macchinari di ultima generazione. Tra gli elementi chiave figura un impianto di cogenerazione da 1,5 Mwh, che consente di migliorare l’efficienza energetica e di ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.

Uno degli aspetti più innovativi riguarda la progettazione su misura dei macchinari per la lavorazione dei prodotti freschi. In particolare, le nuove linee dedicate alla burrata sono state concepite per migliorare la qualità microbiologica del prodotto e prolungarne la shelf-life, un elemento cruciale per l’internazionalizzazione, considerato il crescente interesse dei mercati esteri per questa eccellenza italiana.
Il nuovo sito sarà in grado di lavorare a regime circa 60mila tonnellate di latte di filiera all’anno, trasformandole in 10mila tonnellate di prodotto finito. Nei piani dell’azienda c’è anche un raddoppio del numero di dipendenti entro il 2027, con importanti ricadute occupazionali sul territorio.
La sfida della burrata: qualità, servizio ed export
Un’ambizione che ha già cominciato a prendere forma durante la recente partecipazione del gruppo alla fiera TuttoFood, dove la burrata è stata tra i prodotti più apprezzati dai buyer italiani e stranieri. «Abbiamo conquistato anche un importante riconoscimento, e questo – ha concluso Calzolari – è il miglior ringraziamento per le tante persone che negli ultimi nove mesi hanno lavorato senza sosta all’avvio del nuovo caseificio».
Un progetto che guarda al futuro sia del Sud che del made in Italy
Il nuovo Caseificio Perla rappresenta non solo un potenziamento industriale per il Gruppo Granarolo, ma anche un modello di sviluppo sostenibile per il Sud Italia. Valorizzazione del territorio, innovazione tecnologica, coesione sociale, formazione, qualità produttiva e internazionalizzazione: sono queste le parole chiave di un progetto che ambisce a rafforzare l’identità del Made in Italy agroalimentare sui mercati globali, partendo dalle radici locali.
Con questa inaugurazione, Gioia del Colle si conferma come uno dei cuori pulsanti della produzione lattiero-casearia pugliese. Un territorio che, grazie all’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cooperative, continua a investire nella qualità, nella sostenibilità e nell’orgoglio delle proprie eccellenze.
Al taglio del nastro hanno partecipato il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, il sottosegretario di stato al ministero della Salute Marcello Gemmato, l’Assessore all’agricoltura, risorse idriche, tutela delle acque e autorità idraulica della regione Puglia, Donato Pentassuglia e il sindaco di Gioia del Colle Giovanni Mastrangelo. Erano presenti del Gruppo, oltre a Calzolari, il direttore generale, Filippo Marchi, la presidente di Granlatte, Simona Caselli, il direttore generale, Isaia Puddu.