I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di giugno, si sono confermati al rialzo per quanto riguarda il latte spot. Stabili gli altri prodotti monitorati, ad eccezione dei listini dei bovini da macello che si sono mostrati nuovamente in calo.
Latte
Restano orientati al rialzo i prezzi del latte spot, giunti alla sesta settimana consecutiva di aumenti, complice anche un calo della raccolta. A Milano le quotazioni sono cresciute del 2% rispetto alla settimana precedente, attestandosi sui 510 €/t, il valore più alto da fine febbraio. Aumento di entità simile a Verona (+1,9%) con il confronto anno su anno che rimane comunque negativo (-16%).
La dinamica rialzista interessa anche il latte di importazione, sia il prodotto francese che tedesco (+3% circa), e, in misura meno marcata, il latte di origine biologica, in frazionale aumento a Milano rispetto alla settimana precedente.
Materie grasse
Ancora stazionario il comparto nazionale delle materie grasse che registra un buon livello dalla domanda. A Milano il burro pastorizzato conferma la soglia dei 2,90 €/kg, di fatto la metà del livello che si registrava nella scorsa annata. Assenza di variazioni anche per le piazze di Mantova (2,95 €/kg) e Cremona (4,10 €/kg).
Nel complesso, l’andamento è apparso stazionario anche a livello continentale, con il burro di centrifuga di Kempten in Germania che guadagna un +0,8% salendo su 4,71 €/kg. Viceversa, il burro olandese arretra dello 0,6% scendendo sui 4,75 €/kg.
Tornando ai listini nazionali, un lieve aumento (+0,02 €/kg) si è osservato per la crema di latte italiana, salita sui 2,34 €/kg, mentre è rimasto stabile lo zangolato (2,70 €/kg).
Grana Padano
Variazioni assenti o limitate per i listini all’ingrosso del Grana Padano, in un contesto di rinnovata staticità per i formaggi. Sulla piazza di Milano stabili tutte le stagionature con lo stagionato 9 mesi che si mantiene su 8,73 €/kg, di fatto in linea con i valori dello scorso anno. Resta invariato anche il listino di Mantova mentre avanzano lievemente le stagionature più lunghe quotate a Cremona e Verona.
Inversione di tendenza a livello continentale per i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea, con rincari sia per lo svizzero Emmentaler (+2,1%) che per l’olandese Edammer (+0,9%).
Parmigiano Reggiano
Sostanziale stabilità anche per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, con cenni di ribassi per le stagionature più brevi quotate a Parma. In particolare, sulla piazza emiliana lo stagionato 12 mesi perde il -0,8% su base settimanale attestandosi sotto la soglia dei 10 €/kg, dato che non si registrava da novembre del 2020. Lo stagionato 24 mesi si mantiene invece stabile su 11,75 €/kg. Ferme anche le piazze di Modena e Milano mentre arretra il listino di Mantova, con ribassi di circa mezzo punto percentuale su tutte le stagionature. Stessa dinamica per le stagionature meno lunghe di Reggio-Emilia.
Su base tendenziale, i prezzi si mantengono al di sotto dei valori dello scorso anno con picchi del -7% per Mantova e Parma.
Pecorino Romano
Dopo il ribasso della scorsa settimana si mantengono invariati listini all’ingrosso del Pecorino Romano. A Milano lo stagionato 5 mesi conferma 13,95 €/Kg, a fronte di un aumento su base tendenziale che si attesta a ridosso del +20%.
Relativamente alle esportazioni, gli ultimi dati Istat rivelano un aumento di un punto percentuale in termini di volumi venduti all’estero. Gli introiti monetari, invece, crescono del +30%, beneficiando della crescita dei prezzi medi all’esportazione.
Bovini vivi
In linea con quanto osservato la settimana precedente, continuano a susseguirsi segnali di ribasso sulla piazza di Mantova, a fronte di una maggiore stabilità a Modena. In particolare, nuovo passo indietro per i vitelloni Charolaise nella piazza di Modena (3,43 €/kg a peso vivo) mentre restano stabili i vitelloni della razza Limousine così come gli incroci nazionali. A Mantova, invece, diffusi segni “meno” per i vitelloni da macello, con cali settimanali di un centesimo di euro.
Per i vitelli a carne bianca i prezzi restano ancorati ai valori della scorsa settimana sia a Mantova che a Modena.
A livello di fondamentali di mercato, i dati più aggiornati dell’Anagrafe nazionale zootecnica evidenziano a maggio un volume di macellazioni pari 220mila capi, valori in linea con la media degli ultimi dieci anni. A livello complessivo, invece, nei primi cinque mesi dell’anno sono stati macellati 937mila capi bovini, valore inferiore di circa 11 punti percentuali rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Dato che conferma dunque un quadro di deficit dell’offerta.
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