Incremento delle performance dell’animale, una minore assunzione di materia secca, miglior benessere del ruminante e, ultimo ma non ultimo, una riduzione consistente delle quantità di metano emesse in atmosfera, sono questi i vantaggi di Anavrin. Dopo otto anni di studi, ricerche e di test interni, la VetosEurope ha lanciato sul mercato il suo complemento alimentare naturale per ruminanti, prodotto in Svizzera attraverso una combinazione sinergica di oli essenziali, tannini e bioflovanoidi selezionati appositamente per supportare e migliorare la funzione del rumine.
Fondata appunto otto anni fa e detenuta all’80% dai fratelli Francesco e Carloalberto Ghizzoni, la VetosEurope ha dato il via a una sperimentazione in Sud America su 450mila capi, coinvolgendo alcuni tra gli istituti più prestigiosi a livello italiano e mondiale sulla ricerca, tra cui l’Università di Sassari, l’Università di Milano, l’Università federale di Santa Maria in Brasile e l’Università di Montevideo in Uruguay. I riscontri sono stati fin da subito positivi e ora il prodotto ha fatto il suo debutto in società.
I risultati degli studi
Ma cos’è Anavrin e quali sono i suoi effetti in termini di numeri? A spiegarlo è direttamente Francesco Ghizzoni, Ceo di Vetos Europe. «Si tratta di un complemento alimentare naturale, la cui azione principale è quella di intervenire sull’animale, con la capacità di aumentarne sia il peso che la produzione di latte».
Parlando di dati, «gli studi effettuati dagli istituti di ricerca – spiega sempre Ghizzoni – hanno evidenziato come un corretto utilizzo del nostro prodotto da parte degli allevatori (pari a 1 grammo di additivo al giorno ogni trecento chili di peso vivo dell’animale), possa incrementare quotidianamente la produzione di carne nei bovini tra i 70 e gli 80 grammi. Per quanto concerne, invece, la produzione di latte, questa ha mostrato una crescita di circa 1,5 litri al giorno». I vantaggi non sono però solo lato allevatore, che beneficia dell’incremento delle performance del bestiame e di una possibile minore assunzione di materia secca (aspetto interessante, visti gli aumenti dei prezzi attuali), ma anche lato animali.
Attraverso un’analisi fatta dall’Università di Montevideo, che ha messo in relazione l’utilizzo di Anavrin e del monensin, è infatti emerso che il prodotto targato VetosEurope garantisce un miglior benessere dei ruminanti «e proprio questo aspetto – interviene il Ceo della società – è alla base di uno studio che stiamo effettuando, per capire se utilizzando Anavrin si possa addirittura puntare all’obiettivo di un allevamento antibiotic free».
L’impatto ambientale
Secondo l’opinione di Carbon Trust, basata sui risultati di test e prove realizzate in laboratorio e nelle stalle, il corretto uso di Anavrin può ridurre le emissioni nei ruminanti.
Carbon Trust è una società di consulenza sul clima globale che emette un’opinione basata sull’analisi di studi effettuati sul prodotto da parte di enti terzi, in merito alle performance del prodotto in termini di riduzione delle emissioni di metano negli animali.
Si tratta di un aspetto primario, perché dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 (Cop26), i 197 paesi partecipanti hanno siglato un patto per impegnarsi a perseguire obiettivi ancora più ambiziosi per la salvaguardia del fragile clima nel quale viviamo. E come noto, proprio gli allevamenti sono all’origine di una grande quantità di emissioni di metano in atmosfera. «Investire sulla valorizzazione dell’ambiente era l’altro grande traguardo che ci eravamo prefissati quando abbiamo iniziato a lavorare su Anavrin» chiarisce Francesco Ghizzoni.
I test universitari in vitro e in vivo realizzati dalle università di Sassari, di Milano e di Santa Maria in Brasile dimostrano che il proposito è stato raggiunto, poiché i risultati hanno evidenziato che l’additivo, se usato correttamente, può ridurre le emissioni di metano nei ruminanti tra il 13 e il 20%.
Su questa stessa strada si innesta anche un’altra scelta di valenza non solo ambientale, ma anche sociale, poiché, come sottolinea l’amministratore delegato di VetosEurope «abbiamo deciso di partecipare a un progetto futuro estremamente ambizioso nell’ambito del protocollo Verra sui ruminanti, che una volta approvato potrà consentire il riconoscimento dei carbon credit volontari alle aziende che utilizzeranno il nostro prodotto. E, volendo noi mettere gli allevatori al centro di questo progetto, i beneficiari degli eventuali carbon credit saranno proprio loro».
Una partnership con Phibro Animal Health
Attualmente la commercializzazione in Europa e in Uruguay di Anavrin viene effettuata direttamente da Vetos, con riscontri molto positivi negli ultimi sei mesi in Spagna e Ungheria, ma soprattutto in Italia. «Presto andremo in Inghilterra – ricorda Ghizzoni – e abbiamo già iniziato delle prove in Francia».
Guardando invece al resto del mondo la società ha chiuso una partnership di tutto rispetto per la distribuzione. Dopo aver testato altri prodotti simili, la grande multinazionale americana Phibro Animal Health ha infatti scelto VetosEurope, siglando un contratto di esclusiva per i prossimi dieci anni, grazie al quale ha cominciato a portare e porterà Anavrin in ventidue paesi del mondo, tra cui Australia, Nord America, Canada, Messico, Brasile, Argentina, Sud Africa e Cina.