C’è un grande mangimificio, quello di Valdaro, in provincia di Mantova, che presenta una caratteristica di rilievo: niente antibiotici, niente mangimi medicati. La struttura produttiva fa parte del Consorzio Agrario del Nordest. Abbiamo chiesto a Claudio Casolari, dirigente del Settore zootecnico di questo consorzio, di parlarcene.
«Da ben dieci anni gli stabilimenti mangimistici del Consorzio Agrario del Nordest sono completamente antibiotic-free; i mangimi medicati sono stati eliminati e sono state introdotte nuove linee che mirano a supportare l’allevatore nel processo di riduzione degli antibiotici in stalla, nel perseguimento del benessere animale e più in generale verso i driver sempre più richiesti dai consumatori finali e quindi dai trasformatori».
Perché Valdaro non produce mangimi medicati?
«Grazie per la domanda, particolarmente importante. Noi abbiamo fatto una scelta di campo chiara ed esplicita: abbiamo detto no ai mangimi medicati. Non ne produciamo. Immagino che questa presa di posizione netta possa stupire, ma credo anche che linee di prodotto come Rumilat o Maxi Beef Revolution esprimano chiaramente quale sia la nostra policy aziendale. Permettimi inoltre di sottolineare che abbiamo fatto questa scelta dieci anni fa, agli albori di quella rivoluzione che ha investito il mondo della trasformazione e che ci ha premiato».
Il Consorzio Agrario del Nordest fornisce agli allevatori mangimi certificati per animali da reddito, in particolare vacche da latte, bovini da carne e suini. Mangimi accompagnati dal brand “Calv Alimenta - Sicuri di crescere”. Inoltre offre servizi qualificati di assistenza tecnica, studiati per supportare la produzione di carne e latte di alta qualità, in funzione dei vari disciplinari produttivi.
I mangimi del Consorzio sono prodotti nei noti poli agroindustriali di Valdaro, in provincia di Mantova, e di San Pietro di Morubio, in provincia di Verona. Le strutture, con linee dedicate certificate “no ogm”, producono mangimi alla rinfusa, mangimi in sacco da 25 e 10 kg, mangimi unifeed in balloni fasciati da 4 quintali e altre soluzioni, anche personalizzabili, per una produzione complessiva annua che supera i 3,5 milioni di quintali di mangimi, di cui l’80% circa viene ottenuta proprio qui a Valdaro.
Il polo agro-industriale di Valdaro è il più grande dei due stabilimenti ed è considerato un centro d’eccellenza in Europa per la produzione di alimenti per animali da reddito. La struttura occupa una superficie complessiva di 76mila mq e è collegata ad un sistema logistico intermodale fluviale-ferroviario-stradale che permette di ottimizzare trasporti ed emissioni.
Dallo stabilimento di Valdaro escono mangimi composti per vacche da latte, per bovini da carne, per suini, per cavalli; inoltre mangimi “rurali” per animali da cortile.
La mission dell’attività mangimistica del Consorzio Agrario del Nordest?
«Il Consorzio Agrario del Nordest - spiega Casolari - è una realtà, situata a monte della filiera, impegnata fortemente nella generazione di contenuti utili per la valorizzazione dei prodotti zootecnici italiani a tutti i livelli.
L’obiettivo è trasferire valore sia agli allevatori sia ai trasformatori, quindi alle realtà più vicine alla tavola dei consumatori e per forza di cose più attente alla comunicazione (tramite packaging alimentare, pubblicità tradizionale, web, social e più in generale con qualunque strumento utile per lo storytelling del prodotto). Grazie a tutto questo, la divisione zootecnica del Consorzio Agrario del Nordest, con il supporto del polo produttivo di Valdaro, è il primo riferimento non solo per migliaia di allevatori sul territorio, ma anche per i grandi operatori protagonisti dell’agroalimentare italiano che richiedono filiere ricche di gusto, salute, valori e contenuti. Tra i nostri clienti diretti possiamo vantare infatti brand di levatura mondiale».
Quali materie prime vengono lavorate al mangimificio di Valdaro?
«Le materie prime classiche sono mais e soia, a cui si aggiungono i cereali a paglia come orzo, frumento, sorgo. Oltre a queste vengono lavorati numerosi altri ingredienti ad alto valore tecnico, facilmente riconoscibili nei mangimi essendo presenti “a vista”: si tratta dei prodotti fioccati (mais, soia, orzo, pisello proteico) o ancora del lino estruso e di altri componenti. La maggior parte di queste produzioni è realizzata direttamente dagli agricoltori delle filiere del Consorzio Agrario del Nordest».
Dunque si tratta di materie prima di sicura qualità.
«Certo. E lo comunichiamo anche. Nel corso degli eventi e delle fiere a cui siamo soliti prendere parte cerchiamo sempre di porre l’accento sull’alta qualità delle materie prime utilizzate. Per questa ragione esponiamo gli ingredienti che ho appena elencato all’interno di calici da degustazione, normalmente utilizzati per i vini di pregio.
È una metafora che ci sembra particolarmente calzante. Il valore aggiunto dei nostri mangimi nasce da qui: dall’alta qualità dei vari ingredienti di filiera, lavorati nei nostri stabilimenti».
Ancora a proposito delle materie prime per la lavorazione mangimistica: quanto di queste proviene dagli agricoltori soci del consorzio e quanto viene acquistato sul mercato?
«Per ciò che riguarda la filiera della carne, sostanzialmente il 100%. Per quanto riguarda invece le altre filiere, non siamo ancora in grado di coprire tutto il fabbisogno, ma ci stiamo lavorando. Noi siamo il Consorzio Agrario del Nordest e ovviamente cerchiamo di valorizzare al massimo le produzioni dei nostri soci e clienti (e più in generale le produzioni nazionali). Le nostre principali divisioni (agronomica, gestione cereali e zootecnica) collaborano tutti i giorni in stretta sinergia per raggiungere questo obiettivo, andando a generare una perfetta economica circolare con importanti ricadute sul territorio».
Qual è il rapporto del Consorzio con gli agricoltori (soci e clienti) che forniscono le materie prime destinate alla produzione dei mangimi?
«Le tre principali divisioni del Consorzio Agrario del Nordest (il settore agronomico, il settore cereali e il settore zootecnico) lavorano fianco a fianco per fornire all’allevatore tutti i vantaggi di una filiera completa e accuratamente controllata.
Con i servizi di consulenza in campo per la gestione del ciclo agronomico puntiamo a dare all’Imprenditore Agricolo tutte le strumentazioni necessarie per ottenere produzioni elevate, sostenibili e di alta qualità. Ai piani di difesa personalizzata (ad esempio contro diabrotica, piralide e cimice) associamo la fornitura di strumentazioni avanzate: dai funghi micorrizici ai batteri azotofissatori, fino ad AF-X1, soluzione rivoluzionaria contro le aflatossine. Grazie a tutto questo, l’Imprenditore può raggiungere e superare i livelli qualitativi richiesti al conferimento, per le filiere agroalimentari e per quelle zootecniche».
E come vengono pagati gli agricoltori per le loro forniture di materie prime?
«Parallelamente a quanto appena detto, offriamo numerose soluzioni contrattuali che permettono all’imprenditore agricolo di ottimizzare la parte commerciale. Ai classici contratti per le forniture “al pronto” abbiniamo soluzioni innovative che permettono di “fissare” i prezzi durante tutto il ciclo colturale, anche prima della semina. Tutti i giorni inviamo via sms le quotazioni; l’Imprenditore, in funzione dei suoi costi di produzione, può bloccare il prezzo del giorno, quando lo riterrà conveniente.
A questo valore andranno poi aggiunte le premialità, in base alla qualità del prodotto. Il nostro suggerimento è di utilizzare i contratti di gestione per il 50% della produzione e i contratti con fissazione del prezzo per il restante 50%: il giusto equilibrio tra sicurezza e opportunità. Ci poniamo quindi al fianco dell’imprenditore agricolo per facilitare il raggiungimento di due grandi obiettivi: essere eccellenti, sia in campo, sia in ufficio, con un serio e ponderato approccio commerciale».
Le remunerazioni per l’agricoltore fornitore dipendono quindi dal tipo di contratto scelto.
«Certo. L’imprenditore agricolo ha comunque la certezza di conferire la propria produzione ad un partner molto solido, impegnato in questi mercati dal 1895 e capace di offrire liquidazioni risultate sistematicamente superiori alle medie di mercato. A questo proposito, permettimi di darti un dato numerico, molto concreto, riferito ai contratti di gestione. Negli ultimi 9 anni abbiamo distribuito a soci e clienti, oltre e in aggiunta alla media di mercato, un valore di ben 3,9 milioni di euro».
Quali le caratteristiche di questi contratti?
«Si tratta di contratti per i nostri soci che prevedono due acconti e un saldo. E che ci permettono di sfruttare al meglio le opportunità di mercato per valorizzare il più possibile le produzioni».
Come avvengono i conferimenti?
«Il processo della filiera agro-zootecnica è completo e articolato; il ciclo agronomico si chiude proprio nell’impianto produttivo di Valdaro con la trasformazione delle materie prime in mangimi di alta qualità. Non a caso, lo stabilimento è dotato di un grande centro di stoccaggio ed essiccazione.
Qui gli agricoltori possono conferire direttamente, anche “sotto trebbia”. Il Consorzio Agrario del Nordest, grazie a una ampia rete di centri di stoccaggio che vede al centro questo stabilimento, raccoglie ogni anno 4 milioni di quintali di cereali, tra filiere zootecniche e filiere alimentari».
Il mangimificio di Valdaro produce tre categorie di prodotti: prodotti alla rinfusa, prodotti confezionati in sacco da 10 e 25 kg, mangimi unifeed in balloni fasciati da 4 e 8 quintali. Quale delle tre categorie vede la domanda crescere di più?
«Sicuramente la rinfusa, che è in forte crescita (ad oggi il 90% della produzione). Il volume dei mangimi in sacco è invece stabile (circa il 10% della produzione). Due dati che rispecchiano un chiaro orientamento del mercato; le stalle stanno diventano sempre più grandi e strutturate. Il sacco da 25 kg sta diventando sempre un prodotto per nicchie specializzate. Il ballone fasciato è un prodotto di nicchia specifico per le zone collinari e montane: ricco di fieni, mediche essiccate, cereali, leguminose e cereali trattati termicamente».
Quali sono le materie prime non accettate?
«In ingresso e in uscita (vedi punto 6 della mappa), tutti i camion devono sostare tassativamente nelle aree di sosta, in attesa del responso del laboratorio di analisi.
Ogni partita viene campionata ed analizzata. Le materie prime rifiutate sono tutte quelle che non raggiungono gli standard richiesti dalle normative e dai più stringenti protocolli di qualità certificata, adottati dal nostro stabilimento. Il laboratorio di analisi è dotato di apparecchiature all’avanguardia, come i Nir di ultima generazione, costantemente aggiornati.
Il processo di controllo è veramente sistematico e minuzioso».
Di quali certificazioni è dotato lo stabilimento?
«Le posso elencare così:
- Iso 22000 / Sicurezza alimentare (Csqa).
- Iso 9001 / Sistema qualità (Csqa).
- Dtp 30 / Mangimi non contenenti e non derivanti da ogm.
- Dtp 30 / Mais non contenente e non derivante da ogm.
- Global Gap / Buone pratiche di produzione (Sgs).
- Dtp 042 / Mangimi vegetali privi di grassi animali e farine animali.
- Mangimi biologici (Bios)».
Cosa vuol dire il vostro slogan “Sicuri di crescere”?
«Incremento della qualità, della produttività e della sostenibilità, tramite serietà, professionalità e innovazione crescente: questi sono i punti fermi che caratterizzano le produzioni zootecniche del Consorzio Agrario e di Calv Alimenta, alla base dei plus garantiti agli allevatori. Ecco perché le produzioni sono sempre contraddistinte dallo slogan “Sicuri di crescere”; il Consorzio offre agli allevatori soluzioni sempre eccellenti e sempre altamente produttive, capaci di generare marginalità in stalla e valore nella mandria. Grazie a questi presupposti, il Consorzio Agrario partecipa direttamente o indirettamente a tutte le grandi filiere della carne, del latte e a quelle dei formaggi, in particolare di quelli a pasta dura come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Monte Veronese, l’Asiago, il Montasio, il Bagoss eccetera».
Si possono sintetizzare in pochi punti quali sono i vostri punti di forza?
«Anche in questo caso potrei rispondere con un piccolo elenco schematico:
- consulenza in stalla per l’ottimizzazione del ciclo zootecnico;
- mangimi per migliorare il benessere animale;
- mangimi per favorire la riduzione dei farmaci in stalla;
- grande flessibilità produttiva per la fornitura di prodotti personalizzati e su misura
- valorizzazione delle materie prime regionali e nazionali;
- controlli qualità sistematici in entrata e in uscita;
- flotta moderna e georeferenziata».
Georeferenziata?
«Sì. In merito a quest’ultimo punto, permettimi un approfondimento. Abbiamo investito molto sulla logistica, per garantire ai nostri clienti consegne sempre più veloci e precise. Oggi tutti i nostri autotreni sono georeferenziati, controllati dal centro di coordinamento logistico a Valdaro. Mettiamo in strada decine di autotreni al giorno; la flotta è in costante rinnovo e stiamo puntando ad avere una flotta al 100% Euro 6; inoltre entro fine anno avremo 5 mezzi a metano.
Parallelamente cerchiamo di spostare parte del traffico su ferrovia, grazie all’interporto di Valdaro. Abbiamo completato inoltre l’integrazione totale delle nostre infrastrutture informatiche con la flotta, in modalità IoT. E prossimament inizieremo a inviare all’allevatore un aggiornamento costante via sms sullo stato di evasione dell’ordine. In altre parole avvertiremo l’allevatore con un messaggio: stiamo arrivando!».
Leggevo che tra le caratteristiche che distinguono Valdaro rispetto a molti altri mangimifici c’è la flessibilità.
«Mettiamo per un secondo da parte la struttura hardware e focalizziamoci sull’approccio commerciale e produttivo: le nostre caratteristiche distintive sono certamente l’elasticità e la duttilità, all’interno però dei rigidi parametri richiesti dalle certificazioni di qualità. Da una parte, questo vuol dire estrema attenzione al territorio, alle sue specificità, alle sue esigenze; ti faccio un esempio emblematico, recentemente abbiamo soddisfatto le richieste di una rete di allevatori e di trasformatori alla ricerca di mangimi “bianchi”, privi di mais. Dall’altra parte, vuol dire offrire sicurezza e alti standard ai trasformatori che devono soddisfare le richieste della distribuzione internazionale. La nostra “flessibilità certificata” è ambita e ricercata; non ti nascondo che abbiamo ricevuto i complimenti di grandi catene estere molto rinomate; anche la distribuzione finale infatti visita regolarmente il nostro stabilimento, con “audit” molto approfonditi».
LE VARIE PARTI DELLO STABILIMENTO
DI VALDARO (MN):
1 - Area zootecnica: linee di produzione mangimi, anche con certificazioni bio e no ogm.
2 - Area zootecnica: altre linee di produzione mangimi, anche con certificazioni bio e no ogm.
3 - Area zootecnica: magazzini di stoccaggio mangimi in sacco.
4 - Area zootecnica: magazzino stoccaggio cereali.
5 - Area zootecnica: area conferimento, essiccazione e silos stoccaggio cereali.
6 - Area zootecnica: laboratorio di analisi e direzione stabilimento.
7 - Area assicurativa: agenzia Generale Cattolica.
8 - Area meccanizzazione: concessionaria Kubota.
9 - Area meccanizzazione: centro ricambi multimarca.
10 - Area meccanizzazione: officina.
11 - Area meccanizzazione: esposizione usato.
Rumilat, Maxi Beef Revolution
L’Informatore Zootecnico ha chiesto a Claudio Casolari se gli allevatori di bovini da latte clienti di Valdaro stiano manifestando preferenza per una linea di mangimi in particolare. Ecco come ha risposto:
«Sì, sicuramente per i mangimi Rumilat, la linea studiata appositamente per migliorare il livello di benessere animale. Un rumine efficiente concorre in maniera determinante allo stato di salute dell’animale e favorisce produzioni qualitativamente superiori. Inoltre, quando la bovina da latte gode di situazioni ottimali esprime al massimo il proprio potenziale produttivo e riproduttivo. Rumilat favorisce tutto questo, con un valore aggiunto importante: questa linea di mangime può aiutare l’allevatore a impostare una nuova narrazione delle attività zootecniche, andando incontro alle esigenze del consumatore. Tutto questo è possibile grazie all’alto contenuto di fibre, capace di migliorare l’attività ruminale, unitamente ad un eccellente apporto energetico, costante nel tempo. Inoltre Rumilat soddisfa tutti i disciplinari produttivi dop».
Fin qui per i bovini da latte. In quanto invece ai bovini da carne, Casolari aggiunge che gli allevatori clienti di Valdaro stanno manifestando preferenza per la linea di mangimi denominata Maxi Beef:
«Anche nel caso dell’allevamento di bovini da carne i contenuti tecnologici dell’alimento hanno dato il via ad un vero successo commerciale. Mi riferisco alla linea Maxi Beef e in particolare a Maxi Beef Revolution, che rappresenta lo stato dell’arte nell’alimentazione dei bovini da carne; garantisce il massimo risultato in termini di benessere animale ed una significativa riduzione dell’utilizzo di farmaci durante l’intero ciclo di vita dell’animale. Maxi Beef Revolution deve essere impiegato nelle prime fasi dell’allevamento del bovino da carne con particolare riferimento alla delicata fase di adattamento. Grazie all’impiego di prebiotici e probiotici, di particolari sostanze fitoterapiche ed altre componenti naturali, Maxi Beef Revolution agisce esaltando la funzionalità ruminale, potenziando le funzioni detossificanti, antiossidanti ed immunostimolanti, e garantendo, inoltre, la protezione ed il controllo della coccidiosi».