Prezzi Bmti, fermi burro e latte spot. In rialzo Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Dopo i rincari della settimana precedente torna la stabilità per i listini del latte spot di origine nazionale nella settimana che va dal 4 all’8 novembre 2024 secondo le elaborazioni di Bmti (Borsa merci telematica italiana) sui dati delle camere di Commercio e Borse Merci.

In particolare, i prezzi sulla piazza di Milano si mantengono sui 652,5 €/t.  Nel complesso, i listini chiudono il mese di ottobre all’insegna della stabilità, aumentando del +0,7% rispetto a settembre. Il divario annuo resta saldamente in territorio positivo (+20%).

Senza variazioni sia il latte spot che il latte biologico quotati a Verona. Si osservano invece, ritocchi al rialzo per il prodotto biologico quotato a Milano.

Cresce anche il prezzo del latte di importazione, sia per il prodotto francese che per quello tedesco, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che si riduce a 2,5 €/t dai precedenti 5 €/t.

Burro/crema di latte

Dopo tre settimane di cali prevale la stabilità nel comparto del burro. Nel dettaglio, i prezzi all’ingrosso del burro pastorizzato quotato a Milano confermano i 6,05 €/kg della settimana precedente.  Il mese di ottobre ha registrato una flessione media del -1,8% rispetto a settembre, invertendo quindi la tendenza che si era affermata nei mesi precedenti. Il rincaro annuo, sebbene attenuato rispetto alle precedenti settimane, resta ampio (+90%). Stabili anche il burro quotato a Mantova, fermo sui 6,20 €/kg, e lo zangolato quotato presso la piazza di Milano. In controtendenza la crema di latte che si porta sopra la soglia dei 4 €/kg. Anche a livello continentale prevale una sostanziale stabilità con il burro quotato a Kempten attestato a 8 €/kg, valore storicamente elevato.

Grana Padano

Dopo quasi un mese di stabilità torna il segno “più” per i listini del Grana Padano quotati a Milano. Lo stagionato 9 mesi sale a 10,23 €/kg, 5 centesimi in più rispetto alla settimana precedente. Il divario su base annua si conferma positivo, pari al +17%. Prevale, invece, una sostanziale stabilità presso le piazze di Mantova, Cremona e Verona. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea si osservano lievi cali per l’Edam e l’Emmental (entrambi -1,3%). Sul fronte opposto, avanza il Gouda (+1,3%) mentre il Cheddar evidenzia una sostanziale stabilità.

Parmigiano Reggiano

Settimana senza quotazioni per la piazza di Parma, dove la Borsa Merci ha sospeso le attività per la festività del 1° novembre. Proseguono intanto i rincari presso la piazza di Milano.  Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi mette a segno un aumento di 10 centesimi, salendo a 11,70 €/kg. Incremento di pari entità per lo stagionato 24 mesi che quota 13,48 €/kg. Il divario su base annua si attesta in territorio positivo con il picco del +19% per le stagionature più brevi. Segno “più” anche presso le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Ancora nessuna novità nel comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi conferma i 12,03 €/kg della settimana precedente. Si mantiene al -6% il ribasso rispetto a dodici mesi fa. Invariato anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, attestato sui 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Dopo gli aumenti delle settimane precedenti torna la stabilità nel comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise restano agganciati ai 3,78 €/kg presso la piazza di Mantova e 3,85 €/kg presso quella di Modena. Invariati anche i listini della razza Limousine e gli incroci nazionali. Relativamente ai bovini da ristallo, i prezzi all’ingrosso della razza Charolaise quotata presso la piazza di Modena (con peso di 400 kg) non si discostano dai 4,175 €/kg della settimana precedente, a fronte di un aumento annuo del +17%. Si registrano invece aumenti per i vitelli a carne bianca presso la piazza lombarda. Nel dettaglio, dopo un prolungato periodo di ribassi annui, i listini tornano ad allinearsi con i valori di dodici mesi fa, pari ora a 5,97 €/kg. Avanza anche la piazza emiliana con i prezzi dei vitelli che raggiungono 6,45 €/kg, in crescita del +6% su base annua.

Suini

Dopo quasi quattro mesi di consecutivi rincari torna il segno “meno” nel comparto dei suini.  In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore perde 1 centesimo su base settimanale ripiegando sui 2,377 €/kg. Si osserva una dinamica simile per il circuito non-DOP, con la categoria 160-176 kg quotata 2,172 €/kg. I cali sono in linea con i risultati osservati sui mercati esteri, dove spiccano i ribassi della carcassa tedesca che perde 8 centesimi rispetto alla settimana precedente. Flessioni hanno interessato anche la carcassa olandese e i suini francesi.

I ribassi non si sono però trasmessi ai tagli di carne suina fresca da macelleria che si mantengono sui valori della scorsa settimana. Fa di nuovo eccezione la coppa fresca con osso che perde ulteriori 20 centesimi, scendendo a 4,60 €/kg. In calo anche la coppa fresca rifilata. Invariati invece gli altri tagli. In particolare, frenano le cosce suine, con il taglio pesante DOP che si assesta sul record di 6,50 €/kg. Andamento analogo per Spalla fresca disossata e Pancetta fresca squadrata. Sul versante estero regna il segno “meno”.