E l’agricoltura 4.0 sbarca sulla filiera trinciato-insilato

Silage Hub, un nuovo servizio a supporto di coltivatori e allevatori

Gli orientamenti tecnici dell’agricoltura 4.0 arrivano a interessare i trinciati con il nuovo servizio Silage Hub, ideato da Syngenta per supportare i coltivatori e gli allevatori che fanno trinciato e insilato.
Si tratta di un innovativo pacchetto di servizi, prodotti e consulenza tecnica, messo a disposizione da Syngenta, dedicato agli allevatori e più in generale a chi produce trinciato per stalle e biogas al fine di migliorare l’omogeneità di trincea. Il servizio si divide in diverse fasi:
1) Monitoraggio satellitare della coltura.
La mappatura dei campi con le immagini satellitari permette di individuare precocemente eventuali problemi ed intervenire ancor prima che essi si manifestino visibilmente. Le immagini satellitari vengono elaborate e rese disponibili per gli agricoltori sotto forma di report scaricabili sul proprio smartphone e recanti le seguenti informazioni:
a) possibili disformità all’interno del campo riconducibili a irrigazione, attacco di insetti/patologie e fattori agronomici, e loro estensione;
b) localizzazione delle disformità sulla mappa dell’appezzamento, per consentire al tecnico di fare un’attività di scouting in campo mirata;
c) previsione del momento ideale per la trinciatura del mais, al fine di organizzare al meglio il cantiere di raccolta.
2) Alert agronomici sui fattori di rischio.
Il servizio tecnico di Syngenta invierà delle informazioni agli agricoltori aderenti a Silage Hub sui potenziali rischi che possono condizionare la coltura durante la stagione, quali ad esempio informazioni sullo stadio di sviluppo di nottue, diabrotica e piralide. Tali informazioni verranno personalizzate in base all’area geografica, e consentiranno all’agricoltore di pianificare al meglio eventuali strategie di controllo e gestione della coltura.

Ma perché è necessario monitorare gli appezzamenti? Principalmente per rilevare velocemente eventuali disformità all’interno del campo riconducibili all’irrigazione, o all’attacco di insetti o patologie, o a fattori agronomici.
Nei report di Silage Hub vengono riportate le informazioni indicando sulla mappa di ogni appezzamento le aree a maggiore disformità e la loro estensione.
Tutto ciò permette di intervenire prontamente per gestire al meglio la coltura.
Grazie al servizio Silage Hub smart gli agricoltori ricevono direttamente sullo smartphone gli aggiornamenti sullo sviluppo del mais nella loro azienda.
Ecco i due elementi principali del report:
1) Una mappa tematica con scala del colore (figura 1) in cui vengono rappresentati i valori dell’indice NDVI (l’acronimo NDVI sta per normalized difference vegetation index) che permettono di distinguere le diverse situazioni di benessere o sofferenza della coltura.
La scala del colore rappresenta i valori dell’indice NDVI, che varia in base a copertura vegetale e condizioni della coltura.
2) Il grafico delle superfici (figura 2), che indica qual è l’estensione delle varie aree che ricadono in ciascuna categoria di colore (espresso in ettari) e qual è la situazione media dell’appezzamento.
Oltre ai servizi sopracitati, Silage Hub Smart supporta gli agricoltori fornendo delle informazioni tecniche sullo stato delle principali avversità del mais rilevate, quali ad esempio la possibile presenza di nottue, il monitoraggio della piralide e della diabrotica. Questi alert, personalizzati, si basano sulle osservazioni fatte in campo dal servizio Agronomico di Syngenta.
Una tra le prime realtà in Italia a sperimentare l’uso dell’agricoltura di precisione è stata l’azienda agricola Maccarese, di Fiumicino, Roma. Abbiamo chiesto al responsabile agronomico dell’azienda, Simone Sebastiano, quali tecnologie stiano utilizzando per la gestione “smart” dell’azienda. E quali in particolare siano dedicate al mais da trinciato.
«Per il mais trinciato stiamo adottando tecniche colturali che vanno dalla preparazione del terreno (autoguida), passando per la semina con densità variabile in relazione a produzioni precedenti, sostanza organica del terreno e mappe NDVI, oltre alla concimazione a rateo variabile, tenendo in considerazione gli indici NDVI al momento dell’intervento, oltre alla densità di semina. Infine la raccolta viene monitorata con un sistema Nir collocato sulla falcia-trincia-caricatrice».
A Maccarese Syngenta ha testato per la prima volta, alcuni anni fa, la mappatura degli appezzamenti con le immagini NDVI di Farmshots. In questi giorni, anche grazie alle immagini satellitari, avete seminato il mais seguendo le mappe di semina. Ci può raccontare come è evoluto l’uso delle immagini satellitari in particolare nelle operazioni di semina e concimazione?
«Molto interessante il sistema delle immagini satellitari. Permettono di monitorare sempre con più efficienza le coltivazioni in atto. Nel tempo ho visto un’evoluzione dovuta alla precisione del dato fornito dal satellite dovuto all’uso di algoritmi differenti, più mirati alla coltivazione e basata su anni cumulati di esperienze. Con questi nuovi algoritmi e metodi, ad esempio, le mappe di concimazione sono molto più precise e mirate ad avere una omogeneizzazione della crescita».
In seguito a un crescente interesse per l’agricoltura 4.0, Syngenta sta presentando in questi giorni Silage Hub Smart, un servizio che consentirà di mappare i propri appezzamenti e utilizzare le immagini NDVI per gestire al meglio il proprio mais da trinciato. Alla luce della sua esperienza, quali sono i principali vantaggi derivanti dal monitoraggio della coltura anche da satellite?
«Il monitoraggio da satellite diventa interessante quando viene integrato con l’occhio umano. Ossia quando il satellite rappresenta una realtà che viene monitorata, in maniera più mirata ed oculata, da un tecnico di campo. Con le immagini da satellite si riescono ad individuare in modo più veloce zone depresse e che hanno difficoltà maggiori o problemi evidenti di stress fisiologico derivato da diverse cause (nutrizione, irrigazione, patogeni). Una mano che arriva dall’alto, aiuta a vedere meglio e prima dove si colloca il potenziale problema, per cui anticipa la risoluzione del problema».

 

Filippo Lovato è di Seed marketing & communication, Syngenta Italia. Valerio Vinotti è di Seeds Italy marketing head, Syngenta Italia

E l’agricoltura 4.0 sbarca sulla filiera trinciato-insilato - Ultima modifica: 2021-07-30T12:31:44+02:00 da Lucia Berti

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