I conteggi finali sono ancora in corso ma la produzione totale a livello europeo di latte nel corso del 2015 è stimata in aumento, rispetto al 2014, dell’1%, e con ogni probabilità anche la produzione 2016 sarà ancora in crescita.
Questo almeno secondo quanto indicato dal documento Short-Term Outlook (Previsioni a breve termine) pubblicato recentemente dalla Commissione dell’Ue sui diversi comparti agricoli e zootecnici europei.
Più nel dettaglio gli uffici statistici comunitari hanno rilevato che tra aprile 2015 (ovvero con l’inizio della fase post-quote) e luglio, le consegne di latte nell’Unione europea sono aumentate di circa il 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento che seguiva il calo dell’1,3% registrato nel primo trimestre dell’anno, dovuto al tentativo di moltissime aziende di limitare il crearsi di surplus produttivi nell’ultima campagna di quote.
In ogni caso, rileva la Commissione Ue, l’aumento complessivo della produzione di latte registrato nei mesi scorsi può sembrare sorprendente data la forte riduzione del prezzo dei prodotti lattiero-caseari, e dello stesso latte crudo, osservato negli ultimi mesi.
Tuttavia il tempo che intercorre dalla discesa del prezzo del latte e i necessari cambiamenti aziendali per, eventualmente, ridurre la produzione è in genere di molti mesi. Anche perché un volta definita la mandria aziendale, anche in presenza di prezzi del latte in calo, gli allevatori tendono a mantenere la produzione elevata per coprire i costi fissi.
È necessario considerare che, in Europa, la quantità di vacche attualmente in produzione deriva da decisioni prese dagli allevatori almeno un anno fa. Inoltre i prezzi dei mangimi sono stati relativamente bassi e la disponibilità di pascoli – soprattutto in Nord Europa – è considerata nella norma, tranne che in alcuni paesi più colpiti da ondate di calore durante l’estate.
Il numero delle bovine
Proprio a proposito di mandria complessiva, l’Outlook della Commissione indica che nell’Ue-15, l’aumento del numero di vacche da latte registrato a dicembre 2014 (+0,8% rispetto al 2013) è stato ulteriormente confermato nell’indagine sui capi di bestiame tra giugno-luglio (+1,2%).
L’incremento è stato particolarmente significativo in Irlanda (+5,7%), Paesi Bassi (+3,5%) e Regno Unito (+2%). Al contrario, il numero di vacche da latte è stato abbastanza stabile in Francia, Spagna, Italia, Belgio e Danimarca; infine è sceso in Svezia. Inoltre, nel 2015, il numero di giovenche allevate per la rimonta in stalla è in generale al di sotto dell’anno precedente, tranne che in Italia e nei Paesi Bassi.
L’outlook di Bruxelles indica inoltre che gli allevatori dell’Ue-15 intensificheranno nei prossimi mesi l’avvio di vacche al macello, come scelta imprenditoriale in risposta ai bassi prezzi del latte crudo.
In quest’ottica, una dinamica particolarmente elevata si è registrata in Romania (a seguito di un aumento eccezionale in consegne di latte nel 2014), Estonia e Lituania, fortemente influenzati dal divieto di importazione per l’embargo stabilito in Russia.
Nello sguardo verso il 2016, l’Outlook vede un ulteriore incremento della produzione di latte. Questo perché è previsto che la mandria complessiva bovina andrà ancora a crescere e anche perché la riduzione delle consegne di latte che si è osservata nel primo trimestre 2015, al fine come si accennava di rimanere nell’ambito delle quote di produzione, non avrà luogo nel 2016.
L’articolo completo è pubblicato su Informatore Zootecnico n. 2/2016
L’edicola di Informatore Zootecnico