Due miliardi e 800 milioni di investimenti per tutelare e migliorare la biodiversità animale di interesse zootecnico. L'efficienza delle reti idriche. Proteggere i raccolti, gli animali e le piante, rendendo il settore agricolo italiano più competitivo e resiliente grazie a una grande campagna di incentivazione degli strumenti assicurativi. Stabilizzare il reddito delle aziende agricole in caso di sua diminuzione per crisi di mercato. Queste le fondamenta sulle quali è stato costruito il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn) 2014-2022.
Il punto sul Psrn si è fatto durante l'evento di chiusura delle attività di comunicazione svoltosi a Roma alla presenza dei dirigenti del Masaf responsabili delle varie misure e sottomisure sul quale il piano è stato incardinato.
Conservazione, uso e sviluppo sostenibile delle risorse genetiche
Questi fondi hanno consentito quindi di promuovere lo sviluppo di un modello zootecnico sempre più sostenibile e competitivo. La sottomisura sulla tutela della biodiversità animale ha l'obiettivo della salvaguardia e del miglioramento delle razze animali di interesse zootecnico, con una particolare attenzione alle razze autoctone allevate in Italia, con l'intento di accrescere la salute e il benessere degli animali, di ridurre l'impatto ambientale e di migliorare la qualità delle produzioni.
Indirizzata a enti pubblici e privati comprese università e istituti di ricerca, alla sottomisura sono stati assegnati circa 89 milioni di euro. Finanziati, attraverso due procedure di evidenza pubblica, 17 progetti per un totale di 47 beneficiari per un contributo concesso di € 88.606.466,15. La sottomisura ha permesso di realizzare, ad oggi, sulle razze coinvolte nei progetti, oltre 280.000 caratterizzazioni fenotipiche, 110.000 caratterizzazioni genetiche ed elaborare 130 nuovi indici genetici.
La forza dei dati
Questa sottomisura favorisce la creazione di un sistema di gestione unitario delle informazioni per la biodiversità zootecnica. A tal fine si è promossa la creazione di un partenariato stabile tra gli operatori del settore zootecnico allo scopo di realizzare un sistema informatico Open Data in grado di mettere a disposizione una serie di informazioni utili per il miglioramento del potenziale genetico delle nostre razze e del livello quali-quantitativo delle produzioni zootecniche nazionali.
Il Progetto Leo di Aia
Per questa sottomisura è stato concesso un contributo complessivo di 93 milioni al progetto Leo (Livestock Environment Opendata – Piattaforma Opendata per la Zootecnia) che ha come obiettivo generale quello di definire protocolli di raccolta dati relativi al benessere animale, agli aspetti sanitari e alla sostenibilità economica ed ambientale del comparto zootecnico e di integrare tutti i dati disponibili in una banca dati (BD) Open Data per un loro utilizzo razionale e consapevole al fine di conservare, valorizzare ed utilizzare la biodiversità del patrimonio zootecnico italiano.
Il progetto Leo ha raggiunto una copertura geografica completa, attraverso il coinvolgimento di oltre 18.000 aziende zootecniche distribuite sull’intero territorio nazionale, raccogliendo informazioni su circa 190 razze allevate in Italia, di cui 150 autoctone o a limitata diffusione. L’accesso alla banca dati si effettua attraverso il sito web del progetto Leo.