Trentino/1, la Federazione: comparto latte in salute

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Mauro Fezzi, presidente della Federazione.
All’assemblea degli Allevatori si prospetta un prezzo del latte tra i 50 e i 60 centesimi al litro. In aumento la produttività delle bovine. Mauro Fezzi: urgente rivedere il disciplinare per la concessione del marchio per la carne fresca

Il comparto della zootecnia da latte, in Trentino, può essere considerato in buona salute. E’ questo il dato più confortante emerso dall’annuale assemblea dei soci della Federazione provinciale degli allevatori. La produzione di latte in Trentino nel 2018 ha raggiunto un nuovo record, avvicinandosi sempre più al milione e mezzo di quintali.
Dalle prime indicazioni emerse dai caseifici sociali il prezzo che sarà liquidato dopo le rispettive assemblee si attesterà per il 2018 tra 0,50 e 0,60 euro. E la produzione media per capo per lattazione, per il bestiame iscritto al libro genealogico tenuto dalla Federazione, è stata di 7.690 kg, con un aumento di 112 kg sul 2017. La percentuale di proteina è stabile a 3,44%, “un valore di tutto rispetto” ha affermato, nella sua relazione, il presidente della Federazione Mauro Fezzi (nella foto).
Preoccupante la chiusura del rapporto con il Sait, il consorzio di secondo grado delle cooperative di consumo che dopo oltre 10 anni non ha più rinnovato il contratto con la Federazione per la fornitura della carne fresca per la sua rete distributiva facendo così saltare il rapporto importante fra i vari settori della cooperazione. La cosa è stata deprecata dalla presidente della Federazione trentina della cooperazione, Marina Mattarei, che ora auspica che siano le singole cooperative a fare accordi con gli allevatori. In compenso si è stipulato un accordo con un soggetto importante della gdo trentina.
Fezzi ha ricordato ai vertici della Provincia autonoma, il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli, l’urgenza di rivedere il disciplinare per la concessione del marchio per la carne fresca: “È indispensabile valorizzare l’origine degli animali e credo che quelli nati in Trentino possano fornire la massima sicurezza al consumatore. Il nostro auspicio è che la Provincia si attivi sollecitamente”.
Pronta la risposta dell’assessore Zanotelli che ha ricordato che “l’attenzione della Giunta per la zootecnia è tangibile; e sul marchio qualità, così come sul tema della semplificazione amministrativa, abbiamo avviato un confronto all’interno del Tavolo verde per capire come modificare le norme. Anche per dare una priorità agli allevatori trentini nella gestione delle malghe il nostro impegno è quello di rafforzare il protocollo già in essere. Ma vogliamo andare oltre, modificando la legge fondamentale per gli interventi sull’agricoltura, la numero 4, che ha bisogno di ammodernamento”.
Sul problema grandi carnivori, Fezzi ha riconosciuto gli sforzi di questa giunta, auspicando che il premio per gli animali possa essere mantenuto e potenziato. Puntuale l’impegno del presidente Fugatti: “Il nostro impegno per ridimensionare i grandi carnivori è costante, anche nei rapporti con il governo centrale”.

PIÙ DI 24MILA BOVINI

Il direttore della Federazione Massimo Gentili in assemblea ha ricordato come il valore della produzione legata alle attività della Federazione allevatori, dai controlli al commercio bestiame, dallo spaccio a tutti gli altri servizi svolti dalla Federazione, abbia superato i 14 milioni, con un utile di 40 mila euro. Il patrimonio netto ammonta a 6 milioni 857mila euro e testimonia la solidità della Federazione.
I soci sono 1.150 con un totale di 24.176 capi bovini, 125 aziende di ovicaprini con 2.200 capi, 352 allevamenti di cavalli Haflinger e Noriker per 641 capi in selezione.
In totale in provincia, invece, il numero di capi allevati è in costante aumento e oggi ha raggiunto queste cifre: 45.500 i capi bovini, 47.000 gli ovicaprini e 2.400 gli equini. Il numero di stalle è costante, aumentano lievemente quelle medio-grandi e chiudono quelle più piccole. Molto importante è la continua entrata nelle aziende più consistenti dei giovani, che danno un avvenire certo al settore e che vantano anche una adeguata preparazione.

Trentino/1, la Federazione: comparto latte in salute - Ultima modifica: 2019-06-07T12:19:39+02:00 da Lucia Berti

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