La guerra in Ucraina in primo piano, problema umanitario prima che economico, ma anche l’obiettivo della sostenibilità cui il Consorzio di tutela del Grana Padano guarda da anni con grande impegno anche con un progetto internazionale arrivato ai risultati finali proprio in questi giorni.
Lo ha fatto sapere il direttore generale del Consorzio del Grana Padano, Stefano Berni. «Tra i tanti problemi, in primo luogo umani, provocati dal conflitto in Ucraina, c’è il rallentamento della ripresa economica e l’insostenibilità – ha sottlnieato – dei costi dell’energia derivante anche dalle fonti di approvvigionamento».
Il conflitto in Ucraina e l’iniziativa di solidarietà
«È un momento di grande drammaticità, che richiede la solidarietà di tutti: il Consorzio di tutela del Grana Padano l’ha voluta manifestare – ha detto Berni – in primo luogo mediante un contributo di 200mila euro per le attività della Croce Rossa a favore delle popolazioni colpite.
Nel percorso di riduzione dell’impatto ambientale anche il progetto Ttgg
Sul risparmio energetico e sulla riduzione dell’impatto ambientale, come ha sottolineato Berni, il Consorzio promuove da anni progetti di ricerca finalizzati a individuare metodi e tecnologie per ridurne il consumo in tutte le fasi della filiera produttiva, dall’allevamento per la produzione di latte, alla trasformazione e stagionatura del formaggio sino al confezionamento del prodotto finito.
«Con il progetto Life Ttgg – The tough get going, frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, abbiamo voluto - ha ricordato il direttore generale - fornire alla filiera del Grana Padano Dop un set strategico per ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche mediante proposte per arrivare all’efficienza energetica e alla diminuzione degli sprechi.
Un software di supporto per la filiera del Grana Padano
Nelle prossime settimane, grazie ai risultati dell’applicazione del metodo europeo Pef (Product environmental footprint) su tutta la filiera del Grana Padano Dop e degli audit di efficientamento effettuati in caseifici, stagionatori e stalle, sarà a disposizione delle aziende produttrici di formaggio Dop un software di supporto alle decisioni ambientali che, tra le diverse funzioni, permetterà loro di ottimizzare l’intero processo produttivo, attraverso la stima del consumo di energia e la definizione dei potenziali risparmi energetici: dal recupero di calore dal siero di latte, fino ai condensatori.
Più flessibilità e meno burocrazia nell’utilizzo delle risorse del Pnrr
«Oggi il Pnrr e in particolare la “Missione 2” del Piano, dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, porta in dote – ha sottolineato Berni – dei contributi finanziari importanti che potrebbero consentire alle filiere agroalimentari di compiere la necessaria evoluzione verso un’economia non soltanto green, ma anche più sostenibile, soprattutto in termini civili e umani».
Il 14 marzo scorso, come fa notare Berni, è stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 22 dicembre 2021 del ministero delle Politiche agricole che fissa i criteri, le modalità e le procedure per l'attuazione dei Contratti di filiera e di distretto previsti dal fondo complementare al Pnrr, che prevede una dotazione finanziaria straordinaria di 1,2 miliardi.
«Per il Consorzio del Grana Padano è necessario a questo punto – ha continuato il direttore generale – che le istituzioni introducano maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse e che l’emergenza sia un altro motivo per sburocratizzare le procedure pubbliche di sostegno alle imprese che intendono investire in fonti rinnovabili e nella riconversione tecnologica, digitale e ambientale dei propri impianti».
«Il Consorzio – ha aggiunto Berni – rappresentando la più importante filiera del settore, che impegna un quarto del latte prodotto in Italia, potrebbe dare un forte impulso al rilancio e alla creazione di un modello energetico pulito e rinnovabile che, combattendo la crisi climatica, contribuirebbe ad alimentare la pace, la democrazia, i diritti umani e l’indipendenza».
La filiera del Grana Padano ha, infatti, manifestato già l’intenzione di investire oltre 180 milioni di euro per migliorare impianti e processi produttivi, puntando sulle energie rinnovabili e a una maggiore integrazione della produzione e alla creazione di migliori relazioni di mercato e proseguendo soprattutto nel percorso di transizione ecologica proposto dal Green Deal.