Faresin, mezzo secolo di innovazione

L’azienda di Breganze (Vi) ha festeggiato i 50 anni di attività lanciando due novità, un carro miscelatore elettrico e un sollevatore telescopico di gamma media

Sante e Guido: due ragazzi che non hanno avuto paura di crescere. E che, oggi, non hanno paura di guardare al futuro e alle nuove sfide che esso pone. È il filo conduttore che lega i primi cinquant’anni di storia di Faresin, celebrati a fine settembre nella sede di Breganze, con un evento che ha visto la partecipazione delle autorità regionali (gli assessori Elena Donazzan e Manuela Lanzarin), provinciali (il presidente Andrea Nardin, la presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia e il direttore del Giornale di Vicenza Marino Smiderle), oltre che di clienti e fornitori: più di 400 invitati in tutto, accorsi per festeggiare il mezzo secolo di una storia tipicamente italiana. Sante e Guido Faresin iniziarono poco più che ragazzi, saldando ferro praticamente nel garage di casa, e oggi sono a capo di due delle più importanti realtà industriali del Veneto. Nonché – parliamo di Faresin Industries, ovviamente – della meccanica agricola italiana. «Partimmo con tanto coraggio e una vecchia saldatrice – ricorda Sante Faresin, presidente di Faresin Industries – lavorando anche alla domenica e attirandoci, per questo, l’ira del parroco… Ma erano gli anni della crisi energetica, in cui non si poteva girare con l’auto, per cui facevamo festa al sabato e lavoravamo alla domenica. Oggi il mondo è cambiato: la benzina costa sempre cara, ma abbiamo molti più mezzi per distrarci. E gli attrezzi stanno diventando elettrici: insomma, è un altro mondo».

Il secondo elettrico di Faresin

Leader PF 14 Full Electric: il primo carro miscelatore elettrico del gruppo Veneto è stato rivelato e sarà lanciato ufficialmente ad Agritechnica

L’elettrificazione, appunto. E qui, tocca abbandonare il passato per guardare al futuro. «Un’impresa deve restare sempre giovane. Se sei un imprenditore e credi in ciò che fai, i contatti e le relazioni che stringi ti portano a ringiovanirti un giorno dopo l’altro», ha spiegato Sante durante una chiacchierata con il direttore del quotidiano locale. Detto fatto, prima che la mattina si chiudesse sono caduti i veli che celavano gli ultimi due prodotti dell’azienda, anticipati per l’occasione e che saranno lanciati in modo ufficiale ad Agritechnica: un telescopico della nuova generazione FS (FS 02) e, soprattutto, il primo carro miscelatore elettrico del gruppo, il Leader PF 14 Full Electric.

«Abbiamo cavalcato il progresso nel settore dei carri unifeed, arrivando al PF, sigla che sta per Precision Feeding, e via via fino all’Intelligenza artificiale, che è la sfida del futuro e aiuterà gli agricoltori a prendere decisioni ponderate in tempi rapidi», ha ricordato l'esperto di prodotto Renato Zanetti nel presentare il nuovo carro, a fianco della vicepresidente Silvia Faresin e con l’incursione, inevitabile, di Sante, che non ha potuto rinunciare al palco in un momento così significativo per il futuro del gruppo.

FS 7.45, il nuovo gamma-media

Il nuovo telescopico FS 7.45 presentato durante la celebrazione dei 50 anni di Faresin Industries

«Il nuovo telescopico nasce come proseguimento dell’evoluzione avviata con la serie Compact FS 01. Il design richiama le linee del brand, eleganti e funzionali, e la cabina è stata ridisegnata per migliorare ergonomia e comfort di lavoro. Abbiamo ridisegnato anche il telaio, riducendo le zavorre e ottimizzando la distribuzione dei pesi. Anche il braccio, infine, è stato rifatto. Inoltre, stiamo lavorando a un nuovo braccio telescopico, che possa arrivare a 10 metri di altezza e a 4 tonnellate di portata», ha riassunto il responsabile della ricerca e sviluppo Claudio Secco, ricordando lo sforzo a favore della sostenibilità, con l’adozione di motori a controllo elettronico anche per i paesi non sottoposti alla normativa Ue.

 

Il Leader diventa elettrico

La fresa, larga 2 metri, è mossa da un motore dedicato, con 45 kW di potenza

«L’elettrificazione è un processo reale, servono alternative al motore termico e in questo senso avremo, in futuro, novità importanti», ha concluso Secco. Un futuro in realtà molto prossimo, dal momento che pochi minuti dopo è stato svelato il primo carro miscelatore a trazione elettrica del gruppo. Segue, a cinque anni di distanza, il primo telescopico elettrico. Che fu anche, ricorda Sante Faresin, il primo al mondo, e ha aperto la strada alle nuove macchine che saranno progettate e realizzate negli anni a venire. «Sdoppieremo le linee tra motori tradizionali ed elettrici, con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni per questi ultimi e a una forte riduzione dei consumi per i motori endotermici. Contemporaneamente, potenzieremo la digitalizzazione di tutte le macchine, in particolare per la gestione dei dati», ha spiegato la Operations Manager Giulia Faresin, la seconda figlia di Sante, attiva come la sorella Silvia nell’azienda di famiglia.

Nella cabina ad alta visibilità si nota il nuovo display da 10 pollici, con visualizzazione dei parametri di lavoro ma anche delle informazioni fornite in tempo reale dal sistema Nir, installabile sul carro

Vista l’importanza della novità proposta, vediamo però qualche dettaglio in più sul nuovo Leader elettrico. Si tratta di un mono-coclea a miscelazione verticale da 14 metri cubi, alimentato da batterie agli ioni di Litio-Ferro-Fosfato per complessivi 91 kW di potenza e 210 A di intensità. Sufficienti, assicurano i tecnici Faresin, a garantire tre ore di autonomia, ovvero il tempo di lavoro giornaliero in una stalla di medie dimensioni. Per ottenere questo risultato si è fatto ricorso all’ormai consueta soluzione della suddivisione dei compiti fra più motori elettrici. Sul PF 14 Full Electric sono quattro: uno per lo spostamento, uno per la miscelazione, uno per la fresa e uno, infine, per i servizi generali. «Questo carro – ha spiegato ancora Sante – rappresenta il primo passo di un progetto molto importante, che permetterà di sviluppare soluzioni autonome per l’allevamento. Entro tre anni vogliamo arrivare a robotizzare i sistemi di alimentazione, con gestione tramite cellulare». Niente male, per un ragazzo che iniziò, 50 anni fa, con una saldatrice comprata coi soldi prestati dalla madre.


Coinvolgere il cliente nella progettazione

«Il nostro rapporto con il cliente va ben oltre l’acquisto: occorre stabilire una relazione duratura, che da una parte porta al ri-acquisto e dall’altra lo coinvolge nella progettazione di nuove soluzioni, grazie anche alla mediazione rappresentata dai nostri concessionari». Silvia Faresin, vicepresidente della Faresin Industries, spiega così la strategia commerciale della sua azienda.

In futuro, ha spiegato Giulia Faresin, la produzione sarà divisa in due linee: motori termici ed elettrici

«Le nostre best practices – ha continuato – sono il Customer Journey e la Business Intelligence. Il primo vuol gestire e presidiare l’intera esperienza del cliente, dal suo primo incontro con la nostra rete all’acquisto di una nuova macchina, che rappresenta il coronamento dei nostri sforzi, facendo ripartire il suo rapporto con noi».

La Business Intelligence serve invece per l’analisi dei dati raccolti nel rapporto con il cliente e durante il suo lavoro. È la base per la progettazione di soluzioni che tengano conto delle esigenze degli agricoltori: una strategia che guarda a un futuro in cui l’Intelligenza Artificiale sarà sempre più una realtà concreta. Anche all’interno dell’azienda, fanno capire in Faresin.


Nuove sfide per l’agricoltura

Prezzi dei cereali ancora in ascesa e un ruolo importante nella decarbonizzazione: è questo il futuro prossimo dell’agricoltura secondo Gabriele Chiodini, ricercatore dell’università di Perugia, intervenuto nel ruolo di esperto di politiche agricole alla celebrazione dei cinquant’anni di Faresin. «Mercato, politica e produzione condizionano il mercato agricolo. Volatilità dei prezzi, deglobalizzazione, incertezza climatica, risparmio energetico: sono tutti fattori di destabilizzazione, ma siccome attualmente la produzione fatica a pareggiare la domanda alimentare, in futuro i prezzi dei prodotti tenderanno a salire ancora», ha sottolineato Chiodini, evidenziando un incremento del 31% nel consumo di cereali dal 2013 a oggi.

Per quanto riguarda il condizionamento politico, ha proseguito il ricercatore, «Le scelte ambientali dell’Europa sono molto nette, con un impegno alla neutralità carbonica entro il 2050. Un obiettivo che impone di rompere le regole e cambiare profondamente la nostra economia. Per reggere a queste sfide, l’agricoltura dovrà essere efficiente e sostenibile allo stesso tempo. In altre parole, produrre di più con meno».

Non meno significativo il ruolo del settore nel processo di decarbonizzazione: «L’agricoltore è uno dei soggetti deputati allo stoccaggio del carbonio. In questo caso, nel suolo agricolo, per compensare le emissioni di quelle industrie che non possono raggiungere la neutralità. È presumibile che nei prossimi anni l’anidride carbonica si trasformi in una commodity, al pari del petrolio o del carbone. Questo impone un cambiamento profondo anche al settore agricolo, ma l’agricoltura è abituata al cambiamento e sicuramente saprà affrontare anche questo».

 

Faresin, mezzo secolo di innovazione - Ultima modifica: 2023-10-11T16:54:38+02:00 da Francesco Bartolozzi

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