Brucellosi, successo del piano regionale in Campania

Nicola Caputo ha presentato i risultati dell'azione messa in atto dall'Assessorato all'agricoltura della regione Campania contro la brucellosi negli allevamenti bufalini
Un bilancio positivo per la filiera bufalina in Campania. I risultati sono promettenti con il numero dei focolai sceso drasticamente. La Regione, attraverso misure di supporto agli allevatori e un programma di risanamento, continua a garantire la protezione del settore bufalino, fondamentale per l’economia locale

 

A distanza di poco più di due anni dall’avvio del Piano di eradicazione della brucellosi bufalina da parte della Regione Campania, i risultati ottenuti in provincia di Caserta segnano un significativo passo avanti nella lotta a questa malattia.

Dei circa 750 allevamenti presenti, i focolai attivi sono scesi a 25 concentrati in soli quattro comuni. Questi dati evidenziano l'efficacia delle misure adottate e aprono prospettive incoraggianti per un settore strategico per l’economia agricola locale.

Con oltre due terzi dei 450.000 capi bufalini presenti in Italia concentrati in Campania, di cui circa 190.000 nella provincia di Caserta, la filiera bufalina rappresenta un asset fondamentale per la regione.

La produzione di latte di bufala destinata alla celebre Mozzarella di Bufala Campana dop è uno dei simboli del Made in Italy agroalimentare, garantendo qualità e sicurezza ai consumatori.

Sostegno della Regione

Nel corso della conferenza stampa organizzata a Napoli, l’assessore regionale all’agricoltura, Nicola Caputo, ha illustrato le iniziative intraprese per supportare gli allevatori colpiti dall’epidemia.

Il programma di compensazione del mancato reddito, avviato in collaborazione con il presidente Vincenzo De Luca, ha già stanziato 7 milioni di euro per risarcire le aziende che hanno subito abbattimenti di capi bufalini nel triennio 2022-2024. A partire dai primi mesi del 2025 un nuovo avviso estenderà i contributi anche alle aziende penalizzate tra il 2017 e il 2021 utilizzando il regime del de minimis con un tetto massimo di 50.000 euro.

Strategia di controllo

Il successo del piano regionale si deve a un’azione sinergica che coinvolge diverse istituzioni e competenze. La squadra coordinata dal supervisore Michele Chiara comprende l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, l’Università Federico II di Napoli e i Servizi veterinari delle aziende sanitarie locali.

Le aziende bufaline vengono monitorate costantemente, con interventi di disinfezione e percorsi di risanamento guidati da medici veterinari. Parallelamente, sono state avviate sessioni formative gratuite per titolari e operatori di stalla con l’obiettivo di migliorare la gestione degli allevamenti e i livelli di biosicurezza. Particolare attenzione è riservata alla formazione degli operatori di origine extra-comunitaria, spesso impegnati nel settore.

Futuro della filiera

“Dobbiamo continuare a vigilare e a investire – ha sottolineato l’assessore Caputo – per evitare il ritorno di una malattia subdola che potrebbe compromettere gli sforzi fatti. La Regione Campania conferma il suo impegno nel tutelare un’eccellenza come la Mozzarella di Bufala dop e nel sostenere i produttori locali”.

Grazie al lavoro di squadra tra istituzioni, allevatori e associazioni di categoria, il settore bufalino campano sembra aver imboccato la strada giusta per superare definitivamente la crisi legata alla brucellosi. Un risultato che premia la perseveranza e la collaborazione, elementi chiave per il rilancio di una delle filiere più prestigiose del territorio.

Brucellosi, successo del piano regionale in Campania - Ultima modifica: 2025-01-23T11:12:27+01:00 da Laura Della Giovampaola

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