La sostenibilità non è più una semplice scelta etica, ma una necessità per il futuro della zootecnia. Cai Nutrizione, polo mangimistico di Consorzi Agrari d’Italia, ha lanciato la prima edizione dell'Innovation Challenge, un'iniziativa nata per promuovere l’innovazione e la sostenibilità nella filiera dei mangimi per l’alimentazione zootecnica.
Avviato a giugno 2024, l'Innovation Challenge ha visto la partecipazione di dieci progetti innovativi, che sono stati valutati in base a criteri di innovazione, fattibilità tecnica, impatto economico, sostenibilità ambientale e capacità di affrontare le sfide future. Il vincitore dell'edizione 2024 è Marco Guida, tecnico di Consorzi Agrari d’Italia, con il progetto “Correlazione tra profili metabolici e tecnologia SenseHub”. La proposta si concentra sull’utilizzo di software avanzati per l’analisi dei profili metabolici dei bovini, integrando i dati delle analisi ematiche con quelli raccolti dai sistemi di monitoraggio SenseHub per ottimizzare la salute degli animali e prevenire malattie, migliorando così l’efficienza produttiva e il benessere animale.
Sostenibilità come chiave di competitività
"Oggi il futuro del nostro settore dipende dalla capacità di adottare pratiche sostenibili che migliorino sia l'efficienza economica che l'impatto ambientale", ha dichiarato Gabriele Cristofori, presidente di Cai Nutrizione. “Con l’Innovation Challenge vogliamo trasformare la sostenibilità in un pilastro fondamentale del business zootecnico, rispondendo alle esigenze di consumatori e stakeholder senza compromettere la competitività.”
La cerimonia di premiazione del progetto vincente di Marco Guida si è svolta a ottobre durante il convegno “Zootecnia Sostenibile: Conviene?”, organizzato da Cai Nutrizione presso la fiera zootecnica (Fazi) di Montichiari (Bs). L'evento ha visto la partecipazione di esperti e operatori del settore che hanno discusso le implicazioni economiche, sociali e ambientali della sostenibilità nella zootecnia.
Le voci del convegno
Il convegno, moderato dal giornalista Giorgio Setti, ha visto gli interventi di numerosi esperti, tra cui il professor Alberto Stanislao Atzori dell'Università di Sassari, che ha sottolineato come la sostenibilità sia essenziale non solo per l’ambiente, ma anche per la competitività delle imprese.
“La sostenibilità non è solo una questione ambientale - ha dichiarato Atzori - ma rappresenta un elemento chiave per la competitività a lungo termine. Attraverso strumenti come il Life cycle assessment (Lca) e l’integrazione dell’economia circolare, le aziende possono ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza economica”.
Il professor Atzori spiega che la riduzione delle emissioni può partire dall’alimentazione zootecnica, ad esempio nei bovini sarebbe opportuno migliorare la qualità dei foraggi per ridurre la quantità di metano emesso o, sempre per la riduzione di metano, potrebbero essere utilizzati degli additivi negli alimenti. Un altro esempio di mitigazione diretta, per ridurre metano e ammoniaca, è la gestione degli effluenti che è possibile gestire coprendo i vasconi, interrando i liquami e producendo biogas. La mitigazione indiretta invece è l’efficienza produttiva ovvero il principale driver per la riduzione degli impatti ambientali.
Atzori conclude affermando che “dobbiamo avere degli obiettivi ambientali ed economici, pianificare le azioni tecniche soprattutto quelle organizzative: analisi della risposta, monitoraggio e lavoro con gli altri (cooperative, mangimifici, associazioni tecniche). Questo è il ciclo e la circolarità del miglioramento. Per avere un’economia circolare dobbiamo pensare circolare”.
Anche l’allevatore Davide Chizzoni ha condiviso le sue esperienze sostenibili. “Abbiamo avviato la campagna a km cinque, acquistando foraggi a breve distanza per ridurre le emissioni derivanti dal trasporto, e abbiamo integrato pratiche per l’alimentazione e la gestione dei reflui, come l’impianto di biogas e i pannelli fotovoltaici”, ha spiegato Chizzoni, che ha evidenziato l’importanza della gestione integrata per ridurre l’impatto ambientale.
Andrea Ferla, direttore di Aral, ha messo in luce come le associazioni siano fondamentali per sostenere la transizione verso la sostenibilità. “Solo unendo le forze, coordinando le risorse e promuovendo buone pratiche tra tutti gli attori della filiera, possiamo ottenere risultati significativi e duraturi per l’intero settore”, ha dichiarato Ferla.
Il vicedirettore vendite di Dalma Mangimi, Federico Fiamberti, ha aggiunto: “Integrare gli scarti alimentari nell’alimentazione animale non solo riduce gli sprechi, ma ottimizza le risorse, contribuendo a una zootecnia più sostenibile e circolare.”
Infine, Fabio Mantovani, presidente di Coldiretti Mantova, ha sottolineato una difficoltà concreta: “In Italia, il mercato non è ancora pronto a pagare un prezzo più alto per i prodotti sostenibili. Per questo motivo, le azioni di sostenibilità devono essere affrontate a livello di sistema, così da distribuire i costi e massimizzare l’impatto”.
Sostenibilità come investimento per il futuro
In conclusione, Alessandra Todisco, direttore generale di Cai Nutrizione, ha evidenziato come la sostenibilità sia oggi una componente fondamentale per le aziende: “L’obiettivo è rendere questo progetto un appuntamento annuale. La sostenibilità non può essere vista come un di più a cui si può rinunciare facilmente, ma deve diventare necessaria, parte integrante della catena del valore ed essere integrata nel modello di business. Essere sostenibili non è un costo, ma un investimento che genera ritorni nel medio termine, soddisfa le richieste dei clienti, risponde alle attese degli stakeholder finanziari e rende le aziende più attrattive per i giovani talenti”.
L'Innovation Challenge 2024 si conferma così come un’importante piattaforma per promuovere l’adozione di pratiche sostenibili e innovative nel settore agro-zootecnico, con l’obiettivo di costruire un futuro più verde e competitivo per il settore, dove tecnologia e responsabilità ambientale vanno di pari passo.
Una nuova linea di mangimi per vacche da latte
Oltre all'Innovation Challenge, Cai Nutrizione ha annunciato il lancio di una nuova linea di mangimi, pensata per ottimizzare la nutrizione delle vacche da latte e migliorare la qualità della produzione. La linea Kappa, sviluppata attraverso il marchio Calv Alimenta, include 15 nuovi prodotti, tra cui mangimi per vitelli, vacche da latte, nuclei e mangimi per sistemi di mungitura automatizzati.
La linea comprende:
- Mangimi per vacche da latte Granaplus: cinque diverse formulazioni arricchite con proteine, fibre, grassi e oligoelementi che favoriscono la salute delle vacche, migliorano la qualità del latte e riducono l’impatto ambientale. Gli oligoelementi chelati, ad esempio, supportano la salute del tessuto corneo e la risposta immunitaria.
- Nuclei della linea Kappa: miscele concentrate di nutrienti essenziali come vitamine e minerali che arricchiscono le razioni per vacche da latte, prevenendo carenze nutrizionali e ottimizzando l’efficienza produttiva.
- Mangimi per robot di mungitura: prodotti pensati per migliorare la performance del sistema di mungitura automatizzato, favorendo visite più frequenti delle vacche al robot e ottimizzando la produzione di latte.
Alessandra Todisco ha commentato: “La nostra nuova linea di mangimi si fonda su un approccio olistico che massimizza la produzione riducendo gli sprechi. Con Kappa, non solo garantiamo il benessere animale, ma rispondiamo anche alle esigenze ambientali, riducendo l’impatto ecologico delle aziende.”
Il lancio della nuova linea di mangimi segna un altro passo importante nel percorso di crescita di Cai Nutrizione, che ha visto un 2024 di grande sviluppo.
Gianluca Lelli, amministratore delegato di Cai, ha sottolineato: “Il nostro obiettivo è valorizzare il settore mangimistico italiano e creare una filiera completa che parta dai campi e arrivi fino alla tavola del consumatore. Il lancio della linea Kappa è il coronamento di un anno di forte crescita, e segna l'importanza di un settore strategico per il nostro paese.”
A proposito di Cai – Consorzi Agrari d’Italia
Cai Nutrizione è parte di un progetto più ampio di Consorzi Agrari d’Italia (Cai), il primo soggetto nazionale totalmente integrato nel settore agro-industriale, che unisce competenza e innovazione e che fa capo a B.F. spa, con le reti territoriali dei consorzi coinvolti.
Grazie a questo progetto, gli agricoltori diventano protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, basato sull'innovazione e sulla sostenibilità. Con oltre 20.000 soci e un fatturato che supera il miliardo di euro, Cai supporta le aziende agricole in tutto il territorio nazionale con un percorso di crescita basato su una creazione di valore che nel medio periodo riduce i costi dei mezzi di produzione, un'assistenza tecnica completa, una vasta rete di prodotti e servizi, l'innovazione e la valorizzazione dei prodotti simbolo del Made in Italy, promuovendo accordi di filiera in grado di valorizzare sui mercati il lavoro giornaliero dei produttori e garantire qualità al consumatore.
Il progetto Cai si basa su una rete di consorzi territoriali che spaziano dal settore assicurativo, alle attrezzature agricole e alle sementi, puntando a creare poli d’eccellenza in grado di rispondere alle esigenze degli agricoltori e garantire qualità ai consumatori.
Ad oggi fanno parte di Cai: B.F. spa, Consorzio Agrario dell’Emilia Soc. Coop.va, Consorzio Agrario del Tirreno Soc. Coop.va, Consorzio Agrario Centro Sud Soc. Coop.va, Consorzio Agrario Adriatico Soc. Coop.va, Consorzio Agrario del Nordest Soc. Coop.va e Consorzio Agrario di Siena Soc. Coop.va.