Sulla Psa la situazione è monitorata grazie alla strategia messa in atto dal commissario straordinario alla Psa, Giovanni Filippini: «Abbiamo ripreso l'export dei nostri prodotti stagionati con il Canada e stiamo riavviando i negoziati con il Giappone - ha detto durante l’audizione informale che si è svolta il 4 febbraio scorso in commissione Agricoltura, a Palazzo Madama -. Il dialogo è serratissimo per ridare fiducia ai Paesi importatori dei nostri prodotti e sicuramente le nostre azioni stanno rasserenando i mercati: stiamo correndo per anticipare il nemico». Il commissario ha poi precisato che la ripresa dell'export si riferisce ai prodotti stagionati, «perché oltre i 400 giorni di stagionatura, il virus non sopravvive».
«Stiamo cercando di anticipare le mosse della Psa, per ora - ha precisato sempre Filippini in audizione davanti alla IX (Industria e agricoltura) e X (Sanità e lavoro) commissioni del Senato - il virus non si sta diffondendo: questo significa che stiamo facendo bene e nella fase 2 vorremo iniziare a fare retrocedere il virus, negoziando con la Commissione per la riapertura in zona 1 o non infetta di parti del territorio che ora sono in fase di restrizione».
Per quanto riguarda i risarcimenti dei danni, diretti e indiretti, Filippini ha spiegato che «per i danni diretti, che sono seguiti dal ministero della Salute abbiamo già iniziato a dare gli anticipi, poi c’è il capitolo dei danni indiretti, ovvero la mancata produzione, che gestisce il Masaf con risorse importanti e anche con la possibilità di attivare la riserva di crisi come chiesto dal ministro Lollobrigida allo scorso Agrifish».
Ancora tre casi positivi nei cinghiali in Piemonte
L'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Valle D'Aosta ha comunicato con una nota del 4 febbraio scorso il ritrovamento di tre cinghiali positivi alla Psa nel Comune di Cerano (No). Non si segnalano, però, nuovi focolai negli allevamenti della provincia da settembre 2024 quando erano stati abbattuti oltre 20mila capi, circa il 40% del totale dei maiali allevati nel novarese.
Incontro con Filippini a Piacenza
Nella sede della Provincia di Piacenza si è svolto, intanto, il 3 febbraio scorso, un incontro sulla Psa con lo stesso Filippini, gli assessori regionali all’Agricoltura, Alessio Mammi, e alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, i rappresentanti degli enti locali, dei consorzi e delle associazioni agricole e industriali per fare il punto sulla strategia di contrasto alla diffusione del virus.
Una novità è l’impiego delle gabbie di cattura che le organizzazioni agricole hanno chiesto vengano poste nelle vicinanze degli allevamenti per evitare che i cinghiali infetti possano avvicinarsi. A questo incontro faranno seguito, nelle prossime settimane, altri momenti di aggiornamento in altre province.
A oggi le risorse messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per impedire la diffusione della Psa superano i 14 milioni di euro di cui 3 milioni di euro per il depopolamento e 11 milioni per il potenziamento delle misure di biosicurezza, sia all’interno che all’esterno degli allevamenti. «Ma siamo pronti a fare ancora di più, e a investire ulteriori risorse – ha aggiunto Mammi – per intervenire, sia sotto il profilo relativo al depopolamento dei cinghiali, sia per la biosicurezza negli allevamenti. A partire dalla riconferma, per il 2025, del milione di euro destinato alle Province, che sarà incrementato qualora fosse necessario, proprio per rafforzare le misure di contenimento delle specie selvatiche, possibile veicolo di trasmissione del virus».